
"GLI DICEVO DI SMETTERLA, CHE PER ME ERA TROPPO VECCHIO MA LUI MI RISPONDEVA CHE DOVEVO VEDERLO COME UN RAGAZZO DELLA MIA ETÀ" - A SAVONA, UN OPERAIO DI 30 ANNI È ACCUSATO DI MOLESTIE SESSUALI NEI CONFRONTI DI UNA 16ENNE - L'UOMO, CHE LAVORAVA PER UNA DITTA DI TRASLOCHI, SI SAREBBE PRESENTATO A CASA DELLA RAGAZZA CON LA SCUSA DI MONTARE UN LAVANDINO E L'AVREBBE AGGREDITA, TOCCANDOLE IL SENO E LE PARTI INTIME - DURANTE IL PROCESSO, È EMERSO CHE LA RAGAZZINA ERA STATA MOLESTATA ANCHE DA…
Estratto dell'articolo di Massimiliano Rambaldi per www.lastampa.it
«Mi ha toccata nelle parti intime. Gli dicevo di smetterla, che per me era troppo vecchio ma lui mi rispondeva che dovevo fare finta di vederlo come un ragazzo della mia età». La storia è di quelle che fanno venire i brividi e racconta di una ragazzina di 16 anni molestata sessualmente in casa sua, a Savona. Ieri in tribunale l’udienza che vede imputato un uomo di circa 30 anni, all’epoca dei fatti (2022) operaio di una ditta di traslochi. L’accusa è di quelle pesanti: violenza sessuale su minori. Rischia il carcere. La ragazzina oggi è maggiorenne e ha testimoniato in aula […]
Lei, insieme alla madre e al fratello si trasferiscono da un’altra regione a Savona dopo la separazione dei genitori. Durante il dibattimento verrà fuori che la ragazzina anche nella precedente città in cui risiedeva era stata molestata da un ragazzino che frequentava all’epoca. Le aveva scattato delle foto in desabillè e poi le aveva diffuse sui social quando lei aveva deciso di chiudere la relazione.
«Ce ne andammo da lì anche per levarci di dosso quel ragazzino che le aveva persino fatto male ad un braccio una volta. Non denunciammo perché le forze dell’ordine ci dissuasero», racconterà la madre della giovane durante la sua testimonianza. La famiglia arriva a Savona e per il trasloco chiede l’aiuto di una ditta specializzata. «Serviva qualcuno che rimontasse l’armadio e il lavandino della cucina - spiega la madre della giovane -, e un operaio si era proposto, anche se non poteva. Doveva chiedere una differenza di prezzo ma ci aveva detto che lo faceva come favore».
Dopo aver montato l’armadio, in casa c’erano la donna e i due figlie tra cui la vittima all’epoca 16enne, c’era il problema del lavandino. […] Dopo aver detto che il lavoro era meglio lo avesse fatto un idraulico cominciano le stranezze: «Aveva chiamato mia figlia - racconta sempre la madre -, visto che nel frattempo si erano scambiati i numeri per i lavori da fare, dicendo che sarebbe comunque passato a casa per vedere cosa riusciva a fare. Mio figlio si è insospettito: perchè se aveva detto che non poteva farci nulla allora doveva tornare?».
L’operaio torna quando in casa non c’è nessuno, solo la 16enne. E li sarebbe successo quello che non doveva succedere: «Nei giorni successivi mia figlia si è chiusa in camera al buio. Non capivo perchè, era nervosa. Poi la ragazza che all’epoca viveva con mio figlio mia ha fermata sulle scale e mi ha detto che era capitato qualcosa di grave. Quella sera lei e mia figlia mi raccontarono. Non si è fermato quando mia figlia gli ha detto di no, è andato avanti un’ora. L’ha toccata sul seno, nelle parti intime. Lei aveva paura di reagire. Mi disse: è un uomo, è più grande e se poi mi fa del male? Poi andò via, per fortuna». […]