
SCOMPIGLIO TRA I PALAZZI ROMANI: CHE VUOLE DA NOI L’“UOMO DI TRUMP”? – PAOLO ZAMPOLLI, ANNUNCIATO COME “INVIATO SPECIALE PER ITALIA” DEL PRESIDENTE USA, NEL SUO PRIMO BLITZ A ROMA HA GETTATO NEL PANICO LE ISTITUZIONI: LO INCONTRIAMO UFFICIALMENTE NONOSTANTE IL RUOLO NON UFFICIALIZZATO? COSA VERRÀ A FARE, A CONTROLLARE CHE MELONI RISPETTI LA LINEA TRUMPIANA? – I FACCIA A FACCIA CON LA RUSSA, FONTANA, URSO E GUALTIERI SONO RIMASTI RISERVATI. SOLO SALVINI HA PUBBLICATO UNA FOTO – APPENA ZAMPOLLI È TORNATO A WASHINGTON, IL TYCOON HA CAMBIATO IL SUO INCARICO: NON PIÙ “INVIATO PER L’ITALIA” MA “PER LE PARTNERSHIP GLOBALI”...
Estratto dell’articolo di Carlo Tecce per “L’Espresso”
paolo zampolli e matteo salvini
Paolo Zampolli è un tipo assai simpatico. Nel suo ultimo romanzo, alla soglia del nuovo secolo, Saul Bellow aveva scritto di oggi: Chi vuole governare l'America la deve divertire. Zampolli non governa l'America, ma è davvero amico di Donald Trump […]
Zampolli ha il vantaggio di essere italoamericano senza trattino, dove italo sta davvero per italiano. Sul passaporto c'è scritto che è nato a Milano il 5 marzo 1970, è cresciuto fra la Pinacoteca di Brera e il Teatro Manzoni, lungo una strada che ha ancora il sapore di via Monte Napoleone.
Zampolli è sbarcato in Italia lo scorso febbraio con la promessa di Trump alla Trump niente di ufficiale, basta la parola di fare l'inviato speciale in Italia per gli affari, come se l'Italia fosse in una deriva ignota ai più, un caso clinico o di scuola […]
Zampolli è sbarcato in Italia e ha creato scompiglio fra le istituzioni che non sanno mai quali abiti indossare e quali atteggiamenti adottare quando non è precisamente indicato nel protocollo: lo incontriamo, lo ignoriamo; e se poi Trump si offende e se, peggio ancora, si offende Giorgia Meloni? Si è scelta una soluzione all'italiana: lo incontriamo, ma facciamo come se non lo avessimo incontrato.
Per sua stessa ammissione, confermata, ripetuta, confermata, Zampolli ha infilato in agenda nel giorno e mezzo romano: Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, presidenti di Senato e Camera; Matteo Salvini e Adolfo Urso, ministro per i Trasporti e ministro per le Imprese; Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. Soltanto Salvini, mai parco di propaganda, ha diffuso una fotografia con Zampolli al ministero, con le cartine geografiche sulle pareti e una maglietta inneggiante a Trump.
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paolo zampolli con elon musk e maye musk
Zampolli ha usato due bussole per muoversi a Roma: Salvatore Palella ed Emanuele Floridi. Palella è un imprenditore siciliano domiciliato a New York, fondatore di Helbiz (monopattini), proprietario di Everli (spesa da casa) e di Palella Holdings. Zampolli e Palella si conoscono e si frequentano da una decina di anni. Zampolli era al matrimonio di Palella. A Roma hanno pranzato nell'albergo di Bulgari dove Paolo ha dormito.
Anche Floridi, esperto di comunicazione, relazioni sociali e diritti televisivi, punto di riferimento di Claudio Lotito, conosce e frequenta Zampolli da una decina di anni perché Zampolli si è occupato di calcio e la Casa Bianca ha indicato Zampolli come ambasciatore per il calcio. L'amico Trump prima, il dem Joe Biden poi. Il prossimo anno negli Stati Uniti si tengono i Mondiali.
INCONTRO TRA MATTEO SALVINI E PAOLO ZAMPOLLI
I media italiani più risoluti del solito, perché l'America è pur sempre lontana hanno accolto Zampolli indecisi e oscillanti fra il servo encomio e il codardo oltraggio. Allora si è optato, perlopiù, per il genere classico, il neorealismo, la commedia. Zampolli è stato raccontato come una macchietta per il suo accento italoamericano (non curanti dei nostri accenti), le donne, il cibo, il lusso. La sua biografia ha offerto spunti.
Zampolli lasciò l'Italia negli anni Novanta. Il padre Giovanni è morto sugli sci quando Paolo era appena maggiorenne. Giovanni era un ricco milanese, imprenditore di successo con l'azienda di giocattoli Harbert, alla sua scomparsa ceduta a Giochi Preziosi. Bellow non lo poteva sapere, ma Zampolli è un uomo che vuole divertirsi e spera di far divertire.
Per due ore al telefono ha cerca to la dichiarazione o l'aneddoto più efficace per il titolo di questo articolo. Ha detto di sé che è un maestro nel mettere in contatto le persone. Forse per assecondare questi talenti si è immerso nella vita notturna di New York e lì ha aperto un'agenzia di modelle. Il divertimento è assicurato. Il resto è conseguente. Zampolli ha portato negli Stati Uniti la modella slovena Melania Knauss e l'ha messa in contatto con Donald, durante una di quelle feste che al cinema gli americani ci fanno spesso vedere, sfarzose, luminose, con tanti bicchieri.
Chiusa l'agenzia di modelle, Zampolli ha lavorato per Trump e poi s'è messo in proprio. Quelle feste non si fanno in più, ma alle feste comandante Paolo, Donald e la moglie Melania si vedono sempre. A un Capodanno, durante il mandato di Biden, Donald chiese a Paolo quando sarebbe scaduta la sua nomina presidenziale al prestigioso Kennedy Center: tornerò alla Casa Bianca per lasciarti al tuo posto, promise. È successo. Promessa mantenuta.
"Trump il ritorno" è ancora più informale, aggressivo, pokerista. E si è circondato ancora di più di un suo bizzarro (preoccupante) ceto politico. Donald vuole fedeltà. Agli amici puoi chiedere fedeltà. Zampolli è il segno di quest'epoca. Né Donald né Paolo vengono dalla scuola delle Frattocchie o dai Campi Hobbit. Però Donald vuole che Paolo vada in giro sotto le insegne americane, e Paolo lo farà: Io appartengo al presidente.
AMANDA UNGARO - DONALD TRUMP - MELANIA - ZAMPOLLI E SUO FIGLIO
Zampolli ha viaggiato in aereo verso gli Stati Uniti da inviato speciale in Italia e, atterrato a New York, si è scoperto inviato speciale per le partnership globali (Italia inclusa) con tanto di nomina ufficiale di Trump sui social. A Roma l'hanno preso a pernacchie. Può sembrare assurdo, e lo è, ma adesso funziona così: Trump espone la prima idea che gli passa per la testa e quella idea, più o meno, accade.
Infatti Zampolli la scorsa settimana era a Washington, dove abita, proprio da Trump per il Kennedy Center e per organizzare il suo giuramento da diplomatico. Le istituzioni italiane hanno visto e non visto Zampolli, non per mantenere lo sguardo austero sul mondo con tutta la gente che traffica per i palazzi romani, non ci si impressiona per niente ma perché l'arrivo di Zampolli è classificato pericoloso: mette in dubbio il rapporto diretto di Palazzo Chigi con il presidente Trump e con il folle genio Elon Musk. Tant'è che si è narrato di una presunta rivalità fra Zampolli e Andrea Stroppa, il lobbista non lobbista di Musk.
gianluca vacchi e paolo zampolli
Anziché chiedere a Zampolli l'ennesima ricostruzione del primo giorno fra Donald e Melania, si potrebbe chiedergli che vuole Trump dal governo di Roma. E Zampolli potrebbe rispondere: Vuole il governo allineato in politica estera. Per la pace in Ucraina. In cambio, se ancora una volta gli Azzurri non dovessero qualificarsi, potremmo domandare a Infantino un ingresso al Mondiale.
Zampolli è venuto in Italia per discutere di lotta al Fentanyl, un veleno più che una droga; rapporti commerciali e possibili ripercussioni per le multinazionali italiane. Per esempio, a Milano si è confrontato con Marco Tronchetti Provera, un amico di famiglia, per capire gli eventuali rischi per la produzione e le importazioni di Pirelli negli Stati Uniti perché i cinesi di Sinochem sono i maggiori azionisti. Gli Stati Uniti valgono per Pirelli un quinto del fatturato, circa 1,5 miliardi di euro.
Ora un tema serio.
Zampolli utilizza molto il linguaggio cromatico. Ciò potrebbe piacere a Elly Schlein. Quando ci si divertiva nel famoso locale notturno "Provocateur", Zampolli selezionava con cura la camicia. Bianca, quando era in compagnia della fidanzata. Scura, quando era in libera uscita. Il perché si spiega facilmente: il bianco lascia i segni, il nero no. […]
PAOLO ZAMPOLLI E BILL CLINTON
PAOLO ZAMPOLLI
PAOLO ZAMPOLLI TRA LE MODELLE
PAOLO ZAMPOLLI
PAOLO ZAMPOLLI
PAOLO ZAMPOLLI