
LO SMOG CI RENDE PIÙ STRONZI – LO STUDIO DI “NATURE” SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO: RESPIRARE POLVERI SOTTILI RENDE PIÙ DIFFICILE NON SOLO CONCENTRARSI MA ANCHE INTERPRETARE GLI STATI D’ANIMO DI CHI ABBIAMO INTORNO – LE PM2,5 (LE POLVERI RILASCIATE DAI GAS DI SCARICO) HANNO EFFETTI SUL RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI E SULLA CONCENTRAZIONE, MA NON SULLA MEMORIA…
Estratto dell'articolo di Martina Saporiti per “il Venerdì di Repubblica”
Respirare PM2,5 (polveri sottili con diametro inferiore a 2,5 millesimi di millimetro) ha un effetto inaspettato sul cervello: rende più difficile concentrarsi ma anche interpretare gli stati d'animo di chi abbiamo intorno.
Lo dice uno studio su Nature Communications guidato dall'Università di Birmingham, aumentando i timori su un inquinante atmosferico che nel 2021 ha causato oltre 250 mila morti premature in Europa per problemi respiratori e cardiovascolari, con l'Italia secondo Paese per decessi, quasi 47 mila (dati Agenzia Europea dell'Ambiente).
Il PM2,5 si genera naturalmente, dai vulcani per esempio, ma pure per attività umane: scarichi di industrie e automobili, fumi di stufe a legna e carbone. Per verificarne gli effetti sul cervello, gli autori hanno fatto respirare per un'ora a 26 volontari prima aria pulita e poi fumo di candela, testandone le prestazioni in test di concentrazione, riconoscimento delle emozioni, memoria prima e quattro ore dopo la "sessione di respiro". Il fumo peggiorava le prime due capacità ma non la memoria, sia che i volontari respirassero col naso sia con la bocca.
«Non sappiamo perché la memoria sia "immune"», ammette Francis D. Pope, coordinatore del paper «ma conoscere i domini cognitivi influenzati dall'inquinamento atmosferico è importante per capire come può influire sul quotidiano e sulle nostre aspettative di vita».
«Il PM2,5» continua lo scienziato ambientale «raggiunge il cervello attraverso il bulbo olfattivo se inalato col naso, attraverso il sangue se inalato nei polmoni. È così piccolo da oltrepassare più facilmente le barriere biologiche».
[…] il limite annuo per questo inquinante è 25 microgrammi per metro cubo, dovrà scendere a 10 nel 2030. […] Il report Mal'Aria 2024 di Legambiente ha analizzato la concentrazione di PM2,5 in 87 città: tutte sono sotto il limite attuale (9 sul filo, come Padova con 24 µg/mc, Vicenza con 23, Cremona e Treviso con 21), ma solo 14 sono già in linea con la nuova direttiva (le più pulite Sassari con 6 µg/mc ed Enna con 8 µg/mc).
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