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STARMER È MESSO TALMENTE MALE CHE DEVE RICORRERE AI REALI BOLLITI PER AMMANSIRE TRUMP – PER CONVINCERE IL PRESIDENTE AMERICANO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA, IL PREMIER INGLESE È ARRIVATO ALLA CASA BIANCA CON L’ASSO NELLA MANICA: UNA VISITA DI STATO CON PERNOTTAMENTO NEL CASTELLO DI WINDSOR – “THE DONALD” STRAVEDERE PER I WINDSOR E, NEGLI ANNI IN CUI NON È STATO ALLA CASA BIANCA, HA TENUTO UNA FITTA CORRISPONDENZA CON CARLO – PREVISTA ANCHE UNA VISITA REALE NEGLI STATI UNITI DOVE POTREBBERO ARRIVARE WILLIAM E KATE: IL TYCOON È UN FAN DEL PRINCIPE E…
Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"
Keir Starmer è arrivato ieri alla Casa Bianca con un asso nella manica per convincere Donald Trump a non abbandonare l’Ucraina: la famiglia reale.
Si sa che il presidente americano stravede per i Windsor: e il premier britannico ha portato con sé un invito per una visita di Stato a Londra con un trattamento in pompa magna, che potrebbe includere un pernottamento al castello di Balmoral, un onore raramente concesso agli ospiti stranieri.
È sicuramente il modo migliore per massaggiare l’ego di The Donald e riconnettersi con le sue radici scozzesi (per parte di madre) e le gradite memorie del suo incontro nel 2019 con la regina Elisabetta, che aveva Balmoral nel cuore più di ogni altro luogo.
A Downing Street sono perfettamente consapevoli del ruolo che la famiglia reale può svolgere per tenere viva la «relazione speciale» con Washington in questo momento di incertezza e difficoltà: d’altra parte, non molti sanno che nei quattro anni che Trump è stato via dalla Casa Bianca Carlo ha continuato a tenere con lui una corrispondenza privata, spedendo di tanto in tanto lettere scritte a mano a Donald e Melania. E ora il governo Starmer sta facendo pieno ricorso a questo rapporto consolidato.
L’altro versante su cui si sta lavorando è una visita reale negli Stati Uniti l’anno prossimo, in coincidenza con il 250esimo anniversario dell’indipendenza americana.
E se Carlo non potesse andare per motivi di salute, scenderebbero in campo William e Kate: anche meglio, sotto certi punti di vista, perché Trump è un grande fan del principe.
[...] il «soft power» della monarchia resta la carta diplomatica più potente che la Gran Bretagna è in grado di giocare a livello globale: e i Windsor sono chiamati adesso alla loro missione più importante dall’inizio di questo secolo.
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