
NEL CASO DEGLI HACKER DI EQUALIZE SI INFILA UNA STORIA OSCURA: IL FURTO DELLO ZAINO DEL SUPERPOLIZIOTTO CARMINE GALLO - ALL’INTERNO C’ERA IL COMPUTER CHE CONTENEVA TUTTO IL MATERIALE SU ENI TRA CUI I REPORT ILLEGALI E I DOCUMENTI ANONIMI CHE IL CAPO DELL’UFFICIO LEGALE STEFANO SPERONI (INDAGATO) NEL 2020 AVEVA TROVATO SOTTO IL SUO ZERBINO - DI PIÙ: IL PC CONTENEVA ANCHE ALCUNE CHAT CHE LO STESSO SPERONI AVEVA CONSEGNATO A EQUALIZE PERCHÉ LE ANALIZZASSE - LO ZAINO ERA NELL’AUTO DI GALLO PARCHEGGIATA IN ZONA FIERA A MILANO PROPRIO SOTTO L’INQUADRATURA DI UNA TELECAMERA CHE, STRANAMENTE, QUELLA SERA NON HA FUNZIONATO…
IL FURTO MISTERIOSO DEL PC DI GALLO E I FILE ENI
Estratto dell’articolo di D.Mi. per “il Fatto quotidiano”
Non solo le pressioni e le intimidazioni a Carmine Gallo e al suo legale Antonella Augimeri, ora dal verbale dell’ex poliziotto del 22 gennaio emerge un altro dato inquietante: il furto del suo zaino con dentro il computer che conteneva tutto il materiale su Eni tra cui i report illegali e i documenti anonimi che il capo dell’ufficio legale Stefano Speroni (indagato) nel 2020 aveva trovato sotto il suo zerbino. Di più: il pc conteneva anche alcune chat che lo stesso Speroni aveva consegnato a Equalize perché le analizzasse. Il furto è ai danni dell’auto di Gallo.
Auto parcheggiata in zona Fiera a Milano proprio sotto l’inquadratura di una telecamera che, stranamente, quella sera non funzionava. L’ennesimo mistero di questa storia. Che si colloca nella tarda primavera del 2024, quando di sera, Gallo e sua moglie sono a cena con Enrico Pazzali. Gallo così ricorda: “C’era tutto il materiale qua di Eni”. Quindi quando esce e torna alla macchina: “Solo mia moglie se ne è accorta, si era spaventata, dico non ti preoccupare (...) ho visto che c'era una telecamera puntata proprio sulla mia macchina (...) domani scopriremo pure chi è stato”.
E però la telecamera non registrerà la scena. Ancora Gallo: “La cosa strana era che hanno rotto il vetro dietro, abbassato il sedile e preso lo zaino da dietro”. Prima di arrivare a cena, Gallo lo zaino lo aveva messo via senza che lo vedessero: “L’ho messo quando ero in Arcivescovado perché io parcheggio la macchina lì, ho messo lo zaino dietro l’ho chiuso quindi nessuno mi ha visto, i preti soltanto (…). Chi ha rotto il vetro sapeva dove fosse collocato lo zaino”.
Quindi spiega al pm Francesco De Tommasi che pochi giorni prima del furto erano state consegnate delle chat da analizzare. Spiegando poi come Equalize, su indicazione di Speroni, fece dei report su Armanna e Piero Amara. A dare poi le indicazioni sulle correzioni era, secondo Samuele Calamucci, lo studio Dentons. Lo stesso hacker dirà che l’avvocato Sara Biglieri dello studio Dentons “sapeva come acquisivamo le informazioni, sicuramente! Che facevamo gli Sdi”.
E ancora, a domanda Calamucci spiega che nelle “nelle relazioni richieste da Speroni tramite Dentons” gli spioni di via Pattari hanno “acquisito anche delle Sos, delle dichiarazioni di redditi, dei negozi giuridici, degli Sdi e di qualche operazione estera dì qualche banca!”. E rispetto a questo con lo studio Dentons “c’è stata una interlocuzione esplicita” con “Sara Biglieri, Matteo Danieli e successivamente forse anche con Pasquale Annichiarico”.
I tre avvocati citati allo stato non risultano indagati e nei giorni scorsi hanno già annunciato querele nei confronti di Samuele Calamucci. Che a verbale spiega come i rapporti con Eni “li aveva Gallo e io” e con loro “abbiamo parlato esplicitamente di questi contenuti illeciti”. Di più: “Li abbiamo fatti vedere proprio! Anche gli Sdi (...). Sicuramente quello di Amara e di altri”.
ignazio la russa enrico pazzali carmine gallo - lapresse
Dunque secondo Calamucci vi era la consapevolezza dei legali, tanto che, secondo l’hacker, “Dentons ce li ha fatti mascherare, ma non solo Dentons (...). Anche Speroni sapeva di questi dati illeciti”. Lui “ci dava indicazioni precise ma non si esprimeva molto, forse perché sapeva che poi Dentons ci aiutava a confezionare!”. Di certo comunque “Speroni” aveva chiesto ad Equalize “di fare questi precdenti penali”.