DA STRASBURGO ARRIVA UN ALTRO CEFFONE ALL’ITALIA – LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO (CHE NON È UN ORGANISMO DELL’UE, MA DEL CONSIGLIO D’EUROPA) CONDANNA IL NOSTRO PAESE PER INADEMPIENZA SULLA SITUAZIONE DELLA "TERRA DEI FUOCHI" – SECONDO LA CEDU, LO STATO AVREBBE DOVUTO ELABORARE UNA STRATEGIA PER PROTEGGERE I 2,9 MILIONI DI ABITANTI DELLA ZONA DALLO SCARICO, INTERRAMENTO O INCENERIMENTO DI RIFIUTI” – “NON C’È STATA DILIGENZA E TEMPESTIVITÀ”
LA PROTESTA NELLA TERRA DEI FUOCHI
La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato l’Italia per inadempienza degli obblighi di “elaborare una strategia globale per affrontare la situazione della Terra dei fuochi, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e stabilire una strategia di informazione pubblica” al fine di proteggere i 2,9 milioni di abitanti della zona “dallo scarico, l’interramento o l’incenerimento di rifiuti su terreni privati, spesso effettuato da gruppi criminali organizzati”.
Lo si apprende da una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.
DISCARICA DI RIFIUTI TOSSICI SCOPERTA DURANTE LAVORI PER IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Il caso “Cannavacciuolo e altri contro Italia” è stato presentato alla Cedu da quarantuno cittadini italiani e cinque associazioni poiché “nella zona è stato registrato un aumento dei tassi di cancro e dell’inquinamento delle falde acquifere”, si legge nella sentenza.
La Cedu specifica nella sentenza che “ha rilevato, in particolare, che lo Stato italiano non aveva affrontato una situazione così grave con la diligenza e la tempestività necessarie, nonostante fosse a conoscenza del problema da molti anni anni, in particolare nella valutazione del problema, nella prevenzione della sua prosecuzione e nella comunicazione alla popolazione interessata”.
Corte europea dei diritti umani - CEDU
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