TRIVELLE E TRIVELLONI – SCANDALO A LUCI ROSSE A ROSNEFT, COLOSSO ENERGETICO RUSSO: LA FONDAZIONE NAVALNY RIVELA CHE L’AZIENDA AVEVA UN VERO E PROPRIO “ESERCITO” DI ESCORT A DISPOSIZIONE DEI DIRIGENTI – LE “SIGNORINE” AVEVANO UFFICI DEDICATI NEL QUARTIER GENERALE, CON STIPENDI DA CIRCA 25MILA EURO L’ANNO E “BONUS” COME VIAGGI IN JET PRIVATO, BORSE DI LUSSO E OROLOGI: IL TUTTO PAGATO DA DENARO PUBBLICO – L’INCHIESTA, PUBBLICATA DALLA "BILD", RIGUARDA ANCHE L’EX CANCELLIERE TEDESCO GERHARD SCHRÖDER, VISTO CHE…
Estratto dell’articolo di Irene Soave per il “Corriere della Sera”
Un bizzarro inquadramento aziendale da «quadri di secondo livello»; mansionario imprecisato; un piano intero del quartier generale, il settimo, dedicato ai loro uffici; stipendi di circa 25 mila euro l’anno, non faraonici quanto quelli dei dirigenti veri del massimo colosso energetico russo, ma stellari in un Paese in cui il salario medio annuo è di 3.500.
GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL
E viaggi in jet privato, borse di lusso, orologi. Al centro della nuova indagine della Fondazione anticorruzione di Aleksei Navalny, che continua a pubblicare un’inchiesta dopo l’altra anche a quasi un anno dall’uccisione del fondatore, ci sono le «prostitute aziendali» di Rosneft, il gigante russo statale dell’energia fossile. Uno staff di escort a disposizione dei vertici: «alcune decine» di ragazze tra i 18 e i 29 anni, con curriculum come «19 anni, peso 52 chili, alta 1,67, ho la quarta», reclutate su siti russi di incontri o a concorsi di bellezza. E poi assunte come regolari impiegate, così l’inchiesta, «per divertire la dirigenza». Il tutto pagato da denaro pubblico: Rosneft è un’azienda statale.
Una notizia che fa scandalo anche fuori dalla Russia: come il tabloid tedesco Bild, che l’ha subito ripresa, fa notare, fino al 2022 ha fatto parte della dirigenza Rosneft anche il controverso ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder, oggi 80enne. E le ragazze, secondo i documenti dell’inchiesta, sono state assunte almeno dal 2016 al 2024.
[…] L’inchiesta non ne pubblica i cognomi, ma le foto sì: e alcune sono quasi volti noti nella stampa russa, perché costantemente al fianco di alti dirigenti di Rosneft con la qualifica di segretarie o dirigenti di dipartimenti chiave.
È il caso per esempio della «favorita» Albina Ivanova, che ha volato per 58 volte sul jet privato dell’oligarca Igor Sechin, amministratore delegato di Rosneft, ex agente dei servizi e soprannominato Darth Vader per il suo ruolo di consigliere ultraconservatore di Putin, di cui è intimo amico. Con lui c’è sempre lei, misteriosa assistente, reclutata su un sito di incontri.
Assunta a 21 anni nel 2016 a tremila euro al mese, è stata di lì in poi coperta di altro denaro, tra cui un versamento di 300 milioni di rubli, circa 3 milioni di euro, da un’altra azienda energetica dell’amico di Sechin Eduard Khudainatov dove era registrata come «impiegata». Lei documenta tutto sui suoi social: viaggi, un armadio con venticinque borse di Hermès, gioielli, orologi e auto di lusso. Proprio a Igor Sechin, nel 2017, l’ex cancelliere tedesco dovette la sua nomina nel consiglio.
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