TRUMP È TORNATO IN MODALITÀ “THE APPRENTICE”: LICENZIA TUTTI – ROTOLANO TESTE AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA E ALL’FBI DOPO L’INSEDIAMENTO DI “THE DONALD” – L’AMMINISTRAZIONE AMERICANA HA SILURATO ALMENO OTTO DIRIGENTI RITENUTI “NON ADATTI AD APPLICARE IN BUONA FEDE L’AGENDA PROGRAMMATICA DEL PRESIDENTE” – LA CASA BIANCA HA ANCHE ANNUNCIATO INCHIESTE SU MIGLIAIA DI AGENTI CHE HANNO INDAGATO SU CHI HA PARTECIPATO ALL’ASSALTO AL CONGRESSO E...
Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
[…] Al ministero della Giustizia e all’Fbi è iniziata una vera e propria purga: licenziati almeno otto dirigenti non ritenuti adatti «ad applicare in buona fede l’agenda programmatica del presidente Trump» come si legge nell’ordine di allontanamento, mentre vengono annunciate inchieste sul comportamento di tutti i detective e gli agenti — sono migliaia in tutta l’America — che hanno partecipato alle indagini sugli insorti che il 6 gennaio 2021 andarono all’assalto del Congresso.
Parallelamente al ministero della Giustizia Emil Bove, un avvocato di seconda fila del team legale che ha difeso Donald Trump dalle sue incriminazioni e che ora, mandato in quel dicastero, si è trovato ad essere facente funzioni del ministro […] ha avviato licenziamenti e indagini anche sui procuratori che hanno partecipato alle inchieste sui disordini del 6 gennaio a Washington.
In base a una sua disposizione che sembra preannunciare non solo licenziamenti, ma anche la futura trasformazione di alcuni pubblici accusatori in imputati («non tollererò personale sovversivo nei miei uffici»), Ed Martin, un altro esponente trumpiano nominato facente funzioni del capo della Procura federale di Washington il 20 gennaio scorso, proprio mentre Trump giurava in Campidoglio, ha messo alla porta una trentina di procuratori che hanno lavorato alle indagini sul 6 gennaio.
[…] Martin va oltre: vuole indagare anche esponenti politici come il senatore democratico Chuck Schumer, messo «sotto esame» perché, quando la Corte Suprema cancellò il diritto all’aborto, disse che i giudici avrebbero pagato un prezzo elevato per quella decisione.
Inquieta, poi, il fatto che venerdì licenziamenti e indagini legati alle incriminazioni di Trump e dei suoi fan ribelli, sono stati comunicati proprio mentre in Senato il futuro capo dei «federali», Kash Patel, assicurava sotto giuramento, durante l’audizione di conferma parlamentare della sua nomina, che «tutti i dipendenti dell’Fbi saranno protetti da ogni tentativo di vendetta politica». E il giorno prima Pam Bondi aveva fatto la stessa promessa per la Giustizia. Secondo alcuni Trump ha fatto fare il «lavoro sporco» a personaggi secondari per non creare eccessivi imbarazzi ai suoi due inviati al vertice del sistema giudiziario. […]
Certo, Patel e Bondi sono ancora in attesa di ratifica da parte del Senato. Difficile che saltino, anche se il senatore John Kennedy […] ha detto a Patel che il Parlamento lo considera responsabile di ogni tentativo di vendetta nell’Fbi.
Paradossale la situazione del Bureau dove, in attesa di Patel, il facente funzioni, incaricato da Bove di licenziare e indagare, Brian Driscoll, ha spiegato di essere lui stesso (e il suo vice Bob Kissane) nella lista degli indagati.
Ma sono giorni di grande caos e panico per trasferimenti e licenziamenti in tutti i rami del governo, dal Pentagono alla Sanità. Cacciato ieri anche il capo dell’Ufficio per la protezione dei consumatori, Rohit Chopra. […]
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