
TRUMP NON L’HA CAPITO, IL “NEW YORK TIMES” SÌ: “PER PUTIN, I COLLOQUI DI CESSATE IL FUOCO SONO UN MEZZO PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI MOLTO PIÙ AMPI” - PUTIN PRETENDE LA GARANZIA CHE L'UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO, UN ARRETRAMENTO DELL'ALLEANZA OCCIDENTALE NELL'EUROPA CENTRALE E ORIENTALE, LIMITI ALL'ESERCITO UCRAINO E UN CERTO LIVELLO DI INFLUENZA SULLA POLITICA INTERNA DEL PAESE - PRIMA DI ACCETTARE LA TREGUA DI TRENTA GIORNI PROPOSTA DA TRUMP, LA RUSSIA INSISTERÀ A CHIEDERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE, NELLA CONVINZIONE CRESCENTE CHE POTREBBE PERSINO OTTENERLO - LA SQUADRA DI NEGOZIATORI ESPERTI SCELTA DAL CREMLINO E LA “RUSSIFICAZIONE” FORZATA DI TUTTE LE AREE OCCUPATE
NYT, PER PUTIN COLLOQUI SU UCRAINA MEZZO PER OBIETTIVI PIÙ AMPI
Da www.ansa.it
Per il presidente russo Vladimir Putin, i colloqui di cessate il fuoco con Trump sono un mezzo per raggiungere obiettivi molto più ampi. E per quanto riguarda l'Ucraina, Putin non ha mostrato alcun segno di arretrare rispetto ai suoi obiettivi di vasta portata: la garanzia che l'Ucraina non entrerà mai a far parte della Nato, un arretramento dell'alleanza occidentale nell'Europa centrale e orientale, limiti all'esercito ucraino e un certo livello di influenza sulla politica interna del Paese.
E' quanto scrive il New York Times. Il Cremlino sembra determinato a spremere quanti più benefici possibili dal desiderio di Trump di un accordo di pace con l'Ucraina, anche se rallenta i negoziati. Visti da Mosca, i migliori legami con Washington sono una manna economica e geopolitica, che potrebbe essere ottenuta anche mentre i missili russi continuano a martellare l'Ucraina.
LA SITUAZIONE IN UCRAINA DOPO LA PROPOSTA DI CESSATE IL FUOCO DEL 18 MARZO 2025
Il Cremlino, scrive il Nyt, vede i negoziati sull'Ucraina e sui legami tra Stati Uniti e Russia come se procedono su due binari separati. Putin continua a cercare una vittoria di vasta portata in Ucraina, ma sta assecondando la spinta al cessate il fuoco di Trump per cogliere i benefici di un disgelo con Washington.
Secondo Feodor Voitolovsky, direttore dell'Istituto di economia mondiale e relazioni internazionali di Mosca, ha affermato che la Russia cercherà una road map per un accordo più ampio prima di accettare qualsiasi cessate il fuoco. Voitolovsky ha anche affermato che la Russia potrebbe accettare una forza di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Ucraina, a patto che non comprenda truppe dei Paesi della Nato.
la telefonata tra donald trump e vladimir putin
IL CREMLINO SFRUTTA IL FATTORE TEMPO PER OTTENERE VANTAGGI MAGGIORI
Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
«Quando ci si siede a un tavolo, il tempo è sempre dalla parte dei russi». Era un vecchio detto della diplomazia internazionale risalente ai tempi di Andrey Gromyko, il più longevo ministro degli Esteri dell’Urss, campione di maratone negoziali. Ma è valido ancora oggi. […] Gli inviati di Mosca in Arabia Saudita hanno un solo obiettivo da conseguire, per altro già ampiamente reso pubblico: tirarla lunga. Il Cremlino non ha alcuna fretta […]
[…] Prima di accettare la tregua di trenta giorni proposta da Donald Trump, la Russia insisterà a chiedere tutto quello che vuole, nella convinzione sempre più crescente che potrebbe persino ottenerlo. La parte più difficile sembra la dissimulazione di un senso di superiorità derivante non solo dalla situazione sul campo ma anche dai curricula delle persone che si siederanno al tavolo con gli amici americani.
Sono tutti negoziatori che definire esperti è un eufemismo. Tra loro figura anche il senatore Grigory Karasin, ex numero due degli Esteri che in quel ministero ci ha passato la bellezza di 47 anni, la maggior parte dei quali trascorsi ad occuparsi del «dossier ucraino», partecipando alla stesura di entrambi gli accordi di Minsk, che il Cremlino considerò all’epoca come un proprio grande successo.
I QUATTRO LIVELLI DI PROTEZIONE DELL UCRAINA IN CASO DI CESSATE IL FUOCO
In virtù della sua preparazione specifica è stato ripescato anche Sergey Beseda, che oggi tecnicamente è un semplice consigliere del direttore dei Servizi segreti (Fsb) Alexander Bortnikov, ma che fino al maggio del 2022 era alla guida del settore Esteri dell’Fsb, ed ebbe un ruolo chiave nella pianificazione dell’attacco all’Ucraina. Cadde in disgrazia per aver fallito nell’azzeramento dei vertici di Kiev, secondo alcuni finì anche agli arresti domiciliari, circostanza mai confermata. Ma la sua non è una storia di riabilitazione, quanto piuttosto di utilizzo delle competenze.
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
[…] Putin pondera con estrema cura le sue scelte. Spesso manda avanti i suoi fedelissimi, come avvenuto pochi giorni fa dopo l’accordo Usa-Ucraina, quando il suo consigliere per la politica estera di più vecchia data, Yuri Ushakov, bocciò la proposta in modo risoluto, dal «sì, ma…» pronunciato dal suo capo. Anche questo è un comportamento tipico di quello che viene definito un autocrate, ma che al tempo stesso tende a prestare molta attenzione all’opinione pubblica del Paese e a quella delle cosiddette élite . Come è noto, il Cremlino fa un uso massiccio dei sondaggi, molto spesso modellando sopra i loro responsi le proprie decisioni.
Putin deve comunque affrontare un dilemma. […] il Cremlino senta la vittoria vicina […] Ma il sì a un cessate il fuoco comporta il congelamento dell’attuale linea del fronte per trenta giorni, e forse ancora di più. Inoltre, così pensano molti a Mosca, l’accettazione completa della proposta avrebbe il significato simbolico di riconoscere una iniziativa politica giunta dagli Usa e dall’Ucraina, con la Russia in posizione passiva. E un no avrebbe invece l’effetto di contrariare Trump […]
droni ucraini attaccano mosca 6
NELLE QUATTRO PROVINCE DOVE PUTIN AVANZA. COSÌ MOSCA VUOLE RUSSIFICARE TUTTE LE AREE OCCUPATE «OBBLIGATI AL PASSAPORTO RUSSO»
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Il regime di Mosca sta imponendo su larga scala una politica di «russificazione» a tappe forzate sulla popolazione residente nei territori ucraini occupati con la forza militare. […] Mosca prepara così una grande manovra nell’eventualità che i negoziati in corso in Arabia Saudita conducano al riconoscimento del possesso russo della Crimea e di una parte del Donbass, già occupate dal 2014 in collaborazione con le milizie filo Mosca, oltre alle 4 province di Lugansk, Donetsk (queste nel Donbass), Zaporizhzhia e Kherson parzialmente invase con le armi dal 2022. […]
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Nel settembre 2022 Putin volle imporre un referendum in questi territori, considerato assolutamente illegale dall’intera comunità internazionale, dove i militari russi giravano armati per le case con le urne in mano per invitare la gente a votare il sì all’annessione. I contrari ovviamente furono pochissimi.
E soltanto la Corea del Nord riconobbe il risultato. Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, lo dichiarò un «referendum non valido e contrario al diritto internazionale». Oggi oltre 120.000 chilometri quadrati, pari a circa il 20% dell’Ucraina, così come definita e riconosciuta internazionalmente dal momento del suo distacco dalla Russia nel 1991, è controllata dai soldati russi, che l’hanno conquistata manu militari .
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Secondo i dati forniti dal ministero delle Politiche Sociali a Kiev, poco più di 2 milioni e mezzo di persone vivono nelle aree occupate. Ma sono dati non verificabili, considerati i continui movimenti di gente in entrata e uscita. Kiev accusa tra l’altro Mosca di avere deportato oltre 20.000 bambini ucraini nelle sue regioni della Russia profonda per assimilarli totalmente. Il ministero degli Interni di Mosca nel 2023 rendeva noto di avere distribuito 2.827.429 passaporti, con il progetto di consegnarne altri 400.000.
Per chiunque risieda in quelle aree significa […] che, se non prendi il passaporto russo, i tuoi figli non potranno frequentare le scuole pubbliche; sarà impossibile farsi curare nelle strutture mediche statali; le banche non accetteranno alcun tipo di operazione come ritirare il denaro dal proprio conto, effettuare pagamenti o ricevere la pensione; non si potrà attivare il cellulare con le schede locali; risulterà impossibile avere la patente. In buona sostanza, gli ucraini che decidono di restare fedeli a Kiev non riceveranno alcun aiuto dall’apparato statale e saranno considerati socialmente morti. […]