
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, CONSEGUENZE REALI - UN UOMO NORVEGESE, ARVE HJALMAR HOLMEN, HA DENUNCIATO OPENAI PER DIFFAMAZIONE PERCHÉ, ALLA DOMANDA "CHI È ARVE HJALMAR HOLMEN?", CHATGPT HA RISPOSTO (ERRONEAMENTE): "È UN UOMO CHE HA UCCISO I SUOI FIGLI" - A PREOCCUPARE È IL FATTO CHE IL CHATBOT AVEVA USATO INFORMAZIONI VERITIERE SULLA SUA VITA, COME LA SUA CITTÀ NATALE E IL NUMERO DI FIGLI CHE HA - L'AZIENDA DI SAM ALTMAN HA SPIEGATO CHE LA SVISTA È STATA CAUSATA DA…
Estratto dell'articolo di Marina Palumbo per www.lastampa.it
«Chi è Arve Hjalmar Holmen?». A chiederlo, un po’ per gioco, a ChatGpt è stato lui stesso, un signore norvegese dalla barba lunga, che si autodefinisce una «persona normale». Non era così per l’intelligenza artificiale di OpenAi. A quella domanda innocente, la piattaforma ha risposto: «È un individuo norvegese che ha attirato l'attenzione a causa di un tragico evento. Era il padre di due ragazzini di 7 e 10 anni, che sono stati tragicamente trovati morti in uno stagno». L'uomo, come riporta il Guardian, ha denunciato OpenAi per diffamazione.
LA VICENDA
[…]«Alcuni pensano che non ci sia fumo senza arrosto: il fatto che qualcuno possa leggere questo risultato e credere che sia vero è ciò che mi spaventa di più», ha affermato. Secondo ChatGpt, i corpi dei suoi figli erano stati trovati «vicino alla loro casa a Trondheim, in Norvegia, nel dicembre 2020». […] ChatGpt aveva però utilizzato informazioni veritiere sulla sua vita: la città natale, il numero di figli che ha e il loro divario di età. Insomma avrebbe potuto apparire anche verosimile a chi non lo conoscesse.
RISPOSTA ERRATA DI CHATGPT SU Arve Hjalmar Holmen
LA DENUNCIA
Arve Hjalmar Holmen ha però deciso di rivolgersi a un avvocato: «Era profondamente turbato da queste notizie, che avrebbero potuto avere un effetto dannoso sulla sua vita privata, se fossero state riprodotte o in qualche modo diffuse nella sua comunità o nella sua città», si legge nella denuncia. Il documento aggiunge che Holmen «non è mai stato accusato né condannato per alcun reato ed è un cittadino coscienzioso».
Per il norvegese la risposta «diffamatoria» di ChatGpt ha violato le disposizioni di precisione della legge europea sui dati (Gdpr). Il caso è arrivato all'autorità di vigilanza del Paese. […] Un portavoce di OpenAi è quindi intervenuto sul caso: «Continuiamo a ricercare nuovi modi per migliorare l'accuratezza dei nostri modelli e ridurre le allucinazioni. Anche se stiamo ancora esaminando questo reclamo, esso si riferisce a una versione di ChatGPT che nel frattempo è stata potenziata con funzionalità di ricerca online che ne migliorano l'accuratezza».