"MAROTTA MI HA SALVATO UNA VOLTA DA UNA DENUNCIA" - IL VERBALE DELL'INTERROGATORIO DI ANDREA BERETTA, L'EX LEADER DELLA CURVA NORD INTERISTA, ARRESTATO PER L'ASSASSINIO DEL RAMPOLLO DELLA 'NDRANGHETA ANTONIO BELLOCCO - IL 49ENNE IN CARCERE HA RACCONTATO CHE, IN OCCASIONE DI UNA PARTITA TRA JUVE E INTER, AVREBBE CHIESTO ALLA SOCIETÀ NERAZZURRA DEI BIGLIETTI PER LA TRASFERTA, MA L'ADDETTO AI RAPPORTI CON LA TIFOSERIA SI SAREBBE RIFIUTATO: "NASCE UNA DISCUSSIONE AL TELEFONO, IO RESISTO 10 SECONDI E POI VADO GIÙ, GLI DICO: 'MI HAI ROTTO I COGLIONI, VIENI QUA CHE TI AMMAZZO DI BOTTE'. A QUEL PUNTO LUI…" - LA SMENTITA DI BEPPE MAROTTA…
Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
[…] È il 22 novembre 2024 e in carcere Andrea Beretta, il 49enne capo ultrà dell’Inter arrestato il 4 settembre per l’assassinio del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco, inizia la sua nuova vita di collaboratore di giustizia davanti al procuratore aggiunto milanese Alessandra Dolci e ai pm Sara Ombra e Paolo Storari.
Le trascrizioni dei primi tre interrogatori registrati, centinaia di pagine spesso omissate sui rapporti con i clan e il delitto nel 2022 dell’altro capo ultrà Vittorio Boiocchi, alla vigilia di Natale sono stati depositati (in vista del giudizio immediato il 20 febbraio 2025) alle difese dei 18 arrestati il 30 settembre per la lucrosa gestione della curva. […]
«Marotta mi ha salvato una volta», asserisce ad esempio sull’a.d. e presidente. Per un Juve-Inter Beretta fatica a trovare biglietti, apprende che ai rossoneri a Torino era andata meglio perché nei due club i dirigenti addetti ai rapporti con la tifoseria (Slo-Supporter liaison officer) si erano accordati per convogliare su una ricevitoria 2.000 biglietti poi acquistati dagli ultrà, e allora Beretta spinge per lo stesso schema con l’Inter.
Ma lo Slo dell’Inter, Massimiliano Silva, si infuria: «Ricevo una chiamata — racconta Beretta — e questo qui comincia a insultarmi (“non me ne fotte un c… di voi, io non passo guai per voi”), nasce una discussione al telefono, io resisto 10 secondi e poi vado giù, “mi hai rotto i co..., vieni qua che ti ammazzo di botte”, solite cose.. È degenerata, lui mi chiude il telefono in faccia e va subito alla Digos a dirgli che io lo avevo minacciato al telefono, e la Digos gli dice “ok, noi prendiamo la tua denuncia, però deve essere fatta in carta intestata dalla società”.
Allora lui va in società, si mette a scrivere, passa Claudio Sala (dirigente Inter responsabile della sicurezza della prima squadra, ndr) e gli dice “ma cosa stai facendo? Ma lo sa il direttore (Marotta, ndr)? Avvisiamo prima che metti di mezzo la società”. E dopo è passato Marotta e fa (a Silva, ndr): “Guardi, se lei vuole fare la denuncia la fa a nome suo, non con la società”». Pm: «Questo lei come lo sa?». Beretta: «Me l’ha detto Claudio Sala. E quella volta lì (Marotta, ndr) mi ha salvato dal discorso della denuncia».
Marotta, replica però l’Inter al Corriere , non solo non ricorda ma anzi esclude un episodio del genere, a suo avviso in contraddizione con la politica di proteggere i propri collaboratori e invitarli a denunciare alla Digos i tentativi di condizionamento.
Beretta affronta anche il tema di 160 abbonamenti che la sua associazione «We Are Milano» comprava dall’Inter con regolari documenti di altrettanti tifosi intestatari, ma che poi gli ultrà si facevano consegnare e a ogni partita vendevano («con un ricarico che dipende dalla partita, magari 5 euro se c’è il Lecce o 50 la Juve») a persone tutte diverse. […]
Pm: «La società sa che Paolo non va allo stadio ma (con la tessera di Paolo, ndr) ci va Andrea?». «Sì, se lo immagina, sa che lo facciamo per movimentare tutto il vario folklore, le coreografie...».
Pm: «Che significa che “se lo immagina”? Perché lei dice di sì?». «Perché uno poi passa al cancello». Pm: «Ma può essere lo stewart che è uno sciocco... Come fa a dire che la società lo sa, e che sa dei ricarichi?». Beretta: «Lo sa il dirigente addetto ai tifosi, lo sa Claudio Sala che faceva parte della curva, sa come funzionano tutti i vari meccanismi».
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