
UNA TRISTE STORIA DI SOLITUDINE - VICINO VERONA I CORPI DI MARITO E MOGLIE (75 E 76 ANNI), MARCO STEFFENONI E MARIA TERESA NIZZOLA, SONO STATI RITROVATI MUMMIFICATI: I DUE ERANO MORTI A OTTOBRE E NESSUNO SE N'ERA ACCORTO (UN CASO SIMILE A QUELLO DI GENE HACKMAN E LA SUA CONSORTE) - NEL TESTAMENTO, L'UOMO HA LASCIATO IL SUO INGENTE PATRIMONIO AD ASSOCIAZIONI DEL TERZO SETTORE CHE SI OCCUPANO DI AIUTARE MIGRANTI E COMBATTERE SPERIMENTAZIONI SU ANIMALI - I DUE NON AVEVANO FIGLI ED ERANO SCONOSCIUTI AI VICINI - IL MISTERO: CHI DEI DUE È MORTO PER PRIMO E PERCHÉ NON HA CHIAMATO I SOCCORSI?
Estratto dell’articolo di Andrea Galli per il "Corriere della Sera"
la casa di marco steffenoni maria teresa nizzola a montericco
Quattro chilometri dopo l’Adige, la stretta e ondulata via che si chiama strada dei Monti s’arrampica su di una collina di edicole votive di San Giuseppe, telecamere di videosorveglianza, vigneti, appelli cartacei per la scomparsa del gatto Ettore, e ancora Porsche e Ferrari, panorami di pace, i cartelli «Zona controllo vicinato» per ricordare che si sta uniti anche se gli spazi ampi dilatano le distanze fra i pochi residenti. Sulla sinistra s’apre una corta rientranza e sorge un cancello che sta per crollare. Siamo a Parona, frazione di Verona, in piena Valpolicella.
E siamo al civico 20, il numero è scavato nel muro, in bella vista. Oltre il cancello, tenuto insieme da un nastro di colore blu poiché in precedenza l’hanno scassinato, il sentiero comincia con delle querce e sparisce presto coprendo la villa del signor Marco Steffenoni, di 75 anni, e della moglie, la signora Maria Teresa Nizzola, d’un anno maggiore, deceduti a ottobre e da ottobre fino allo scorso 15 marzo, giorno di sabato, così rimasti: cadaveri.
Lui al piano di sopra, lei a quello di sotto. Fino alla mummificazione dei corpi. Passò Natale. Passò Capodanno. Sarebbe passata anche la primavera se tre giovani di quelli che esplorano le dimore disabitate non avessero scavalcato andando all’esplorazione. La casa non era disabitata: era una tomba.
[...] Si erano isolati in vita, specie dopo la pandemia; sono stati dimenticati anche in morte. In un progressivo processo di cellulari silenziati, chiamate senza risposta, messaggi non inviati, bollette inevase.
Di loro due racconta adesso soltanto la posta infradiciata che non sta nelle quattro cassette delle lettere e giace sul selciato. [...] E poi: una Fondazione milanese che aiuta i clochard; un’associazione a difesa dei cani randagi e una che difende i boschi; un ente per le adozioni di bimbi a distanza: lei era una socia, militante, soprattutto donatrice. Lo erano entrambi: già gravemente malato, come confidano preti di Verona, Steffenoni aveva fatto testamento. E d’accordo con la consorte aveva lasciato il patrimonio ingente al prossimo.
Inteso come terzo settore. Chi aiuta i migranti, chi combatte le sperimentazioni di laboratorio sugli animali. Pare abbia lasciato poco o nulla al fratello, che al quotidiano L’Arena ha detto: «Avevano deciso di bastarsi».
Ma si bastavano, Marco e Maria Teresa, senza figli, senza amici, senza conoscenti, e perfino senza vicini? Scriviamo perfino in quanto, insieme a quel patto sancito dal cartello «Zona controllo del vicinato», esiste una chat fra gli abitanti di Parona, proprietari di magioni elitarie che custodiscono casseforti, caveau e gallerie d’arte, e comunicano fra loro appena un forestiero sosta o targhe straniere percorrono avanti e indietro la strada dei Monti. Ma quella coppia, no, niente, nemmeno era in chat.
la casa di marco steffenoni maria teresa nizzola a montericco
Quanto fa strano sentirsi rispondere, e non sembra proprio omertà bensì sincera ammissione: «Non ho davvero idea che gente fossero». Un infarto ha ucciso Steffenoni; cosa sia successo alla signora Maria Teresa non si sa, forse un suicidio aprendo i rubinetti del gas, forse anch’ella un malore, forse si è lasciata scavare dal crepacuore di vedova.
Da capire chi si sia spento per primo/prima, per quale motivo non abbia chiamato i soccorsi. Il medico legale ha escluso l’azione di terzi, non c’è stato omicidio, niente violenze, rapine, furti. O meglio: scoperta la notizia, cui il Corriere di Verona ha tanto contribuito, i soliti sciacalli hanno pensato di approfittare della situazione. [...]
la casa di marco steffenoni maria teresa nizzola a montericco