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IL BEL PORCEL GUARDA DORCEL - E’ LA CASA DI PRODUZIONE DI PORNO CHE HA SCELTO, DAL 1979, DI FARE HARD IN MODO ELEGANTE - IL GRUPPO,  CHE HA IL PORNO E-STORE PIÙ GRANDE D’EUROPA E AL TEMPO STESSO HA 20 NEGOZI FISICI DOVE VENDE PORNO, PUNTA A SBARCARE IN CINA (DAL 2023 HA UN ACCORDO DI DISTRIBUZIONE CON ALIBABA) - BARBARA COSTA: “DORCEL FA ANALISI DI MERCATO ATTENDIBILISSIME. SAPETE DOVE VA IL PORNO NEL 2025? VA…IN COPPIA! INCREDIBILMENTE LE ULTIME RILEVAZIONI ATTESTANO UNA CRESCITA NOTEVOLE DEL PORNO SÌ ONLINE MA SCARICATO DALLE COPPIE”

Barbara Costa per Dagospia

 

porno dorcel 1

Trump, tassa questi caz*i qua! Finalmente uno che non frigna di fronte alle decisioni del presidente americano, ma che gli risponde a testa alta pronto a infilarsi più dentro le voglie più porno made in USA. Gregory Dorcel, il capo di "Dorcel", brand porno il numero 1 in Europa, non trema affatto di fronte al Trumpone, e va dritto nel suo scopo di penetrare a fondo il mercato americano, ma pure canadese, ma pure… cinese!

 

A Gregory Dorcel non frega una s*ga di fare la guerra a nessuno: a Dorcel importa il sesso, esportare la sua idea del sesso, e che questo sesso sia porno, il più scassinante possibile, donne miciose e maschi arraposi. Infiltrandoli, ovunque: tu Trump ti chiudi e io mi apro, nel nome del pacifismo orgasmico!

 

Credo che in pochi non conoscano il brand "Dorcel", o non vi siano "cascati" una volta: Dorcel fa porno dal 1979, da quando Marc, il padre di Gregory (ancora tra noi, e sono 91 primavere) ha fondato una azienda che il porno lo fa e lo vende, da 46 anni, imperterrita alle stesse condizioni: sc*pare, sc*pare, sc*pare, e sempre a onore di una determinata idea di eleganza, e respingendo feticismi i più disturbanti per chi il porno Dorcel se lo compra.

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Perché se Dorcel resiste da azienda porno leader da quasi mezzo secolo (e oggi ha – esclusi registi, maestranze di set e pornostar – 140 dipendenti, tra Francia, Ungheria e Olanda) è perché mette deciso al primo posto l’orgasmo soddisfatto dei suoi peni-clienti. Se è riuscito a guidare il porno in Europa da quando si faceva nei 70s artigianalmente, e si distribuiva nei cinema a luci rosse, e poi passare a comandare il mercato vhs, poi dvd, e poi affrontare a viso aperto la rivoluzione web, cavalcandola, e dominandola, vuoi che il porno dorcel-esco si impaurisca delle mosse di Trump!?

 

Gregory Dorcel lo ha ben detto: si punta agli sfizi degli americani, che già sono gran parte infilzati dalle femmine che Dorcel sublima nei porno che agli USA esporta, con star europee ma pure e tanto americane… caro Trump, tassa, a muso duro, che il "duro" a cui mira Dorcel è duro da scalfire… E Dorcel punta al Canada, punta alla Cina, e qui è in partnership di distribuzione con Alibaba dal 2023: “Per conquistare i cinesi”, dice Dorcel, “serve pensare strategicamente ma a luuuuungo termine”.

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A Dorcel non disturba il porno supermercato di OnlyFans perché, a differenza di altri brand per lo più americani, Dorcel non stima OnlyFans concorrenziale, bensì “complementare: ci sono modelle su OnlyFans con un quid interessante e una fan-base interessante e già strutturata. Esse possono lavorare sia per Dorcel, in definiti ambiti, sia da sex creator, e nessuno si pesta i piedi. A Dorcel non interessa creare una ipotesi di realtà come fa OF, né interessa la forma di rapporto diretto venditore-cliente propria dei creator”.

 

Io non so se la risposta di Dorcel alle sfide attuali e del futuro sia la più giusta, di certo è la più concreta: ancorarsi alla tradizione ma avvinghiando le innovazioni (Dorcel ha il porno e-store più grande d’Europa, al tempo stesso ha 20 negozi fisici dove vende porno). In primis l’IA. E mantenere uno standard altissimo. Dorcel non crede che in futuro ci si masturberà, o si sc*perà, senza più toccarsi.

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Dorcel fa analisi di mercato attendibilissime e futuristiche: e dove va il porno nel 2025? Va… in coppia! Incredibilmente le ultime rilevazioni by Dorcel attestano una crescita notevole del porno sì online ma scaricato da chi è accasato: si acquista il porno “per quel che ora senza tabù si accetta il porno sia: forma di intrattenimento non uguale alle altre ma show, rappresentazione cinematografica di fantasie hard. Il porno non è né sarà mai la realtà”.

 

In parallelo cresce la vendita dei sex toys by Dorcel usati in coppia. Bellissimo, ma allora, tutta questa esaltazione della famiglia "tradizionale" di cui ci sbomballa ogni politico, ogni governo, è fuffa? Al chiuso delle camere da letto, tra marito e moglie… si sc*pa col porno in smart phone! E si ficcano e si godono i giocattolini del sesso… by Dorcel! Dorcel ringrazia e non gigioneggia. E si incaz*a se gli dici che lui fa porno soft! Col cavolo! A Dorcel si porno-sc*pa, chic-cosamente, ma non tieni per clitoridi e p*lle un pubblico da generazioni con la sdolcinatezza e la falsissima autenticità con cui i social, e anche i sex social hanno, non so a voi ma a me di sicuro, scassato i maroni.

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