canzoni natale tormentoni

UN TORMENTONE SOTTO L'ALBERO - COME OGNI ANNO, GLI WHAM, MARIAH CAREY E MICHAEL BUBLÈ VENGONO "SCONGELATI" PER TORTURARE I NOSTRI TIMPANI CON LE LORO CANZONI NATALIZIE, CHE PUNTUALMENTE SCALANO LE CLASSIFICHE GLOBALI - MA SONO MOLTISSIMI I MUSICISTI CHE HANNO PROVATO A DOMINARE IL NATALE, COME BOB DYLAN, BRUCE SPRINGSTEEN, ELVIS PRESLEY, JOHN LENNON E PAUL MCCARTNEY - E NON BISOGNA PER FORZA COMPORRE UN TORMENTONE POP… - VIDEO

mariah carey natale

Luca de Gennaro per “la Stampa”

 

Che la protagonista femminile del Natale si chiamasse Maria era fuor di dubbio fin da quella notte a Betlemme, ma nel 1994 la storia ha aggiunto una «h» al nome e da allora la «Queen Of Christmas» è lei, Mariah Carey, che scrisse, con Walter Afanasieff, e cantò All I Want for Christmas is You. Un brano che ogni anno a dicembre scala le classifiche, imprescindibile in ogni playlist natalizia, veglione o cenone, che il New Yorker ha definito «una delle poche moderne aggiunte di valore al canone musicale delle canzoni natalizie».

 

wham last christmas

Forse l'altra canzone di Natale scritta nell'era moderna che si può paragonare a lei è Last Christmas degli Wham!, uscita dieci anni prima, talmente inevitabile che vi è stato creato attorno il buffo contest globale detto «Whamageddon», che consiste nel cercare di evitarne l'ascolto per tutto dicembre, e autodenunciarsi sui social nel momento in cui ti capiti accidentalmente di ascoltarla, in un negozio, alla radio o ovunque. Una gara difficilissima che in pochi riescono a portare a termine.

bruce springsteen natale

 Ma si scherza, ovviamente, e intanto Mariah e gli Wham! sono di nuovo ai primi posti della classifica globale delle canzoni più ascoltate. Ma la storia delle canzoni di Natale è lunga e nobile, e chiunque ci si è cimentato, da Bob Dylan a Bruce Springsteen, da Elvis Presley a Aretha Franklin. C'è chi ci ha costruito un pezzo di carriera, come Michael Bublè, il cui Christmas (2011) è il suo best seller assoluto, e che viene considerato una sorta di contraltare maschile alla regina Mariah.

christmas rappin di kurtis blow

Perché il Natale funziona anche commercialmente, tanto che centinaia tra le maggiori stazioni radio americane, ogni anno, dal giorno dopo Halloween, adottano il formato musicale All Christmas e per due mesi trasmettono esclusivamente canzoni natalizie. Ce n'è per tutti i generi. Il primo disco rap di successo fu Christmas Rappin'di Kurtis Blow, nel 1979, stesso anno in cui la ventenne Kate Bush (protagonista delle classifiche nel 2022 grazie al rilancio clamoroso di Running Up That Hill) pubblicava la deliziosa December Will be Magic Again.

christmas album dei jethro tull

Anche il rock progressivo inglese si era lasciato affascinare dalle atmosfere bucoliche delle festività: il Christmas Album dei Jethro Tull è un classico, ma nel genere la canzone più bella fu I Believe in Father Christmas di Greg Lake (1975), che malgrado la melodia tradizionale e i campanelli era una invettiva contro la commercializzazione del Natale. In Inghilterra è sempre stata tradizione (finché si vendevano i dischi) la lotta per la prima posizione in classifica nella settimana di Natale, quando le famiglie dopo pranzo si raccoglievano davanti alla tv per la puntata natalizia di Top Of The Pops.

john lennon natale

Nel 1973, anno d'oro del «glam rock», la battaglia fu vinta dai tamarrissimi Slade, che con Merry Xmas Everybody scrissero uno dei più longevi inni britannici al Natale. Anche una band simbolo del punk come i Ramones, lontanissimi dalle melodie zuccherose, registrarono la loro Merry Christmas (I Don't Wanna Fight Tonight) , e i paladini del rock celtico alternativo, i Pogues, incisero nel 1987 la struggente Fairy Tale of New York, la canzone di Natale più trasmessa del secolo scorso dalle radio inglesi e da molti considerata la più bella di sempre.

 

E se Paul McCartney si avvicinò al genere con la spensierata Wonderful Christmastime, John Lennon la prese più sul serio e fece della sua Happy Xmas (War is Over) un inno pacifista di protesta contro la guerra in Vietnam.

do they know it s christmas 2

Perché se a Natale si è tutti più buoni allora anche le canzoni possono essere un veicolo per far del bene. Dal 1987 uscirono regolarmente quattro album della serie A Very Special Christmas cui le più grandi popstar del mondo, come Sting, U2 e Madonna, contribuivano con canzoni natalizie (le copertine erano firmate da Keith Haring) ad un progetto benefico per ragazzi con disabilità. In questo, il punto più alto nella storia delle canzoni di Natale venne raggiunto il 3 dicembre 1984, giorno in cui uscì Do They Know It' s Christmas, che le maggiori stelle della musica inglese, convocate da Bob Geldof, avevano cantato per aiutare la condizione di estrema povertà in Etiopia.

do they know it s christmas 1

Vendette tre milioni di copie in un mese, record di velocità, e raccolse otto milioni di sterline per la causa africana. Una canzone può servire anche a questo, non solo come sottofondo allo spacchettamento dei regali sotto l'albero, può farci pensare a cosa succede nel mondo, a chi il Natale non può permettersi di festeggiarlo, e a far riflettere con versi spietati come quello urlato da Bono in quella canzone: «Questa notte ringrazia Dio che sono loro e non sei tu».

michael buble kate bush nataledo they know it s christmas 3bob dylan nataledo they know it s christmas 4elvis presley natalei believe in father christmas di greg lakegeorge michael natalepaulmccartney natale

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…