
DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - “BLEACH REBIRTH OF SOULS”, PICCHIADURO ISPIRATO AL CELEBRE MANGA D'AZIONE DI TITE KUBO, È IL VIDEOGIOCO PERFETTO PER RIFLETTERE SU CIÒ CHE RENDE PREZIOSA LA PENNA DI UN FUMETTISTA E L'ENERGIA DELL'IMMAGINAZIONE ADOLESCENZIALE, MESSA A RISCHIO DALL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE - RICCO, RISPETTOSO, CELEBRATIVO, È UN'OPERA UMANA CHE NE COMPRENDE UN'ALTRA; LA RIELABORA, ESALTANDOLA, RIACCENDENDOLA DI NUOVA VITA... - VIDEO
Federico Ercole per Dagospia
È doloroso parlare di arte sequenziale in settimane come questa, macchiate dall'ombra disgustosa di "intelligenze" artificiali che vomitano incessantemente pallidi e infidi collage grafici a sfregio di maestri come Miyazaki, preparando l'arido terreno per il cimitero dell'arte umana passata, presente e futura.
Tutto questo mentre sono molti a intonare “requiem” beffardi, carichi d'invidia e rancore per chi, a differenza loro, ha conquistato con sudore e ingegno la fiamma della creatività.
Bleach rebirth of souls è però il videogioco perfetto per riflettere su ciò che rende preziosa la penna di un fumettista e l'energia dell'immaginazione adolescenziale, messa così a rischio dalla futura palude di immagini e parole rubate, sterilizzate e spacciate per arte o mestiere. Una "rinascita delle anime" che immortala le diverse intuizioni grafiche e narrative scaturite da un giovanissimo e irrequieto mangaka di Hiroshima, ormai più di vent'anni fa. E quando si tratta di manga e videogiochi, soprattutto picchiaduro, sorge naturale parlarne con Jacopo Tagliasacchi, esperto, amico, disegnatore, e scrivere insieme.
Serializzato sulla rivista shonen jump dai primi anni duemila, Bleach per lungo tempo è stato una delle colonne portanti del fumetto giapponese per ragazzi, misurandosi ad armi pari tanto con colossi coevi come One Piece e Naruto, quanto con glorie passate come Dragon Ball e Saint Seiya. Ed è proprio all'ellenica epopea dei cavalieri dello Zodiaco che l'allora appena ventenne Tite Kubo si ispira per costruire l'ordito narrativo della sua opera.
Quella che inizia come una storia episodica tra il dramma e la commedia si trasforma presto in una corsa contro il tempo per salvare amici e mondi, costellata da colpi di scena e battaglie con schiere di avversari implacabili ma spesso nobili, in scontri fra spade e poteri ultraterreni, anche fra filosofie di vita e volontà.
Il teatro di Bleach viaggia costantemente fra le placide strade di una fittizia periferia di Tokyo e altre dimensioni, piani di esistenza oltre la vita che ricordano ora i delicati giardini del Giappone feudale, ora inerti distese surrealiste. Incastonata fra conflitti straordinari l'ineluttabile quotidianità dei drammi comuni non viene dimenticata, ma anzi resa eroica. E' cosi che nascono episodi che trattano di perdita, lutto e solitudine in maniera delicata, reale e genuina.
Ciò che spicca nell'epica dell'autore è poi una vulcanica originalità nel ritrarre personaggi vividi e dalle particolarissime fisionomie, oltre ad un' inimitabile ed insuperata eleganza "asimmetrica" nella costruzione di vignette, testi e sequenze.
È proprio dal perfetto balletto di parole, menù e transizioni che traspare tutto l'amore e l'attenzione che gli sviluppatori di Tamsoft riversano per il linguaggio di Kubo, dimostrando che rebirth of souls non è solo una vuota operazione commerciale, ma un tributo di valore.
Fin dai primi secondi, navigando fra le opzioni di gioco, il titolo travolge il giocatore di scritte sovrapposte, silhouette monocrome dei personaggi e musiche Ispirate e indovinate, in un concerto che non può che sorprendere i conoscitori dell'opera originale.
Nonostante un comparto tecnico modesto, che tradisce un budget limitato, questo "picchiaduro" continua la metodica citazione anche nel sistema di combattimento, costruito su basi che esaltano le caratteristiche degli scontri cartacei a cui si ispira. I contendenti si sfidano togliendosi "vite", qui chiamate Konpaku, che nel manga rappresentano l'anima del personaggio, tanto più grande quanto è potente il portatore.
Questo sistema delinea battaglie lunghe, ragionate e potenzialmente ricche di ribaltamenti di fronte, arricchite da mosse speciali di semplice esecuzione ma di grande varietà, anche grazie ad un esteso insieme di personaggi selezionabili che racchiude tutti i principali attori delle tre saghe contenute nel gioco.
Quello che a prima vista appare come un videogioco alla portata di tutti, rivela, con il giusto approfondimento, una serie di stratificazioni da valutare costantemente durante i duelli più impegnativi.
TRA PUNK E BUSHIDO
L'avventura del protagonista Ichigo è racchiusa nella modalità storia, che ripercorre i primi passi del novello Shinigami (dio della morte, equivalente del nostro "tristo mietitore" nella tradizione giapponese) fino al suo scontro con gli spaventosi e potentissimi Arrancar nell'Hueco mundo, il desertico aldilà che ospita gli spiriti dei defunti più irrequieti.
Tamsoft non si risparmia nemmeno in questo caso e propone tutte le vicende nel dettaglio attraverso un'alternanza di filmati e sezioni giocabili, raccontando inoltre le parti più riassuntive e secondarie grazie a meravigliose reinterpretazioni dei disegni di Kubo.
La storia si rivela appassionante e ben ritmata, il perfetto spunto per rileggere o scoprire l'opera, assaporando il vulcanico carisma dei suoi personaggi, sempre a cavallo fra moda e giovanili atteggiamenti "punk" e le antiche tradizioni marziali del bushido.
Ci sono poi una pletora di altre possibilità di gioco, dall'ormai non scontato versus offline ad una serie di "missioni" di difficoltà crescente a cui è legato un sistema di sviluppo pseudo gioco di ruolo con potenziamenti e talismani da equipaggiare. Impossibile poi non citare l'accompagnamento musicale degli scontri: pur non presentando l'iconica colonna sonora dell'anime, le melodie sono coerentemente cucite sulle atmosfere di Bleach, sorprendendo soprattutto durante i famigerati "bankai", le trasformazioni degli spadaccini, che innescano tracce, anche cantate, che vanno dall'hard rock alla dance anni novanta.
Stupisce infine l'alto numero di arene selezionabili, spesso arricchite da elementi distruttibili e legate fra loro da attacchi che possono spostare i lottatori da un luogo all'altro.
Bleach rebirth of souls è quindi un videogioco ricco, rispettoso, celebrativo, meritevole di plauso. Un'opera umana che ne comprende un'altra; la rielabora, esaltandola, riaccendendola di nuova vita e consegnandola alle nuove generazioni.
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