don camillo laura antonelli passione veniale

IL DIVANO DEI GIUSTI – IN CHIARO RETE 4 SPARA UNA NOVITÀ, “DON CAMILLO” CON GINO CERVI E FERNANDEL. QUANDO NON SI SA COSA METTERE A MEDIASET RESUSCITANO DON CAMILLO. FUNZIONA SEMPRE. IO MI RIVEDREI “PECCATO VENIALE”, FORTUNATO SEQUEL DI "MALIZIA" CHE RIPROPONE LA BELLISSIMA LAURA ANTONELLI E ALESSANDRO MOMO, ANCHE SE PERDE PER STRADA TURI FERRO E LA SICILIA DEI MALATI DI SESSO E SI SPOSTA NELLA VERSILIA ANNI ’50 - CINE 34 CELEBRA NADIA CASSINI CON “LA DOTTORESSA CI STA COL COLONNELLO” – VIDEO

   

 

Marco Giusti per Dagospia

 

don camillo

Che vediamo stasera? In chiaro vedo che Rete 4 alle 21, 25 spara una novità, “Don Camillo” di Julien Duvivier con Gino Cervi, Fernandel, Leda Gloria, Franco Interlenghi, Vera Talchi, Sylvie.

 

Siamo ancora a Don Camillo, a Guareschi, alla divisione tra il comunista Peppone e il prete democristiano Don Camillo. Quando non si sa cosa mettere a Mediaset resuscitano Don Camillo. Funziona sempre. Darà il suo anche il cartone animato per i più piccolo “Madagascar” di Eric Darnell, Tom McGrath, Italia 1 alle 21, 20.

 

Io mi rivedrei, perché non lo vedo da allora, “Peccato veniale” di Salvatore Samperi con Laura Antonelli, Alessandro Momo, Orazio Orlando, Lilla Brignone e Monica Guerritore. Fortunato sequel di “Malizia”, che ripropone la bellissima Laura Antonelli e Alessandro Momo, anche se perde per strada Turi Ferro e la Sicilia dei malati di sesso e si sposta nella Versilia anni ’50 indicando la strada al “Sapore di mare” dei Vanzina.

 

 

peccato veniale 4

Fu un grande successo, 4 miliardi e mezzo di incasso. Dopo il trionfo di Malizia, Samperi, d’accordo con Silvio Clementelli e la Cineriz, mette subito in piedi assieme ai suoi sceneggiatori Ottavio Jemma e Sandro Parenzo, una sorta di reboot da girare in Versilia.

 

Gran cast, con Tino Carraro, Lilla Brignone, Lino Toffolo, Lino Banfi e una giovanissima Monica Guerritore. «Era uno di quei film che mi è toccato fare», ricordava Samperi a Amarcord, «Una situazione tipo ‘o lo fai o lo fai’. Avevamo un contratto. Un anno dopo Malizia, nessuno aveva una gran voglia di farlo; ci avevano chiesto Malizia 2. Non ho accettato quello e quindi… Poi, in realtà io ho fatto qualche errore di troppo, l’ho collocato in un mondo che non era il mio.

 

 

peccato veniale 2

Forte dei Marmi era una situazione che non ho vissuto da bambino. Anche se poi è servito per creare l’onda lunga sulla quale sono potuti nascere Liquirizia e i fratelli Vanzina. Loro lo riconoscono. Carlo ammette che su quei due film, lui è nato come regista, girando nelle stesse location».

 

Ricorda invece Ottavio Jemma, sceneggiatore dei due film con Samperi e Parenzo, in La fabbrica del riso: «Non era pensabile che il successo clamoroso di Malizia restasse senza un tentativo di ripeterlo. Fu un grande successo anche Peccato veniale e i produttori cominciarono a pensare che Salvatore fosse una sorta di re Mida capace di trasformare in oro tutto quel che toccava».

 

laura antonelli e alessandro momo in malizia

Laura Antonelli sostiene nelle interviste del tempo: «Io ho fatto di tutto perché Peccato veniale fosse diverso. Spero per la mia parte di esservi riuscita. È semmai uguale a Malizia perché i temi sono gli stessi, ma certi temi, come l’amore, il sesso, le gelosie sono universali».

 

A Roma, addirittura, esce nelle stesse sale di Malizia, e la cosa è segnalata persino nei flani («Negli stessi locali che hanno registrato il trionfo di Malizia torna lo stesso formidabile e malizioso cast artistico»). Per Lino Toffolo, il risultato alla fine fu banale: «Non c’era più la sorpresa della prima volta, e il vedo-non-vedo era forse già superato da altre cose. Era impossibile rifare l’originale».

 

il muto di gallura

 

Il pubblico sardo apprezzerà su Rai Storia alle 21, 10 il curioso violento western rigorosamente parlato in gallurese “Il muto di Gallura” diretto da Matteo Fresi con Andrea Arcangeli, Marco Bullitta, Giovanni Carroni, Syama Rayner, Aldo Ottobrino.

 

Poverissimo. Solo esterni, devo dire bellissimi, e un paio di interni, per una megafaida ambientata in pieno 800 tra i monti di Gallura che si sviluppa tra due famiglie nata dopo una richiesta di matrimonio finita male. Teste dure come pochi. I soldati piemontesi non riescono a capire quando la faida possa finire. Niente. Fino alla scomparsa definitiva di una delle due famiglie.

 

il muto di gallura

La differenza tra i due schieramenti la fa un muto, Bastiano Tansu interpretato dal biondo Andrea Arcangeli, quello del titolo, che non sbaglia un colpo e colpisce tutti, anche bambini e donne, con un colpo in testa. Bang! Non si capisce cosa pensi, né lui né tutti gli altri. Fa fuori qualcosa come 70 persone nascondendosi tra i monti.

 

Quando scopre il sesso, la bella Gavina di Syama Rayner che si fa il bagno con lui in un fiume, inizia a capire due cose in più del mondo. La storia è tratta da un romanzo scritto da Enrico Costa nel 1884 e ispirati a una vera micidiale faida gallurese. Prodotto da Fandango e da Rai Cinema è sicuramente meglio, scrivevo, di quasi tutte le commedie che ho visto in questi due anni di pandemia. E pure prima.

 

marty feldman dayle haddon 40 gradi all ombra del lenzuolo

Su Cine 34 alle 21 avete la commedia sexy a episodi di Sergio Martino “40 gradi all’ombra del lenzuolo” con Barbara Bouchet, Edwige Fenech, Dayle Haddon, Enrico Montesano, Aldo Maccione. Incasso altissimo, due miliardi e mezzo. Soggetto e sceneggiatura vengono firmati addirittura da Tonino Guerra col fidato Giorgio Salvioni, anche se non siamo molto lontani dalla commedia sexy meno sofisticata.

 

Certo, la presenza di Marty Feldman in un episodio, come guardia del corpo della bellissima e nudissima Dayle Haddon, rende il film un bel po’ diverso dal solito e così venne venduto ovunque. Ricordava Sergio Martino che non lo chiamò il fratello Luciano, ma «Giorgio Salvioni, che aveva scritto questa sceneggiatura insieme a Tonino Guerra. In quegli anni avevo un ottimo rapporto con Medusa. In realtà non avevo fatto molta commedia, salvo credo Giovannona… Lui scommise su di me e io gli portai il rapporto con la Medusa. Poi, in realtà, il film fu prodotto a livello esecutivo dalla stessa Medusa.

 

dayle haddon 40 gradi all ombra del lenzuolo

C’erano questi episodi che mi sembravano molto garbati, molto gradevoli. Spesso gli sceneggiatori restano delusi dal risultato che alcuni registi danno ai loro scritti; in questo caso Tonino Guerra, a film finito – io avevo apportato delle modifiche ai suoi testi in corso d’opera e anche prima – si complimentò con me, dicendomi che il modo in cui avevo trattato e sviluppato il film era molto meglio di quanto lui l’avesse scritto. Mi fece un enorme piacere».

 

Anche l’idea di chiamare Marty Feldman come bodyguard fu di Sergio Martino, che lo contattò grazie a Carol Levi: «Lui era suggestionato dal nome di chi firmava la sceneggiatura, Tonino Guerra appunto, lo sceneggiatore di Fellini e di Antonioni; la lesse, gli piacque molto.

 

 

40 gradi all’ombra del lenzuola

Nel frattempo, poiché il tono dello scritto di Guerra mi sembrava un po’ troppo estetizzante, prima che lui arrivasse, io feci una mia versione, diversa, del suo episodio, un pochino più mordace. Quando lui arrivò a Roma mi disse che aveva accettato la versione di Guerra e quella avrebbe girato.

 

Ci mise un pochino in crisi. Lui arrivò il giovedì prima di cominciare a girare; invece, poi, il sabato sera, stranamente, mi disse che, forse, la versione che avevo scritto io andava meglio…».

 

keanu reeves e sandra bullock in speed

Canale 20 alle 21, 05 propone un grande successo di Keanu Reeves, “Speed” di Jan De Bont, il primo della serie, con Keanu Reeves sull’autobus imbottito di esplosivo che viaggia a ottanta miglia all’ora che deve impedire che esploda. Boom! Ci sono anche Dennis Hopper, Sandra Bullock, Jeff Daniels.

 

Rai Movie alle 21, 10 propone una recente commedia di Leonardo Pieraccioni, “Il sesso degli angeli” con Leonardo Pieraccioni, Sabrina Ferilli, Marcello Fonte, Massimo Ceccherini, Eva Moore. Iris alle 21, 15 passa “Presunto innocente”, diretto da Alan J. Pakula con Harrison Ford, Greta Scacchi, Brian Dennehy, Raul Julia, Bonnie Bedelia. Avrete sicuramente visto anche la versione seriale, praticamente identica. Meglio il film.

 

MARTY FELDMAN - 40 GRADI ALL OMBRA DEL LENZUOLO

Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 abbiamo l’horror “Amityville 3-D” diretto da Richard Fleischer prodotto da Dino De Laurentiis, con Tony Roberts, vecchio partner di Woody Allen protagonista, Tess Harper, Robert Joy e addirittura Meg Ryan e Candy Clark. Terzo film della serie, girato in un 3D che si è visto solo in Inghilterra, non è un vero sequel e a De Laurentiis venne impedito legalmente di farlo passare per tale. Non solo, Fu un totale disastro, critico (0% di gradimento su Rotten Tomatoes) e economico. Imperdibile.

 

Rai4 alle 21, 20 propone il thriller francese “Overdose” di Olivier Marchal con Sofia Essaïdi, Assaad Bouab, Alberto Ammann, Nicolas Cazalé, Nassim Lyes, Naima Rodri. Sarebbe da vedere la commedia sul mondo della televisione americana “Il buongiorno del mattino” diretto dallo specialista inglese Roger Michell con Rachel McAdams, Harrison Ford, Patrick Wilson, Jeff Goldblum, Diane Keaton, 50 Cent, LA7D alle 21, 20.

 

 

 

denzel washington man on fire

Su Warner tv alle 21, 30 passa l’ottimo “Man on Fire” di Tony Scott con Denzel Washington, Dakota Fanning, Radha Mitchell, Christopher Walken, Mickey Rourke. Passiamo alla seconda serata con l’altrettanto notevole “Omicidio in diretta” di Brian De Palma con Nicolas Cage, Gary Sinise, John Heard, Carla Gugino, Stan Shaw, Rai Movie alle 22, 40.

 

Su Cine 34 alle 23, 05 si decide di celebrare Nadia Cassini con uno dei suoi titoli più celebri, “La dottoressa ci sta col colonnello” di Michele Massimo Tarantini con Nadia Cassini, Lino Banfi, Alvaro Vitali, Malisa Longo. Rai4 alle 23, 20 propone “Le Mans ’66 la grande sfida” di James Mangold con Matt Damon, Christian Bale, Caitriona Balfe, Jon Bernthal, Josh Lucas.

 

lino banfi nadia cassini alvaro vitali la dottoressa ci sta col colonnello

Un film che ha la stessa purezza di classici come “Grand Prix” di John Frankenheimer. E’ la sfida dell’uomo contro altri uomini e dell’uomo con la macchina. James Mangold riprende la sfida con i maestri del passato per raccontare questa clamorosa vera storia americana che vede l’ex eroe di guerra e pilota Ken Miles, interpretato da Christian Bale, e il costruttore di auto Carrol Shelby, interpretato da Matt Damon, al soldo della Ford e del suo presidente, interpretato da Tracy Letts, sfidare i campioni della Ferrari e del vecchio Enzo, il nostro Remo Girone, sulla pista di Les Mans nella celebre 24 ore.

 

le mans ‘66 – la grande sfida 6

Ma la guerra dei due vecchi compari, Ken Miles e Carrol Shelby, non è tanto con i bolidi della Ferrari, che fino al 1966 aveva sempre vinto sulla Ford, quanto con i business men della Ford stessa per avere la macchina che vogliono e piazzare il pilota ideale, cioè il poco “vendibile” al marketing Ken Miles.

 

Ferrari e il suo team sembrano vecchi cavalieri ottocenteschi rispetto agli uomini d’affari della Ford e alle loro logiche di mercato. Non a caso il vecchio Enzo non si è piegato quando Henry Ford gli ha chiesto di vendergli il marchio. E guarda con profondo rispetto il cavaliere Ken Miles che tenta l’impresa impossibile.

 

Mangold non si lascia andare a nessuno degli effetti spiacevoli di oggi, come i droni sulla testa degli attori, ma si mantiene fermo sulle macchine in corsa e sui primi piani degli attori, non perde mai di vista la costruzione della storia.

 

le mans ‘66 – la grande sfida 4

La7 alle 23, 30 passa un capolavoro di Michael Mann, “Heat La sfida” con Al Pacino, Robert De Niro, Val Kilmer, Jon Voight, Tom Sizemore, Diane Venora. Penso che andrebbe rivisto “Red Dragon” di Brett Ratner con Anthony Hopkins come Hannibal Lecter, Edward Norton, Ralph Fiennes, Harvey Keitel, Rete 4 alle 23, 35.

 

Su Iris alle 23, 45 passa invece la commedia con spioni della Cia “Duplicity” diretta da Tony Gilroy con Julia Roberts, Clive Owen, Carrie Preston, Paul Giamatti, Tom Wilkinson, Thomas McCarthy.

 

 

la dottoressa ci sta col colonnello 2

Se vi siete appassionati ai piani sequenza di “Adolescence”, magari dovete rivedere il primo film costruito come un lungo piano sequenza, cioè “Nodo alla gola”. Rai Movie alle 0, 30, giallo tutto costruito con l’idea di una sola ripresa (in realtà è diviso in dieci riprese) dal maestro del brivido Alfred Hitchcock con James Stewart protagonista, Farley Granger come Philip e John Dall come Brandon che hanno appena compiuto un delitto solo per il piacere di farlo.

 

E’ il primo film a colori di Hitchcock e uno dei cinque film “perduti”, cioè invedibili per trent’anni, che tornò in sala solo dopo il 1984. In tante città americane la evidente omosessualità di Philip e Brandom fece vietare il film in sala. Hitchcock, che si era ispirato a un programma tv per l’idea del film senza tagli di montaggio, girò ogni segmento, ogni take, in un giorno. Volle però rigirare le ultime quattro sequenze perché non gli piaceva come era venuto il tramonto che si vedeva dalla finestra.

 

manuela arcuri bagnomaria 2

Rai Tre alle 0, 55 passa l’ultimo film di Quentin Tarantino, “C’era una volta a Hollywood” con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Kurt Russell, Dakota Fanning. Non meno bello dei suoi film precedenti, anche se ricordo che molti critici italiani arricciarono il naso quando lo videro.

 

Cine 34 all’1 passa invece l’opera prima di Giorgio Panariello, “Bagnomaria” con Giorgio Panariello, Manuela Arcuri come bombolonaia bona, Andrea Cambi, Ugo Pagliai, Lillo e Greg al loro esordio. Rai Movie all’1, 55 propone un film che sarebbe andato bene anche in prima serata, “Passione sinistra”, diretta da Marco Ponti con Valentina Lodovini, Alessandro Preziosi, Geppi Cucciari, Vinicio Marchioni e perfino Marco Travaglio!

 

 

marco travaglio in passione sinistra

 E’ una commedia politica romana su sinistra vs destra, colta e ambiziosa, scritta da Francesca Manieri e Elisa Amoruso e tratta da un romanzo di Chiara Gamberale, con buone battute sui militanti radical chic romani. "Quando ho dei dubbi mi chiedo sempre cosa farebbe al mio posto Marco Travaglio. Lui ha sempre un'opinione su tutto".

 

"Finche' non mi confermano la mia partecipazione da Fabio Fazio non riesco a concentrarmi".

Ma lo ricordo come un film un po’ inerte, e un po’ lacunoso già allora perché mancavano completamente i grillini, non ancora esplosi, che avevano reso il sinistra contro destra romana ormai vecchio. Ma il cast e il tema sono da prima serata…

bagnomaria

 

Iris alle 2, 10 spreca un kolossal come “Le Crociate” di Ridley Scott con Orlando Bloom, Eva Green, Liam Neeson, Jeremy Irons, Edward Norton, David Thewlis. Cine 34 alle 2, 40 propone la commedia sofisticata di Pasquale Festa Campanile “Adulterio all’italiana” con Catherine Spaak, Nino Manfredi, Vittorio Caprioli, Maria Grazia Buccella, Mario Pisu. Rivisto mi deluse un po’.

 

Italia 1 alle 2, 50 passa lo strepitoso horror “La madre” opera prima dell’argentino Andrés o Andy Muschietti, che lo ha scritto insieme alla sorella Barbara e a Neil Cross, nato sotto l’ala produttiva del grande Guillermo Del Toro . Da qui partì la prestigiosa carriera di Muschietti a Hollywood con il remake di “It”.

 

adulterio all'italiana

“La madre” o “Mama” è un film di fantasmi quasi tutto al femminile, dominato da una Jessica Chastain per una volta mora, rockettara e tatuata, che in America funzinò moltissimo, incassando 48 milioni di dollari con un budget di soli 15 milioni. Guillermo Del Toro era rimasto affascinato da un piccolo cortometraggio, “Mama” appunto, girato da Muschietti nel 2008, dove due bambine, Victoria e Lily, in un solo piano sequenza, si muovono in una casa infestata da una presenza materna fantasma.

 

 

cooper hoffman alana haim licorice pizza

E’ lei la Mama in questione. Partendo da questo cortometraggio, Del Toro decise di far sviluppare a Muschietti, che aveva al suo attivo un paio di corti e una carriera di assistente regista in Argentina, un’intera storia che confluisse in un film vero e proprio. Le due bambine, che si chiamano ancora Victoria e Lily, vengono trascinate fuori dalla loro casa dal padre, Jeffrey, l’ottimo attore danese Nicolaj Coster-Waldau (“Games of Thrones”), che si presume abbia ucciso la mamma, che non vedremo mai.

 

Jeffrey, totalmente alterato, finisce fuori strada in un bosco innevato e porta le bambine in una casa misteriosa dove da subito ci par di capire che viva un fantasma. Il resto ve lo vedete.

 

cooper hoffman alana haim licorice pizza

Rai Tre alle 3, 30 propone “Licorice Pizza” di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Bradley Cooper, Benny Safdie, Tom Waits. “Licorice Pizza”, L.P. come Long Playing, così pieno di musica meravigliosa del 1973 (da “Peace Frog” dei Doors a “Barabajagal” di Donovan) è un film totalmente libero, pieno di idee, di possibilità, di non banalità, di fluidità, di contraddizioni, di non costrizioni di produttori che cercano di fare un minimo incasso.

 

Allora il film fece impazzire gli sceneggiatori, soprattutto quelli italiani, e deluse il pubblico perché due protagonisti, il giovanissimo Cooper Hoffman, figlio del compianto Philip Seymour Hoffman, attore feticcio di Paul Thomas Anderson, e la più matura Alana Heim, musicista, avevano così poco appeal.

 

cooper hoffman alana haim licorice pizza

Ma dissero anche che la sceneggiatura andava da tutte le parti e non si capiva bene cosa si stesse seguendo. Così, quando arriva Bradley Cooper nei panni del produttore Jon Peters completamente svitato salta qualsiasi cosa. Bum! Alzo le mani.

 

Tutto vero. Come è vero che, forse, per apprezzare al meglio il film, avremmo dovuto frequentare la San Ferdinando Valley del 1973. O saperne comunque qualcosa. Beh, anche se nel 1973 non frequentava la San Fernando Valley e davvero mi dispiace molto, mi trovavo tra Genova e Napoli a studiare architettura pur tradendola tutti i giorni col cinema, trovo però che il film è girato con una fluidità di ripresa, una grazia, una leggerezza che pochi altri registi possono vantare.

 

 

licorice pizza

Ha una galleria musicale meravigliosa, una ricostruzione delle strade, dei cinema, dei locali accurata come quella della Los Angeles di Quentin Tarantino per “C’era una volta a… Hollywood”. I due protagonisti, il Gary Valentine quindicenne di Cooper Hoffman che sogna in grande, da piccolo imprenditore americano, e la venti—qualcosa Alana Kane di Alana Heim, che non sa decidersi su cosa fare della sua vita, chi amare, ha pure trovato un simil-fidanzato laico che la sua famiglia super-ebrea non gradisce. (“Sei circonciso? Allora sei un cazzo d’ebreo!!”), sono due personaggi buffi, divertenti, pieni di vita.

 

dario asia argento la terza madre

Il problema, magari, è che fra di loro non succede molto, perché tutto gira attorno a un sentimento che sappiamo da subito che si consoliderà solo alla fine del film, e allora ci sembra che il film giri un po’ a vuoto. Effettivamente gira un po’ a vuoto e i pur strepitosi camei di grandi star di Hollywood che fanno le star di Hollywood, Sean Penn, Tom Waits e, soprattutto, Bradley Cooper, ci intrattengono benissimo, è vero, ma slabbrano la struttura narrativa del film.

 

Mi incuriosisce "Magnificat" di Pupi Avati con Luigi Diberti, Arnaldo Ninchi, Massimo Bellinzoni, Dalia Lahav, Lorella Morlotti, Rete 4 alle 4, 15, ambientato nel secolo decimo, tra torture e libertini. Non l’ho mai visto. Italia 1 alle 4, 25 passa un film di Dario Argento del 2007 che andrebbe rivisto, “La terza madre” con Asia Argento, Philippe Leroy, Daria Nicolodi, Moran Atias, Valeria Cavalli, Clive Riche. Chiudo con un capolavoro di Howard Hawks come “La cosa da un altro mondo” con Kenneth Tobey, Margaret Sheridan, Robert Cornthwaite, Douglas Spencer, James Young, Rai Movie alle 5.

asia argento la terza madre.

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