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IL DIVANO DEI GIUSTI - "TE PIACE DALLA?". "SOLO IL CANTANTE". "AH, M'AVEVANO INFORMATO MALE". LA CONCORRENZA ALLA SERATA COVER DI SANREMO È IL VOLGARISSIMO “DELITTO IN FORMULA UNO”. STREPITOSA L’APPARIZIONE DI JIMMY IL FENOMENO NEL RUOLO DI VETRALLA SERGIO DETTO ER PUZZA, PORTATO AL COMMISSARIATO PERCHÉ ACCUSATO DI FARE LE SCORREGGE IN AUTOBUS - L'HORROR GIUSTO PER STASERA È "SAN VALENTINO DI SANGUE", MA OCCHIO CHE PASSA ANCHE "KILL BILL: 1 &2" E IL FENOMENALE PRIMO E ORIGINALE “IT” - NELLA NOTTE TORNA “IL GINECOLOGO DELLA MUTUA”… - VIDEO
tomas milian maria grazia buccella delitto in formula uno
Marco Giusti per Dagospia
Questa ve la ricordate? “Te piace dalla?". "Solo il cantante". "Ah, m'avevano informato male". La concorrenza alla serata cover di Sanremo su Cine 34 alle 21 è il volgarissimo “Delitto in formula uno” di Bruno Corbucci con Tomas Milian come Nico, la mitica Dagmar Lassander, Bombolo come Venticello che ha contato tutti gli schiaffi che gli ha dato Nico (sono 3.396), Pino Colizzi, Olimpia Di Nardo, Ennio Antonelli, Enzo Garinei, Licinia Lentini, Massimo Vanni, Aldo Ralli, Isabel Russinova, Paco Fabrini, Sergio Di Pinto e Maria Grazia Buccella come cassiera bona, quella che risponde alla battuta “Te piace dalla?”.
Tomas ascolta pure “L’italiano” di Toto Cotugno in macchina. Strepitosa l’apparizione di Jimmy il Fenomeno nel ruolo di Vetralla Sergio detto er Puzza, portato al commissariato perché accusato di fare le scorregge in autobus (è possibile…). Isaac George, il nero di Drive In, è un cameriere che ha scritto un bigliettino compromettente alla padrona, “Signora, l’ugello ha fame, cosa dare da mangiare a ugello?”. E Nico gli dice: “Non fare leggere questo a padrono, se no ti fa un culo come un trono!”. Finissima, eh… poi ce l’avete contro la cultura woke…
Rai Movie alle 21, 10 passa uno dei cinque film di Alfred Hitchcock scomparsi per trent’anni (erano la ricca eredità della figlia Patricia), “La congiura degli innocenti”, il meno giallo, quasi una commedia, e il meno amato, con Edmund Gwenn, John Forsythe, Shirley MacLaine, Mildred Natwick, Mildred Dunnock. Hitchcock lo fece come un test, senza star, pieno di black humour. Voleva vedere come reagiva il pubblico. E leggo che lo amava molto, come amava molto la musica di Bernard Herrmann per il film, la prima che scrisse per lui.
Trovava che Hermann, tedesco che aveva vissuto molto a Londra e aveva una moglie inglese, possedesse una “qualità inglese” nella musica. E’ il film del debutto al cinema della straordinaria Shirley MacLaine, quando era una perfetta sconosciuta, e l’ultimo di Philip Truex, che fa Harry, il morto che viene ritrovato nel bosco e nessuno sa cosa fare del suo corpo. Hitchcock comprò anonimamente i diritti del racconto di Jack Trevor Story per la modesta cifra di 11. 000 dollari, secondo l’autore era ancora meno, 400 dollari. E spostò l’azione dall’Inghilterra al Vermont.
ore 15 17 – attacco al treno 1
Iris alle 21, 15 passa “Ore 15:17 attacco al treno”, perfetta ricostruzione di Clint Eastwood con Anthony Sadler, Alek Skarlatos, Spencer Stone, Jenna Fischer, Judy Greer, Ray Corasani, di un vero attentato terroristico. Purtroppo lo trovammo in tanti deludente quando uscì. Sì, l’ultimo quarto d’ora, pura azione, funziona. Le autocitazioni sparsa qua e là, la maglietta di High Plain Drifter e il manifesto di Lwetters from Iwo Jima… Ma se un film non funziona, non funziona.
hollande con i soldati americani
Cioè non è che questo Ore 15:17 attacco al treno, dove Clint Eastwood ricostruisce minuziosamente l’attacco al treno Thalys sulla linea Amsterdam-Parigi di un terrorista sventato da tre bravi ragazzi americani, sia un brutto film. Non è neanche patriottico come si temeva. E’ solo noioso e di poco interesse. Perché Eastwood non può limitarsi alla pura azione sul treno dove due soldati americani, Alek Skarlatos e Spencer Stone, e un loro amico Antony Sadler, interpretati da loro stessi, e non come doveva essere da Chris Hemsworth, Zac Efron and Michael B. Jordan, intuiscono l’azione di un terrorista pieno di armi e pallottole e riescono a evitare un massacro, quindi infarcisce l’evento con le loro storie. In patria, ovviamente.
Quando sono bambini a Sacramento, e non sono bambini proprio normali, hanno dei forti problemi di attenzione. Poi quando crescono e scelgono di fare il militare. E non brillano praticamente in niente. Anzi, Spencer Stone viene scartato un po’ da tutti i corpi che aveva sognato. Poi quando si incontrano in giro per l’Europa per un viaggetto tra Germania, Italia e Francia. Magari Clint Eastwood vuole mettere in scena la costruzione di un eroe e quanto il tutto alla fine si debba un po’ al caso.
Perché è un puro caso che Spencer, che si butta contro il terrorista armato, rimane vivo. C’è molto in comune con l’eroismo “normale” dei protagonisti dei suoi ultimi film, Sully e American Sniper, è vero. Ma lì c’era una costruzione di cinema, anzi, di grande cinema, che qui sembra completamente assente. So che invece in molti apprezzerete “Big Foot e i suoi amici”, fantasy con il Big Foot diretto da William Dear con John Lithgow, Melinda Dillon, Don Ameche, Margaret Langrick, Joshua Rudoy, Canale 27 alle 21, 15. Il gigantesco Kevin Peter Hall, già Predator, recita dentro il costume da Harry, il Big Foot. Leggo che è morto nel 1991 dopo un incidente d’auto per una trasfusione sbagliata di sangue.
san valentino di sangue in 3d 2
TV2000 alle 21, 15 passa lo shakesperiano “La 12° notte” diretto da Trevor Nunn con ambientazione vittoriana interpretato da Ben Kingsley, Helena Bonham Carter, Imogen Stubbs, Nigel Hawthorne, Steven Mackintosh. Mediaset Italia 2 alle 21, 15 ha l’horror giusto con “San Valentino di sangue 3-D” di Patrick Lussier con Jensen Ackles, Jaime King, Kerr Smith, Edi Gathegi, Andrew Larson, Kevin Tighe. Magari vi divertite di più con l’action coreano “Ashfall – The Final Countdown” diretto da Byung-seo Kim, Hae-jun Lee con Byung-hun Lee, Jung-woo Ha, Hye-jin Jeon, Dong-seok Ma, Suzy Bae.
Canale 20 alle 21, 20 passa il “Godzilla” diretto nel 2014 da Gareth Edwards con Bryan Cranston, Aaron Taylor-Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche. Filmone. Beh, Godzilla è Godzilla. Funziona sempre. O quasi sempre. Avvertiamo i fan che anche in questo “Godzilla” americano c’è grande rispetto per il vecchio Godzilla re dei mostri nato alla Toho nel 1954. Grande rispetto per la statura del personaggio, per i suoi rumori, per la sua camminata, anche per il suo sguardo, che Edwards ha voluto un po’ da aquila (no, laziale no, vi prego…).
E Godzilla, che entra in campo dopo quaranta abbondanti minuti, funziona benissimo. E’ una forza della natura, mena i due mostri cattivi chiamati M.U.T.O., che sta per Massive Unidentified Terrestrial Organism, cioè una coppia di insettoni giganti non particolarmente belli che seminano il terrore per ben quattro città e vorrebbero riempire San Francisco di figlioletti brutti come loro, a uno dei M.U.T.O. gli spara pure un’alitata in piena bocca che lo fa stramazzare. Non solo.
Edwards preferisce darci di Godzilla e dei suoi scontri coi mostri delle visioni non precise, ma quasi dei particolari, piedoni, code che si agitano, come se fosse lo sguardo degli esseri umani presenti sul posto a raccontare e non il regista a mettere in piedi il teatro dei burattini della Toho come ai tempi di Inoshiro Honda. Le scene dei mostri e di Godzilla in particolare sono tutte molto belle, specialmente quando non c’è dialogo.
A un certo punto un gruppo di soldati si getta nel vuoto verso una San Francisco devastata per portare a termine la missione eroica e salvare il mondo e assistiamo a un momento di grande cinema visionario. Anche l’attacco al treno di uno dei mostri è grandioso, per non parlare di Godzilla in giro per San Fancisco o che esce o rientra nel Pacifico. Ma non c’è proprio nulla della poesia del vecchio Godzilla della Toho e la storia, di David Callahan, ideatore dei “Mercenari”, e la sceneggiatura di Max Borenstein, per non parlare dei dialoghi, non sono proprio all’altezza della visionarietà di Edwards, che porta al film, assieme al direttore della fotografia Seamus McGarvey, una grande freschezza di immagini.
Canale 5 alle 21, 20 spreca la commedia in prima visione “Tutti a bordo” diretta da Luca Miniero con Stefano Fresi, Giovanni Storti, Giulia Michelini, Gigio Alberti, Carlo Buccirosso. Rai Tre alle 21, 25 sacrifica addirittura “Il traditore” di Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino che fa Buscetta, Maria Fernanda Cândido, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Ferracane. Come si dice traditore in palermitano, chiesi a Toni Sperandeo. In palermitano non esiste la parola traditore mi disse Toni. Confesso che sia Toni sia Franco Maresco avevano trovato perfetto Favino come Buscetta.
Su Tv8 alle 21, 30 abbiamo addirittura “Kill Bill: vol. 1 &2” di Quentin Tarantino con Uma Thurman, David Carradine, Daryl Hannah, Michael Madsen, Lucy Liu, Vivica A. Fox. E su Warner tv alle 21, 30 il fenomenale primo e originale “It” da 190’ diretto da Tommy Lee Wallace con Tim Curry come Pennywise, John Ritter, Annette O'Toole, Tim Reid, Richard Masur.
Passiamo alla seconda serata con lo sconosciuto “Tra le onde delle Hawaii” diretto da Lee Friedlander con Lacey Chabert, Ektor Rivera, Tracy Yamamoto, Omar Bustamante, Darren Darnborough, Rai Due alle 22, 55. Meglio “L’implacabile” diretto da Paul Michael Glaser, tratto da un romanzo scritto da Stephen King in 7 giorni e firmato come Richad Bachman, con Arnold Schwarzenegger, Maria Conchita Alonso, Yaphet Kotto, Jim Brown, Jesse Ventura e perfino Eddie Bunker in onda su Rai Movie alle 22, 55.
Un film pieno di sorprese. Il numero musicale all’inizio del film è coreografato da Paula Abdul. Occhio a Mick Fletwood dei Fletwood Mac come Mic. Il grosso Erland van Lidth, che interpreta Dynamo, e che avevamo già visto in “Warriors”, morì di cuore a 34 anni poco dopo l’uscita del film.
arnold schwarzenegger l'implacabile
Lo sbaglio fu chiamare a dirigere un film che avrebbe avuto bisogno di un James Cameron l’attore Paul Michael Glaser. Il produttore, Rob Cohen, aveva chiamato prima George Pan Cosmatos, che venne rimandato subito a casa, poi il tedesco Carl Schenkel, che se ne andò lui, poi Ferdinad Fairfix, infine Andrew Davis, che sforò di 8 milioni di dollari il budget con un ritardo di 4 giorni. A quel punto Cohen lo sostituì con Paul Michael Glaser, con cui aveva lavorato ai tempi di Miami Vice.
Cine 34 alle 23, 15 passa una commedia sexy già molto vicina al porno, “Il ginecologo della mutua”, diretta da Joe D’Amato con Renzo Montagnani, Paola Senatore, Mario Carotenuto, Isabella Biagini, Karin Schubert. Del resto, molte delle attrici qui presenti già si facevano valere nell’hard massaccesiano. La grande presenza trash del film è però quella del povero Aldo Fabrizi, in un tardo cammeo di professore romano invischiato nei traffici di Montagnani. Grandi presenze femminili, da Paola Senatore a Marina Frajese, a una giovane Anna Bonaiuto, non ancora in odor di cinema d’autore, nei panni di una siciliana brutta e focosa. Cult tostissimo.
Il film, si legge su Variety, in data 14 luglio 1976, doveva essere prodotto in un primo tempo da Edmondo Amati con la Fida. Nel cast erano previste, oltre a Montagnani, anche Gloria Guida, Silvia Dionisio, Simonetta Stefanelli, Jacques Dufilho e Paola Senatore. Rimarranno solo Montagnani e la Senatore. Gloria Guida, in un’intervista del Corriere d'informazione del 28 luglio 1976, (intitolata «Mangiauomini ma solo sullo schermo»), non parla del suo ruolo, ma si dichiara disposta a fare il film.
«Perché dovrei rinnegare quello che ho fatto fino ad oggi? Un certo tipo di cinema mi ha dato successo, popolarità». Non si capisce, quindi, come lei e altre attrici siano scappate dal progetto e la produzione sia poi passata a Fabrizio De Angelis. Probabilmente la Fida rimane volutamente coperta, ma attiva nella produzione. Per inciso viene offerto un ruolo anche a Alberto Lupo, star della tv, ma lui rifiuta: «Mi hanno offerto una partecipazione ne Il ginecologo della mutua con quattro porno divette che fanno cassetta. Non me ne frega niente, anche se mi danno tanti soldi la cosa mi lascia indifferente» (La Sicilia, 29 ottobre 1977).
il texano dagli occhi di ghiaccio 2
Iris alle 23, 15 presenta “Il texano dagli occhi di ghiaccio”, preparato e iniziato da Philip Kaufman e poi finito e firmato da Clint Eastwood, invadente produttore e protagonista con Chief Dan George, Sondra Locke. Buono. Clint e Kaufman litigarono quando scoprirono che puntavano la stessa ragazza, la protagonista Sondra Locke. Italia 1 alle 23, 25 passa uno dei film di Oliver Stone che preferisco, lo scatenato e ultrasexy “Le belve” con Taylor Kitsch, Aaron Johnson e Blake Lively che hanno un bel rapporto a tre nella assolata California, mentre Salma Hayek è una cattivissima boss della droga. Mettiamoci anche Benicio Del Toro e John Travolta.
E’ vero che non è piaciuto granché in America e ai critici italiani è sembrato un telefilm moscetto, ma francamente mi sembrò un ottimo ritorno al cinema violento di un tempo per Stone. E quando sui titoli di coda, dopo una scia di pallottole e sangue, sentiamo “Here Comes the Sun” di George Harrison, come in un film di hippies degli anni ’60, ci appare tutto chiaro. Il sogno americano in quel di Laguna Beach è sempre lo stesso degli anni del Vietnam. Sesso, mare, niente guerra, niente regole e un mare di canne.
Ben e Chon, i notevoli Aaron Johnson e Taylor Kitsch producono la migliore erba in commercio della California e vivono come fratelli dividendosi tutto, anche la bella O, sta per Ophelia (“la pazza bipolare di Ophelia”), interpretata da una Blake Lively supersexy. O è pazza dei suoi due uomini, che se la scopano sia singolarmente che assieme, proprio come in un film di hippies anni ’60. Ovviamente ha una madre ricca e annoiata che non vede e non sente mai (era Uma Thurman, ma le sue scene sono state tagliate da Stone) e la sua unica famiglia sono Ben e Chon.
salma hayek blake lively le belve
Il primo è il piccolo chimico che produce la canna, ma è anche un idealista e porta tutti i suoi soldi in Africa neanche fosse Veltroni, mentre il secondo è un reduce di guerra ferito nel profondo e incazzato, ma indovinate cosa ha portato dall’Afghanistan? I due si compensano in tutto. Nell’attività, visto che uno spara e l’altro è buddista e non violento, e nell’amore. “Con Chon scopo, con Ben faccio l’amore”, ci dice O fuori campo, dopo averci rivelato subito che non è perché racconta lei la storia che rimarrà viva alla fine.
Ma fin dalla prima terribile scena, che ci mostra un video dove una banda di narcos decapita cinque malcapitati, sappiamo che l’idillio a tre dei ragazzi è parecchio a rischio. La loro roba, troppo buona, fa gola alla banda della terribile Elena, una Salma Hayek da paura con parruccone da cartoon, regina del cartello a Tijuana, che comanda un gruppo di cattivissimi e armatissimi narcos. Il suo braccio destro è Lado, un Benicio Del Toro invecchiato ma ancora in forma, pronto a sgozzare e tagliar teste prima e dopo il confine.
Il poliziotto corrotto che fa da tramite un po’ con tutti è un John Travolta sempre più cotto, ma sempre più divertente. La banda di Elena vuole incontrare Ben e Chon per fare un’offerta di collaborazione che non possono rifiutare. I due, indecisi sul da farsi, Chon avrebbe sparato subito e Ben non vuole, prendono tempo. E si preparano a uscire di scena. Destinazione Indonesia per tutti e tre.
Prima di prendere il volo O, da brava californiana, fa un ultimo salto allo shopping center, dove incrocia casualmente la figlia di Elena, Magda, e viene rapita dai ragazzi di Lado. A questo punto la cosa si fa seria e Ben e Chon si ritrovano a dover collaborare coi narcos se vogliono rivedere viva la loro ragazza. Tratto da un romanzo di Don Winslow. Da vedere. Nella notte più fonda avete “Pierino il fichissimo”, primissimo dei falsi Pierini che tanta noia dettero a quello “ufficiale” di Alvaro Vitali.
Diretto da un esordiente, Alessandro Metz, figlio d’arte e già assistente alla regia per molte commedie e commediacce del tempo. Pierino è il quasi inedito e doppiatissimo Maurizio Esposito (aveva fatto un po’ di tv e lo rivedremo poi in Rai a Fresco, fresco), molto meno divertente e espressivo di Alvaro. Ma l’idea è da subito di ampliare le barzellette di Pierino con quelle dell’Osteria numero 1000, dei carabinieri, dei camionisti e dei medici per poi chiudere tutti i personaggi in un’unica scena.
Pierino, così, è solo uno dei personaggi di un barzelletta movie. Il suo ambiente è la scuola, mentre all’osteria Gianni Ciardo si lancia anche in divertenti scenette in pugliese e altre vedono all’opera i carabinieri con Sandro Ghiani e Nino Terzo. C’è una geniale descrizione in pugliese di Ciardo delle multinazionali che si conclude con l’osservazione del carabiniere Ghiani: «Questa multinazionale cosa è, quella sigaretta lunga col filtro?».
Non male il personaggio di Crocitti, che si ritrova concupito da una bella malata, mentre terribile è lo stupro di Adriana Russo all’osteria, da parte di un bandito sotto gli occhi di Ghiani, solo per arrivare alla conclusione della barzelletta. Il livello delle trovate è spesso del genere Pierino che consegna una bottiglia piena di piscio alla bidella Franca Scagnetti e le chiede se è buona. Lei risponde di sì, allora lui esplode in un: «Ah, sì? Allora aspetti che le vado a fare un panino pieno di merda!». Adriana Russo si presenta con un «Osteria numero mille, Florinda fa faville. Fa faville sui fornelli figurarsi sugli…».
Jimmy il Fenomeno nel ruolo del postino scemo non la smette di spiegarci che «Non sono scemo io, sono normale!». Ciardo e Lino Spadaro hanno una grande scena in cucina tutta in presa diretta legata alle mitiche polpette di Carmelo. Non male i due camionisti Tuccio Musumeci, catanese, e Tognella, milanese. Tutto molto slegato e poco comunicante. Anche se è effettivamente grandioso il finale con Nino Terzo e la moglie scorreggiona che si scatena in rumori e ariette al ristorante mentre gli altri cercano inutilmente di bloccarla con un tappo. Risultato è che il giorno dopo un Pierino strillone urlerà la notizia: «Edizione straordinaria: pioggia di merda a Roma, una vacca a Torino accecata da un tappo!».
Rai Tre all’1, 45 risponde col cineclub di Fuori Orario, “Inizio di primavera”, uno dei titoli più celebri del cinema di Yasujiro Ozu con Chikage Awashima, Ryo Ikebe, Takako Fujino, Keiko Kishi. Rete 4 alle 2, 05 passa il vecchio western “Shango, la pistola infallibile” di Edoardo Mulargia con Anthony Steffen, Eduardo Fajardo, Giusva Fioravanti (sì, lui), mentre Cine 34 alle 2, 35 propone “La Orca”, thriller diretto da Eriprando Visconti con la bellissima Rena Niehaus tenuta in ostaggio da una banda di rapitori, Gabriele Ferzetti, Flavio Bucci, Carmen Scarpitta, Bruno Corazzari.
Iris alle 3, 45 propone “American Pastoral”, versione coraggiosa ma non soddisfacente del celebre romanzo di Philip Roth, qui diretta da Ewan McGregor con Ewan McGregor, Jennifer Connelly, Dakota Fanning, Uzo Aduba, David Strathairn. Chiudo con un altro capolavoro di Ozu, “Buon giorno”, Rai Tre alle 4, con Keiji Sada, Yoshiko Kuga, Chishu Ryu, Kuniko Miyake, Masuo Fujiki, Eiko Miyoshi.
buon giorno di yasujiro ozu
delitto in formula uno
shango, una pistola infallibile
la orca
la orca
delitto in formula uno 1
delitto in formula uno 2
san valentino di sangue in 3d 1
delitto in formula uno
il ginecologo della mutua
il ginecologo della mutua
inizio di primavera
il texano dagli occhi di ghiaccio
clint eastwood il texano dagli occhi di ghiaccio
le belve
le belve 1
il texano dagli occhi di ghiaccio
il texano dagli occhi di ghiaccio 2
delitto in formula uno
tomas milian delitto in formula uno
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Kill Bill
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la morte di bill in kill bil 2
tra le onde delle hawaii 1
tra le onde delle hawaii 2
tra le onde delle hawaii 3
tra le onde delle hawaii 4
tra le onde delle hawaii 5
tomas milian delitto in formula uno
la congiura degli innocenti 3
Tutti a bordo
Tutti a bordo
Tutti a bordo
ashfall 2
ashfall 1
ashfall 3
Godzilla
godzilla
15 17 attacco al treno
godzilla
GODZILLA ELIZABETH OLSEN
la dodicesima notte
la dodicesima notte
15 17 attacco al treno
15 17 attacco al treno
la congiura degli innocenti
delitto in formula uno