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MARINELLI E' STATO MARINATO DAL MONDO WOKE - DOPO AVER DETTO DI AVER PROVATO DOLORE, IN QUANTO ANTIFASCISTA, NELLA INTERPRETAZIONE DI MUSSOLINI PER LA SERIE SU SKY, LUCA MARINELLI MOSTRA DISAGIO ANCHE SUL "PATRIARCATO" FACENDO DA MEGAFONO AL FEMMINISMO TOSSICO: “STIAMO TENTANDO DI ROVESCIARE UN PATRIARCATO CHE È SEMPRE STATO, PER UOMINI E PER DONNE, UN PROBLEMA GRAVISSIMO” (PARLA COME SE FOSSIMO CIRCONDATI DA PATRIARCHI CHE TENGONO LE DONNE IN CUCINA) – L’ATTORE POI NAUFRAGA NEL BANAL GRANDE: “CHE COS'È UN 'BUON PADRE'? NON POSSIAMO SAPERLO, IO NON NE HO IDEA, FORSE DEVE ESSERE UN PADRE E BASTA”. ILLUMINANTE…
Fulvio Caprara per "la Stampa" - Estratti
«Credo che siamo tutti, fortemente, vittime sofferenti di un sistema patriarcale che non si sa a chi abbia fatto bene, io penso a nessuno. Stiamo facendo delle grandi rivoluzioni in questo campo, dobbiamo andare avanti, questo è semplicemente un inizio, ma io sono fiducioso, le cose cambieranno».
Luca Marinelli è il protagonista di Paternal leave il film, ieri in cartellone alla 75esima Berlinale, in cui recita diretto, per la prima volta, dalla moglie Alissa Jung, esordiente dietro la macchina da presa con una storia che parla di un uomo in fuga dalla paternità: «La vita – dice l'attore - può essere molto difficile, ma anche meravigliosa, sono innamorato di questa storia».
Dalle macerie del vecchio sistema familiare, basato proprio sul patriarcato, sembra stiano emergendo spesso figure di genitori inadeguati. Come si fa, secondo lei, ad essere un buon padre?
«Grazie al femminismo stiamo tentando di rovesciare un patriarcato che è sempre stato, per uomini e per donne, un problema gravissimo. Vivendo nella nostra famiglia, con Alissa, che ha due figli dal suo primo matrimonio, ho imparato che la cosa più importante che i genitori possono fare è ascoltare i propri figli e imparare da loro. I figli, rispetto a noi, sono molto più collegati al tempo presente. Noi abbiamo più esperienza, ma loro vivono l'oggi. Ci deve essere sempre uno scambio».
Come definirebbe oggi il ruolo dei padri e delle madri?
«La prima cosa da fare, secondo me, è levare di mezzo le definizioni. Un padre e una madre devono essere semplicemente persone che ci sono, presenti, e in ascolto. Le etichette non servono. Che cos'è un "buon padre"? Non possiamo saperlo, io non ne ho idea, forse deve essere un padre e basta».
LUCA MARINELLI INTERPRETA BENITO MUSSOLINI IN M - IL FIGLIO DEL SECOLO
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Viene dall'esperienza della serie "M Il figlio del secolo". Ora che in fase è della sua carriera?
«Sono concentrato su questo momento così importante. Ringrazio tutte le persone che hanno visto la serie, e, se dovesse esserci un seguito, io, insieme al regista Joe Wright, sarò lì. Sono grato a chi ha capito il senso di "M" e alle persone che si sono sentite chiamate in causa perché sanno quanto è importante oggi essere presenti, partecipare alla nostra vita di comunità, alla nostra storia, al processo di miglioramento della nostra società. Soprattutto alla voglia di abbandonare certi orrendi retaggi che ci portiamo ancora dietro dal passato».
Vive qui a Berlino, lavora spesso in Italia e altrove. Dove immagina il suo futuro?
«Mi piacerebbe essere proiettato un po' ovunque. Ho una grande curiosità, in Italia ho avuto la fortuna di partecipare a imprese meravigliose, nazionali e internazionali, come Le otto montagne, in cui mi sono trovato a recitare con gente del mio Paese e anche di posti diversi. Vorrei lavorare ovunque, ho voglia di condividere questo mestiere che amo con tutte le persone che lo fanno».
LUCA MARINELLI - M - IL FIGLIO DEL SECOLO
luca marinelli una questione privata
luca marinelli
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