2024dic31

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - DALLA PAGINA “LA ZAMPA” SUL SITO DELLA “REPUBBLICA”: “IL CANE MAX È STATO UN REGALO DI NATALE SALVATO DA UNA VITA ALLA CATENA. ‘ORA CERCA IL SUO PER SEMPRE’”. IL SUO CHE? CI PARE UN TITOLO SCRITTO CON I PIEDI, ANZI CON LE ZAMPE - TITOLO DAL “GIORNALE”: “’LOMBARDIA’ GRANDE ‘AMBASCIATORE’ DEL MADE IN ITALY NEL MONDO. IL GENDER DILAGA…”

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

carlo freccero

Carlo Freccero (già direttore dei palinsesti televisivi in Fininvest, già direttore di Rai 2 e già consigliere di amministrazione della Rai) scrive un’intera paginata sul Fatto Quotidiano, partendo dalla seguente premessa: «In data 19-12-2024 Massimiliano Coccia scrive sul quotidiano on line Linkiesta di aver ricevuto notizia che sia Visione Tv che l’associazione culturale Vento dell’Est starebbero per essere sottoposte a chiusura dei rispettivi conti correnti».

 

Nel resto dell’articolo, Coccia non viene più citato. In compenso, Freccero lo fa diventare, per quattro volte, «Boccia». Essendo Massimiliano Coccia colui che sull’Espresso condusse una martellante campagna contro il cardinale Angelo Becciu, l’identificazione di costui con Maria Rosaria Boccia, la donna che provocò le dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano, ci pare oltremodo suggestiva.

IL GIORNALE - LOMBARDIA AMBASCIATORE

 

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Titolo dal Giornale: «Lombardia grande ambasciatore del made in Italy nel mondo». Il gender dilaga.

 

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Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nel suo editoriale di prima pagina si occupa della struttura commissariale diretta da Domenico Arcuri ai tempi della pandemia da Covid-19 e della sentenza del tribunale di Roma che ha dato ragione a un’azienda e condannato lo Stato a un risarcimento di 203 milioni di euro: «Dopo aver “dimenticato” il contratto sottoscritto con la società di Colleferro, la struttura commissariale sottoscriveva un altro accordo con un’improbabile e sconosciuta impresa guidata da un ex giornalista per un miliardo e 200 milioni».

MAURIZIO BELPIETRO

 

Un ex giornalista guidava un’impresa in cambio di questo ricco appannaggio? No? Allora la frase doveva essere: «Sottoscriveva un altro accordo per un miliardo e 200 milioni con un’improbabile e sconosciuta impresa guidata da un ex giornalista». Nel medesimo articolo di fondo Belpietro cita un saggio-inchiesta «scritto per Rubettino», ma la casa editrice fondata da Rosario Rubbettino in Calabria, a Soveria Mannelli, si chiama appunto Rubbettino, con due b.

 

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Sommario da Domani: «Mufasa, il Re Leone, farà terra bruciata». Complimenti per la virgola fra soggetto e verbo.

 

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LA REPUBBLICA - TITOLO DELLA ZAMPA

«Il Presidente francese Emmanuel Macron è arrivato all’arcipelago di Mayotte, nell’Oceano indiano, in seguito al passaggio del ciclone Chido», si legge sul sito della Repubblica. Per quasi tutte le fonti, a cominciare dalla Treccani, Mayotte, situata nell’Oceano Indiano a circa 310 chilometri dal Madagascar, è un’isola, non un arcipelago.

 

È vero che per l’enciclopedia Britannica essa è composta da Grande-Terre, l’isola principale, la più grande e la più popolata, e Petite-Terre (o Pamandzi), più piccola, collegata da una strada, il che tecnicamente potrebbe configurarla come arcipelago. Solo che Mayotte fa parte invece dell’arcipelago delle Comore, costituito da quattro isole principali, tre delle quali (Grande Comore, Mohéli e Anjouan) proclamarono nel 1975 l’indipendenza dalla Francia, costituendo lo Stato delle Comore, membro dell’Onu.

 

La popolazione di Mayotte, con un referendum del 1974 confermato nel 2009, votò contro l’indipendenza. Attualmente ha lo status di regione della Francia, quindi è il territorio più periferico dell’Unione europea.

 

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CARLO FRECCERO BARBIE MEME

Titolo dell’editoriale di prima pagina su Avvenire: «Le tante paure che ci stancano». Ci sono anche paure che ci rinvigoriscono?

 

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Antonio Gnoli, intervistando il cardinale Gianfranco Ravasi su Robinson, gli attribuisce questa affermazione: «Nella Lettera ai Corinzi Paolo dice che il tempo si è contratto, si è abbreviato».

 

Ma le lettere indirizzate dall’apostolo alla comunità cristiana di Corinto sono due, e dunque bisognava specificare. In questo caso, il porporato, definito «biblista finissimo» dall’intervistatore (il quale invece evidentemente non lo è), allude alla prima (7, 29). In un’altra risposta, il coltissimo prelato afferma: «Filone d’Alessandria dice che Paolo è il sapiente sulla frontiera»; ma qui con ogni probabilità è Gnoli ad avere capito male, perché non si conoscono frasi di Filone a proposito di Paolo, peraltro quasi contemporanei: l’intervistatore ha insomma riassunto in modo inesatto una frase di Ravasi, che deve avere applicato all’apostolo una celebre espressione filoniana.

CROCE PETTORALE DI BENEDETTO XVI

 

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Dalla pagina La Zampa sul sito della Repubblica: «Il cane Max è stato un regalo di Natale salvato da una vita alla catena. Ora cerca il suo per sempre». Il suo che? Ci pare un titolo scritto con i piedi, anzi con le zampe.

 

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«Come dimenticare che 2008 gli studenti di allora impedirono a papa Benedetto XVI, invitato dal rettore, di inaugurare l’anno accademico» rammenta Daniela Mastromattei su Libero in un articolo sull’ennesima occupazione della facoltà di lettere alla Sapienza, la prima università di Roma.

 

A parte la sciatta prosa da telegramma che omette «nel» prima di «2008» e il punto interrogativo alla fine della frase, non furono tanto gli studenti a impedire la visita papale quanto la mobilitazione intollerante e vergognosa di alcuni docenti.

 

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DOMANI - VIRGOLA FRA SOGGETTO E VERBO

Anna Paola Merone sul Corriere della Sera intervista Vincenzo Salemme, che parla dei suoi amici e compagni di lavoro. Tra questi, cita l’attore napoletano Antonio Casagrande (1931-2022), grande attore della compagnia di Eduardo De Filippo. Però il riferimento più probabile è a Maurizio Casagrande, figlio di Antonio, coetaneo e partner dell’attore e regista in molte commedie e film, al contrario del padre, che recitò per Salemme solo in Amore a prima vista. Lapsus dell’intervistato o distrazione dell’intervistatrice?

 

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Conclusione dell’editoriale di prima pagina del direttore della Verità, Maurizio Belpietro: «Detto ciò, si torna alla domanda iniziale: Mattarella è il presidente degli italiani o degli argentini, dei brasiliani, degli uruguaiani e dei paraguaiani? L’interrogativo mi sembra lecito, anche considerando le esternazioni del nostro capo dello Stato sui migranti. A proposito dei quali credo che i numeri pubblicati oggi non abbiamo bisogno di alcun commento, ma solo di decisioni». Cioè?

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