CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI - SOTTO IL TITOLO “GLI OBIETTORI SONO UN PERICOLO PER LE DONNE”, “DOMANI” PONE QUESTO SOMMARIO: “LA VICENDA DI VALENTINA MILLUZZO, INCINTA DI DUE GEMELLI MORTA NEL 2016, RACCONTA ‘UN PRESENTE ANCORA ATTUALE’”. ESISTE ANCHE UN PRESENTE PASSATO? - TITOLO DALLA PAGINA FACEBOOK DEL “CORRIERE DEL VENETO”: “LA MADRE DELLA GIOVANE CADUTA DAL ‘PERGOLO’. PERGOLO? PERSINO NOI, NATI IN VENETO, ABBIAMO DOVUTO CERCARE…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
«A memoria non ricordo un presidente del Consiglio che abbia preso l’aereo e si sia fatto otto ore di volo di andata e otto di ritorno, sorvolando l’Atlantico, per sedersi davanti a un signore che fra 15 giorni si insedierà alla Casa Bianca».
Così comincia l’editoriale di prima pagina del direttore della Verità, Maurizio Belpietro, a proposito del viaggio a sorpresa compiuto da Giorgia Meloni per raggiungere Donald Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago in Florida.
Otto ore? Il volo diretto più veloce da Roma a Palm Beach, l’aeroporto internazionale più vicino alla residenza di Trump, dura 10 ore e 4 minuti. Ma, anche se Palazzo Chigi non ha fornito informazioni dettagliate in proposito, ci risulta che l’aereo Iam9002 della presidenza del Consiglio sia decollato da Roma Ciampino alle 11.13 del 4 gennaio e sia atterrato 3 ore e 13 minuti più tardi in Irlanda, all’aeroporto di Shannon, per uno scalo tecnico durato 1 ora e 15 minuti.
maurizio belpietro giorgia meloni
Quindi siamo già a 4 ore e 28 minuti di viaggio. La distanza da Shannon a Palm Beach è stata coperta in 8 ore e 53 minuti. In totale, fanno 13 ore e 21 minuti, non le 8 ore indicate da Belpietro. A conclusione del suo fondo, il direttore della Verità osserva: «Più di ogni altro presidente del Consiglio, quello attuale è in grado di sedersi al tavolo senza troppi imbarazzi con i propri omologhi».
Qui non c’è un problema di rotta, ma di vocabolario: dicesi omologo «chi ha le stesse caratteristiche o funzioni rispetto ad altri» (Lo Zingarelli 2025). Ma Trump è un capo di Stato, mentre Meloni è un capo di governo, il che non la rende affatto omologa del presidente americano.
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Sempre Maurizio Belpietro, direttore anche di Panorama, nel suo editoriale dedicato all’Ucraina e al rischio di un conflitto che veda schierate la Nato e l’Europa da una parte e la Russia dall’altra, scrive: «Vi state chiedendo se per caso io sia diventato guerrafondaio? Tutt’altro.
Dal 24 febbraio del 2022 invito a riflettere sulle conseguenze di ciò che sta accadendo a poche migliaia di chilometri da casa nostra». Per la verità, la distanza dal confine italiano a quello ucraino non arriva a 1.000 chilometri: è di circa 600 in linea d’aria e di 876 su strada (da Fernetti a Chop).
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Sotto il titolo «Gli obiettori sono un pericolo per le donne / Se abortire diventa l’unica cura possibile», Domani pone questo sommario: «La vicenda di Valentina Milluzzo, incinta di due gemelli morta nel 2016, racconta un presente ancora attuale». Esiste anche un presente passato?
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In un articolo di Cristina Battocletti sul supplemento domenicale del Sole 24 Ore viene recensito il suggestivo e inquietante Conclave, film di Edward Berger ambientato dopo la morte del pontefice argentino, al quale peraltro si allude senza farne il nome. A proposito di un cardinale nigeriano immaginario si legge «che potrebbe diventare il primo Papa africano della storia».
Non è così. Si dà infatti il caso che, stando proprio alla storia (e alla «Serie dei sommi pontefici romani» che apre l’Annuario pontificio ed è basata sulle notizie del Liber pontificalis), «il primo Papa africano» sarebbe solo il quarto fra quelli succeduti a Pietro: insomma, manco la medaglia di bronzo. Tutti personaggi non da poco, fra l’altro, i tre africani che la Chiesa ha espresso.
DOMANI - UN PRESENTE ANCORA ATTUALE
Il primo fu, dal 189 al 199, il vescovo Vittore I, vigoroso assertore del primato romano; il secondo, quando la cronologia papale diviene più precisa, Milziade (o Melchiade), dal 2 luglio 311 all’11 gennaio 314, dunque all’inizio del regno di Costantino I (trionfatore il 28 ottobre 312 sul rivale Massenzio), durante il quale il celebre imperatore favorì i cristiani; il terzo, infine, Gelasio I, dal 1° marzo 492 al 21 novembre 496, anch’egli deciso sostenitore delle prerogative della sede romana.
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PAPA FRANCESCO APRE LA PORTA SANTA AL CARCERE DI REBIBBIA
Silvana De Mari sulla Verità: «Jorge Bergoglio, Papa attualmente regnante col nome di Francesco I, si è recato in visita alla signora Emma Bonino». Per l’Annuario pontificio, il nome ufficiale del pontefice è Francesco, senza numerale ordinale, e come tale fu annunciato dal protodiacono di Santa Romana Chiesa, cardinale Jean-Louis Tauran, il 13 marzo 2013, giorno dell’elezione. Diventerebbe Francesco I solo nel caso in cui salisse al soglio di Pietro un Francesco II.
De Mari non sembra fare i conti con la scaramanzia. Il precedente di Albino Luciani (la cui elezione fu annunciata dal protodiacono Pericle Felici il 26 agosto 1978 con l’impropria aggiunta del numerale ordinale, diventando così «Giovanni Paolo I») venne poi «considerato infausto» alla luce della sua repentina morte avvenuta il 28 settembre successivo, come scrive Giovanni Maria Vian nel libro Il papa senza corona che il direttore emerito dell’Osservatore Romano ha curato per Carocci editore.
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papa francesco fuori casa di emma bonino 3
Titolo dalla pagina Facebook del Corriere del Veneto: «La madre della giovane caduta dal pergolo della casa del fidanzato Cristian Treo a Monaco di Baviera, durante una cena: “Mia figlia merita dignità”».
Pergolo? Persino noi, nati in Veneto, abbiamo dovuto cercare sullo Zingarelli 2025 il significato di questo sostantivo – «(veneto) balcone» – e poi risalire al 1476 per trovarne traccia in Masuccio Salernitano, che lo usò nel suo Il Novellino. L’ultimo a ricorrervi fu Carlo Dossi nel romanzo La desinenza in A, uscito però 140 anni fa.
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«Ma morto lui, gli eredi dell’Avvocato, oltre a litigare non sanno fare altro che vendere ai francesi», scrive Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nel suo editoriale di prima pagina sulla crisi della Stellantis. Peccato che, per il conflitto permanente di Belpietro con le virgole, il soggetto («gli eredi») risulti separato dal verbo («non sanno fare») dall’incongruo segno di punteggiatura posto dopo «Avvocato».
GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK
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Nella rubrica Caffè corretto, sulla Verità, Gustavo Bialetti parla del cardinale Gianfranco Ravasi come di un porporato «aperto, progressista, super dialogante come Gianfranco Paglia». Supponiamo che il riferimento volesse essere all’arcivescovo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, che però si chiama Vincenzo.