HOLLYWOOD RESISTE A TRUMP E PER LA PRIMA VOLTA CANDIDA UNA TRANS AGLI OSCAR - KARLA SOFIA GASCON, PROTAGONISTA DI "EMILIA PEREZ", HA 52 ANNI E HA FATTO LA TRANSIZIONE A 46: "È STATO UN PERCORSO DI GRANDE SOFFERENZA. HO PENSATO ANCHE DI TOGLIERMI LA VITA" - CON LA FAMA, SONO ARRIVATI ANCHE GLI HATER: "C’È UNA CATTIVERIA ASSURDA NEL MONDO, CHE NON COMPRENDO. I BAMBINI SONO QUELLI CHE SI FANNO MENO PROBLEMI, SONO GLI ADULTI CHE…"

Estratto dell'articolo di Arianna Finos per www.repubblica.it

https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2025/01/23/news/karla_sofia_gascon_trans_oscar_2025_candidati-423957053/

 

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Karla Sofía Gascón entra nella storia del cinema, prima attrice trans candidata all’Oscar. […] L’interprete madrilena - creatura fisicamente monumentale, dolcissima quanto volitiva – di certo non è una che ha intenzione di invocare la pietà di nessuno, anzi rivendica a voce alta chi è e cosa rappresenta la sua candidatura hollywoodiana nell’era Trump.

 

Classe 1972, Karla Sofía è la forza irresistibile di Emilia Peréz. Nel film di Jacques Audiard – dramma musicale francese girato in spagnolo – che guida la corsa agli Oscar con 13 candidature, interpreta un boss del narcotraffico che decide di cambiare sesso e vita.

 

karla sofia gascon prima della transizione

Stringendo il Prix d’interprétation féminine a Cannes ci aveva detto: “Questo premio è ancor più importante per le persone trans o della comunità lgbtq+, che per me come attrice. Volevo disperatamente vincerlo per questa ragione, sapevo che avrebbe avuto un valore che trascende il cinema. In Europa le cose vanno un po’ meglio, anche se in ogni Paese ci sono idioti, ma in Sud America le cose sono più complicate. Credo che un premio come questo possa aiutare tanti ragazzi, mi piace poter fare qualcosa per loro”. […]

 

Nella carriera spagnola telenovelas e film – ma anche una gavetta italiana – la cinquanteduenne Karla Sofìa si è confrontata con la transizione solo pochi anni fa. È stata difficile per tanti motivi, ci ha raccontato, compresi quelli legali. "È stata dura, anche perché io ho iniziato il processo di transizione in Messico, ma ho dovuto fare il percorso burocratico anche in Spagna: servivano nuovi documenti per me, per mia figlia, mi sono appellata a tutti gli uffici. In Spagna è più facile, forse troppo, anche se io credo che ognuno sia libero.

 

karla sofia gascon 6

Per me la transizione è stato un percorso di grande sofferenza. Ci sono stati momenti in cui mi sono chiesta se fossi necessaria in questo mondo, ho pensato anche di togliermi la vita. E questo è accaduto a me, che sono una persona molto positiva e ottimista; quindi, immagino come possa essere per tanti ragazzi che sono in un altro mondo: spero che questo premio serva a loro. Ho tante amiche lesbiche che, dopo trent’anni, ancora non sono riuscite a parlare alla loro famiglia”.

 

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Ci aveva anche raccontato qual era stata la reazione della famiglia di fronte alla sua scelta. : “La prima volta che ne ho parlato non è stato facile. Anche perché il rapporto era complicato: avevo una relazione in Messico con una senatrice, è stato un periodo folle, vivevo due vite parallele. Però, dopo la tormenta, è arrivato il sereno, oggi siamo felici insieme a mia figlia Victoria che ha tredici anni. […] I bambini sono quelli che si fanno meno problemi, sono gli adulti che si fanno cento domande: prima avevano un padre, ora una madre… cosa passerà nella loro testa? Per i ragazzi non c’è nessun problema, i problemi li creano gli adulti con i loro pregiudizi”.

karla sofia gascon

 

Non tutti hanno reagito positivamente ai tanti riconoscimenti e al suo successo. “Ogni volta che apro i miei profili social ci sono moltissimi insulti. – ci aveva confessato – Sempre gli stessi messaggi: “Chi sei?”, “Tu non sei una vera donna”, “Guarda al tuo dna: puoi operarti finché ti pare…”. C’è una cattiveria assurda nel mondo, che non comprendo". […]

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