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“È IL SOLITO SANREMO CHE STUZZICA I PEGGIORI ISTINTI” – MIRELLA SERRI PUNGE SIMONE CRISTICCHI: “METTERE IN CAMPO UNA MAMMA MALATA DI ALZHEIMER, BANALIZZARE UNA PATOLOGIA ASSAI GRAVE PER SOLLECITARE LA LACRIMUCCIA FACILE, COME HA SCRITTO CON IRONIA PURE DAGOSPIA, TUTTO CIÒ SIMONE SE LO POTEVA RISPARMIARE” – FRANCESCO MERLO METTE IL CARICO: “LA CANZONE MI È SEMBRATA UNA FILASTROCCA PIÙ CONTRITA CHE CANTATA, DI QUELLE CHE, CITANDO PAOLO CONTE, “FRIGGONO MUSICA”. PIACE PERCHÉ STA DENTRO IL VITTIMISMO, CHE È IDEOLOGIA ITALIANA, IL NAZIONAL-PATETICO. MA IL BRANO RESTA UNA LAGNA” – VIDEO
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
Caro Merlo, scrive Aldo Cazzullo sul “Corriere” che “Quando sarai piccola” di Cristicchi è stato criticato perché il cantautore è circondato da un clima di disprezzo in quanto considerato di destra. Non è vero, almeno nel mio caso e penso anche degli altri che lo hanno criticato per la canzone sulla mamma malata.
È noto che Simone si è occupato di ospedali psichiatrici, “Un cantastorie tra i matti”. Ha interpretato “Rivoluzione”, rap di denuncia sociale, e testi negativi verso la Chiesa. Inoltre è autore di un bellissimo testo sulle foibe. Difficile considerarlo di destra. Piace a Meloni ma anche a Schlein e fa piangere pure Lino Banfi. Però mettere in campo una mamma malata di Alzheimer, banalizzare una patologia assai grave per sollecitare la lacrimuccia facile, — lo ha scritto con ironia pure Dagospia — tutto ciò Simone se lo poteva risparmiare. È la solita Sanremo che stuzzica i peggiori istinti concorrenziali.
Mirella Serri
Risposta di Francesco Merlo - estratti
Anch’io non sapevo che Cristicchi fosse di destra e neppure religioso o forse “spirituale”, come si augura Corrado Augias. L’ho ascoltato perché spinto dalle commosse lodi e dunque speranzoso di un nuovo Cielo in una stanza. La canzone mi è invece sembrata una filastrocca più contrita che cantata, di quelle che, citando Paolo Conte, “friggono musica” sul tema difficile dello smarrimento nella malattia della vecchia mamma.
Forse, mi sono detto, piace perché sta dentro il vittimismo, che è ideologia italiana, il calciatore che sviene, la modella in chemioterapia…: è il nazional-patetico. È vero che ha tentato la poesia, il simpatico Cristicchi, ma il risultato è in sanremese ordinario: corruzione della musica, degrado del sentimento, rinnegamento della voce come mezzo di espressione. Aldo Cazzullo, che è un fuoriclasse del giornalismo e un caro amico, apprezza Cristicchi e dice che è odiato.
(…) Comunque, sono pronto a solidarizzare per tutto ciò che Cristicchi patisce e subisce, ma la sua canzone rimane una lagna. Anche se è di gran lunga migliore delle sciocchezze seriali che, non solo sui social, gli ammiratori di Cristicchi stanno producendo in sua difesa.
francesco merlo
Simone Cristicchi vince il premio della sala stampa Lucio Dalla a sanremo - foto lapresse
simone cristicchi a sanremo - foto lapresse
simone cristicchi