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"VOLEVO ESSERE UN DURO PERÒ NON SONO NESSUNO. SONO SOLO LUCIO" – LA SORPRESA DI SANREMO E’ LUCIO CORSI, IL CANTAUTORE ARRIVATO AL FESTIVAL IN QUOTA “VITA DA CARLO” – (NELLA TERZA STAGIONE DELLA SERIE DI VERDONE, È DAGO A FAR CONOSCERE IL CORSI A CARLO: INSIEME, VANNO A UN SUO CONCERTO AL “KARNAK”) – LE SCUSE AL PUBBLICO PER UN SOL SCORDATO DELLA CHITARRA, I LOOK (“IL GLAM ROCK È FATTO DI STRACCI”), LA CITAZIONE DI PORTA PORTESE E IL DUETTO CON TOPO GIGIO – VIDEO
Lucio Corsi. Lui è l’anomalia necessaria di questo festival: un dandy lunare, un cowboy psichedelico, un alieno glam atterrato nei boschi della Maremma. Ascoltarlo è come entrare in un film di Wes Anderson con la colonna sonora di Lou Reed.pic.twitter.com/UPVccJqSHk
— cristallo_sognante (@L_AMANUENSE) February 12, 2025
LUCIO CORSI, "SCUSATE IL SOL SCORDATO DELLA CHITARRA"
(ANSA) - "Scusate il sol scordato della chitarra". Lucio Corsi chiede scusa al pubblico del Teatro Ariston alla fine della sua esibizione per un problema tecnico (che però non si è percepito).
LUCIO CORSI
Estratti da fanpage.it
Voleva essere un duro Lucio Corsi, ma è il mondo è duro "per quelli normali" come canta nella canzone che ha portato sul palco del Festival di Sanremo 2025. Il re di Porta Portese, come si definisce il cantante nel testo del brano, è stato la sorpresa della prima e la conferma della seconda serata. La sua esibizione è stata premiata dalla Sala Stampa che gli ha regalato uno dei cinque posti ai vertici della classifica provvisoria di martedì 11 febbraio, confermato poi anche dal televoto della seconda serata.
Corsi, tra i look della serata, ha stupito tutti coloro che ancora non lo conoscevano con uno dei suoi outfit a metà tra il rock di Ivan Graziani e l'estetica di Marc Bolan e David Bowie. Coprispalle crop giallo a ricordare le ali di una farfalla, che lasciava intravedere una camicia trasparente, la faccia coperta di cerone bianco e labbra rosse come quella di un mimo e un trucchetto: un pacchetto di patatine per riempire le spalline.
lucio corsi dago carlo verdone
Il giovane maremmano ha unito l'universo delle favole di Gianni Rodari a quello di un cantautore rock. Il look della prima serata, che è anche lo stesso che vediamo nel videoclip di Volevo essere un duro, ha stregato chi non conosceva Corsi, mentre la mise da menestrello 2.0 di mercoledì 12 febbraio ha conquistato chi ancora non era rimasto ammaliato dal suo talento. A Fanpage.it ha raccontato i segreti dietro le sue particolari scelte stilistiche, lontane anni luci dal mondo musicale mainstream fatto di stylist e influenze glam rock.
"Sul palco si incontra la canzone prima di tutto", racconta ai microfoni di Fanpage.it Lucio Corsi. Il cantante, quindi, riepiloga le priorità di un'artista quando sale sul palco, in un mondo musicale sempre più votato alla costruzione di un'immagine che sia di tendenza, il 31enne è una perla rara che mette davanti a tutti la sua musica. "Come dice Paolo Conte ‘si è alle prese con una verde milonga' e questa cosa mi ha sempre affascinato: perciò ti devi far trovare meglio che credi, perché è un appuntamento".
Insomma, Corsi comunque non minimizza l'importanza di uno stile personale, soprattutto per un cantautore molto immaginifico e favolistico come è lui. "Per Sanremo utilizzerò dei costumi che uso durante il tour da anni, sono cose trovate in giro, alcune fatte a mano da un francese che ho trovato a caso su Internet, cercando. Facciamo tutto da soli io e Tommaso (Ottomano, ndr)", racconta Corsi. Le "spalline gialle" sono uno dei capi che porta in tour e che abbiamo visto nei concerti del 2023.
"Mi piacciono (i vestiti, ndr) perché da lontano possono sembrarti una sciccheria ma se ci guardi da vicino sono davvero distrutti, perché ci ho fatto tutti i tour passati. Finisco i live e butto tutto dentro in un baule rigido e la sera poi me li rimetto: tutto questo però è importante perché anche il glam rock è fatto di stracci, non di cose costose. Erano persone che volevano fuggire dal grigio delle loro vite con queste fughe nello scintillio. Erano abiti poveri che brillavano ma non pregiati. Questo mi piace",
(...)
La citazione a Porta Portese nel testo di Volevo essere un duro, poi, si colloca in questo solco, considerato che si tratta di uno dei mercati più importanti di Roma, dove è possibile trovare abiti vintage e "sciccherie" per prendere in prestito le parole di Corsi.
Per quanto riguarda il trucco, invece, Lucio Corsi aveva scelto di dipingersi la faccia di bianco con labbra scarlatte anche nell'annunciare il duetto con Topo Gigio. Un richiamo ai mimi e ai ventriloqui, al teatro e a David Bowie, oltre a essere un ottimo modo per giocare con la faccia (non da duro,) come ribadisce nella canzone e come abbiamo visto anche nella serie Vita Da Carlo in cui interpreta sé stesso.
lucio corsi
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CARLO VERDONE NEL VIDEO DI TU SEI IL MATTINO DI LUCIO CORSI
LUCIO CORSI - VITA DA CARLO
lucio corsi