"ALESSANDRO SALLUSTI SINDACO DI MILANO? NO, MEGLIO MELANIA RIZZOLI” – VITTORIO FELTRI STRONCA L'IDEA DEI "MAL-DESTRI" DI CANDIDARE IL DIRETTORE DEL GIORNALE (E BIOGRAFO DELLA MELONI) A PALAZZO MARINO: "NON HO NULLA CONTRO DI LUI. MA COME PREPARAZIONE SUL PIANO AMMINISTRATIVO SIAMO A ZERO. FARE IL SINDACO NON È COME AGGIUSTARE UNA SEDIA. NON TUTTI SANNO FARE TUTTO O DEVONO SAPER FARE TUTTO. IO, PER ESEMPIO, NON SO FARE UN BEL NIENTE E INFATTI CONTINUO TRANQUILLAMENTE A FARE IL GIORNALISTA"
Marianna Rizzini per “Il Foglio” - Estratti
VITTORIO FELTRI - ALESSANDRO SALLUSTI
Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, candidato sindaco del centrodestra per Milano? Come ha scritto il Foglio, l’idea da giorni circola nel centrodestra. Può funzionare? “Mah, come preparazione sul piano amministrativo siamo a zero, sia detto naturalmente senza alcuna ostilità verso Sallusti”, dice Vittorio Feltri, direttore editoriale del Giornale, quotidiano che ha come direttore responsabile proprio Sallusti.
Sallusti candidato no grazie, quindi, ma perché? “Fare il sindaco non è come aggiustare una sedia”, dice Feltri: “D’altronde non tutti sanno fare tutto o devono saper fare tutto. Io, per esempio, non so fare un bel niente e infatti continuo tranquillamente a fare il giornalista”.
Neanche se Sallusti prendesse, per dire, ripetizioni di buongoverno, per Feltri si potrebbe aggirare il problema: “Ripeto, non ho nulla contro Sallusti, ci mancherebbe. La mia perplessità riguarda il fatto che, per essere eletti a Milano, bisogna essere conosciuti sul campo come persone con qualche esperienza o come autori di qualche iniziativa nell’amministrazione alle spalle. Si è visto com’è andata l’ultima volta con la candidatura di Luca Bernardo, medico pediatra, bravissima persona, peraltro mio amico. Ma essere bravi nel proprio mestiere non basta. Milano è una città difficile”.
E insomma: che sia ipotesi, suggestione, realtà nascosta o azzardo, l’idea di far scendere in campo Sallusti – anche biografo della premier Giorgia Meloni nel libro intervista “La versione di Giorgia” (ed.Rizzoli) – è considerata farina del sacco del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, come linea di orizzonte alternativa fatta balenare oltre l’ostacolo (ci sono altri nomi, infatti, per Milano: per esempio Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati; e ci sono, sullo sfondo, i non sempre distesi rapporti tra Lega e FdI in seno al governo).
E dunque lui, Sallusti, come si è detto anche biografo di Meloni nonché nome amato a suo tempo da Silvio Berlusconi, potrebbe non dispiacere alla premier come candidato a Milano, in vista di un lontano ma non remoto 2027, anno in cui si dovrebbe votare per le politiche, con accorpamento delle amministrative. E se la sinistra, per il capoluogo lombardo, va cercando un Beppe Sala bis, spaziando tra nomi politici (per esempio Pierfrancesco Majorino) e civici (per esempio Mario Calabresi), a destra il nome del direttore del Giornale, la “soluzione per Milano”, come da definizione salviniana, suscita interesse, anche perché Lupi, al momento, viene visto come saldamente legato a Roma e al progetto del futuribile nuovo centro.
vittorio feltri melania rizzoli
Ci sono altre ipotesi? Se non Sallusti, se non Lupi, chi? Feltri ha un terzo nome: “Melania Rizzoli, a mio avviso, sarebbe perfetta. E’ donna preparatissima sia come medico sia come politico, e ha esperienza come assessore alla Regione Lombardia. E lo dico chiaro e tondo: le donne sono più brave degli uomini, molto più brave e preparate
ALESSANDRO SALLUSTI - VITTORIO FELTRI
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