
ALMENO OGGI I SENATORI HANNO QUALCOSA DA FARE: A PALAZZO MADAMA PARLANO PRIMA MARIO DRAGHI E POI GIORGIA MELONI – L’EX PRESIDENTE DELLA BCE PRESENTERÀ IL SUO RAPPORTO SULLA COMPETITIVITÀ EUROPEA ALLA SALA KOCH, ALLE 10 DEL MATTINO, DI FRONTE A SEI DISTINTE COMMISSIONI – QUATTRO ORE E MEZZO PIÙ TARDI, LA PREMIER ESPORRÀ LE SUE COMUNICAZIONI IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO – NON È ESCLUSO UN INCONTRO TRA I DUE, IN VIA DEL TUTTO INFORMALE…
Estratto dell’articolo di Anna Di Rocco per www.milanofinanza.it
Non sembra una casualità. Martedì 18 marzo l’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, e l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, animeranno nella stessa giornata al Senato. Il primo per parlare del Rapporto sulla Competitività europea, la seconda per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo (in agenda il 20 e il 21 marzo). Non è escluso che, in via del tutto informale, i due si incontrino per un colloquio.
La settimana della premier non sarà delle più semplici. La presidente Giorgia Meloni deve ricucire la compattezza del governo in tema di difesa, armi, soldati, Europa e America. Sia la maggioranza, sia l’opposizione hanno posizioni divergenti su quasi tutti gli argomenti. Ma la premier deve arrivare a Bruxelles libera da dubbi e tensioni.
Nulla a che vedere i motivi dell’agenda di Mario Draghi. O almeno così sembrerebbe. L’ex Bce, atteso nello stesso luogo in cui veniva sfiduciato tre anni fa, verrà ascoltato alle 10 del mattino (quattro ore e mezza prima della premier) da sei distinte commissioni: tre del Senato (Bilancio, Industria e Politiche Ue) e tre della Camera (Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue).
Nella sala Koch, Draghi discuterà di quel Rapporto preparato proprio su richiesta di Ursula von der Leyen […] . Per la premier, dunque, il primo obiettivo da portare a casa è mettere tutti d’accordo sulla risoluzione della maggioranza da votare al Senato. […]
Il discorso è pronto. Ed è certo che un passaggio sarà dedicato alla competitività europea. La presidente del Consiglio riconoscerà gli sforzi dell’amministrazione Trump per arrivare a una pace giusta in Ucraina (come chiesto da Matteo Salvini). E ribadirà la sua contrarietà all’invio di soldati «volenterosi» a Est, puntando piuttosto sulla missione di pace keeping.
mario draghi e giorgia meloni a palazzo chigi
Poi toccherà al piano di riarmo europeo e ricalcherà le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: serve un approccio olistico alla difesa ed è necessario lo scorporo dal Patto di Stabilità.
Qualora l’accordo tra i leader dovesse rivelarsi difficile da raggiungere, come scrive MF-Newswires, a Palazzo Chigi hanno già pronto un Piano B: un testo brevissimo contenente solo la determinazione dei partiti di maggioranza ad approvare le comunicazioni della premier. La minoranza spera che quel testo non sia troppo indigeribile per l’area riformista. Si teme che l’intento della segretaria del Pd, Elly Schlein, sia quello di arrivare a un testo di rottura per costringere la minoranza a non votare la risoluzione e aprire le danze congressuali.
GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI
GIORGIA MELONI VOTA NO ALLA FIDUCIA A MARIO DRAGHI
MARIO DRAGHI GIORGIA MELONI - BY EDOARDO BARALDI
giorgia meloni al senato - foto lapresse
giorgia meloni al senato
mario draghi e giorgia meloni a palazzo chigi
LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHI
MARIO DRAGHI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI
meloni draghi