“BIBI” GONGOLA: IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE LASCIA IL PARLAMENTO – YOAV GALLANT, EX MINISTRO DELLA DIFESA, SI DIMETTE DALLA KNESSET: NON È UNA RESA A NETANYAHU, PIUTTOSTO UNA TREGUA IN ATTESA DI TORNARE A SFIDARLO PER LA LEADERSHIP DEL PARTITO, IL LIKUD – GALLANT È IL POLITICO PIÙ POPOLARE DEL PAESE: HA TENUTO LA BARRA DRITTA SUL RECLUTAMENTO DEGLI ULTRA-ORTODOSSI (ALLEATI DI NETANYAHU), E HA CHIESTO UN’INDAGINE GOVERNATIVA SUL 7 OTTOBRE…
Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il "Corriere della Sera"
Quando a luglio mandò le cartoline di reclutamento militare a 3000 haredim (gli ebrei ultra-ortodossi), l’allora ministro della Difesa Yoav Gallant sapeva che avrebbe scatenato l’ira dei religiosi.
Ma si aspettava anche il disappunto, chiamiamolo così, del suo premier, Benjamin Netanyahu, che per la sopravvivenza politica del suo governo doveva (e deve ancora oggi) poter contare sui numeri della destra ultra-ortodossa.
Il piano di reclutamento andò malissimo: ai centri di arruolamento si presentarono solo 230 sui 3000 convocati. E Gallant […] giurò a se stesso che su questa faccenda degli haredim di fatto esentati dal servizio militare(per prassi e non per legge) sarebbe andato fino in fondo.
Così all’inizio di novembre convocò il Capo di stato maggiore, Herzi Halevi, assieme all’intero vertice delle Forze Armate e finì quella riunione con un nuovo ordine di reclutamento, stavolta per altri 7000 haredim.
Ecco. È stato quello il punto di rottura irreparabile fra lui e Netanyahu che pochi giorni dopo lo mise alla porta per la gioia dei partiti più a destra del suo Likud. E due giorni fa, quando Gallant ha annunciato le dimissioni dalla Knesset, il parlamento israeliano, Netanyahu deve aver tirato un sospiro di sollievo: fine di una spina nel fianco.
Non che per lui fosse stato mai amichevole, anche in passato. Chi se lo scorda che nel marzo 2023, si era clamorosamente unito alle proteste di piazza per la riforma della giustizia... Quel tipo scontroso […]non sarà più il falco della maggioranza e il suo posto dovrebbe toccare a un druso fedele alla linea di governo.
PROTESTE CONTRO NETANYAHU PER IL LICENZIAMENTO DI GALLANT
Lui, il ruvido Gallant, lascia con una certezza, e cioè che mai è stato così popolare […], lui resta popolare fra i «morbidi» del suo partito […] al quale ha dichiarato fedeltà; lo è fra i familiari degli ostaggi che hanno sempre confidato più in lui che nel premier per chiudere un accordo con Hamas, ma lo è anche fra gli analisti politici e gli intellettuali del Paese, e fra le file dell’opposizione che lo ritiene un liberale, «persona perbene» e volto presentabile del governo più estremista della storia israeliana.
L’ex ministro della Difesa intanto resta fedele a se stesso. Dentro o fuori dal parlamento rimane in rotta di collisione con il governo di cui ha fatto parte fino a due mesi fa.
yoav gallant benjamin netanyahu
[…] Mentre il premier diceva alla Knesset di averlo cacciato perché «la fiducia fra noi s’è incrinata», lui spiegava che «sono stato licenziato per tre motivi: perché credo che Israele debba accettare un accordo per la liberazione degli ostaggi anche lasciando Hamas a Gaza; per aver chiesto un’indagine governativa sul 7 ottobre e per aver chiesto che tutti debbano prestare servizio nell’esercito e difendere Israele (compresi gli ortodossi)». […]
bibi netanyahu gallantJAKE SULLIVAN YOAV GALLANTyoav gallant bibi netanyahu gallantYOAV GALLANT Lloyd Austin Yoav GallantPROTESTE CONTRO NETANYAHU PER IL LICENZIAMENTO DI GALLANT