
“CI SIAMO STANCATI DI VEDERE L’EUROPA CHE VA IN PELLEGRINAGGIO DA TRUMP A COMPIACERLO” - CARLO CALENDA HA ORGANIZZATO UNA MANIFESTAZIONE A ROMA IN SOSTEGNO A ZELENSKY DOPO “L’IMBOSCATA” SUBITA DA TRUMP E JD VANCE NELLO STUDIO OVALE - MA CHI HA PARTECIPATO? PRIVATI CITTADINI E PICCOLI PEZZI DELL’OPPOSIZIONE (AZIONE E +EUROPA) MA IL PD NON S’E’ VISTO (MANCAVA ELLY SCHLEIN) - ASSENTI ANCHE GLI ESPONENTI DEL M5S E IL “PACI-FINTO” GIUSEPPE CONTE - AUMENTANO LE DISTANZE TRA DEM E CINQUESTELLE SULLA POLITICA ESTERA: IL PD NON SARA’ ALLA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA INDETTA DAL M5S IL 5 APRILE CONTRO IL CARO-BOLLETTE E “LE SPESE PER LA GUERRA”
Estratto dall’articolo di Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
Le piazze pro Ucraina di Milano e Roma non sono enormi, ma piene. E soprattutto non ammettono distinguo, in particolare sul sostegno militare: «Siamo con Kiev senza se e senza ma».
Ci sono ovunque bandiere ucraine e dell’Europa. Si grida « Slava Ukraini » («Gloria all’Ucraina»), si canta Bella ciao e la colonna sonora è l’ Inno alla Gioia .
A Roma, in piazza Santi Apostoli, il collante è lo sdegno per la cacciata del presidente Volodymyr Zelensky dalla Casa Bianca. L’appello lanciato dal leader di Azione, «regista» della manifestazione aperta a tutte le opposizioni, ha fatto presa in meno di 48 ore: «Siamo qui per dire che gli ucraini non sono soli — esordisce Carlo Calenda — e perché ci siamo stancati di vedere l’Europa divisa che parla lingue diverse, che va in pellegrinaggio da Trump a compiacerlo».
Tra i partecipanti soprattutto tanti cittadini, senza il cappello dei partiti: «Da questa piazza arriva una richiesta al governo di essere netto — aggiunge il leader di Azione —.
Siamo europei e non siamo con un piede da un lato e un piede dall’altro. Siamo europei e con gli altri leader europei sosteniamo l’Ucraina, perché gli ucraini stanno combattendo per tenere la Russia lontano da noi». Anche il segretario di +Europa Riccardo Magi ribadisce il concetto: «La premier Meloni deve venire in Parlamento a chiarire se la maggioranza è tutta con lei. E se il ministro degli Esteri Tajani e il vicepremier Salvini stanno con lei».(…)
Alle manifestazioni lanciate da Azione partecipano più pezzi di opposizione, ma le fratture politiche tra gli ipotetici alleati del «campo largo» sono profonde ed evidenti. In piazze «schierate» come queste non può chiaramente affacciarsi Elly Schlein, alle prese con un delicato risiko per non fare saltare il partito, dove l’anima «interventista» (quella dei riformisti dem) convive a fatica con quella «pacifista», a cui la segretaria del Pd strizzerebbe l’occhio più volentieri.
E nonostante Calenda avesse augurato la partecipazione di tutti, non ci sono chiaramente esponenti del M5S e, meno che mai, il leader Giuseppe Conte.
Per il Pd ci sono i deputati Andrea Casu e Piero De Luca, assieme ai senatori Pier Ferdinando Casini e Filippo Sensi.
Con quest’ultimo che afferma: «Siamo qui a manifestare per i valori che l’Ucraina difende che sono quelli della democrazia e della libertà e contro l’aggressione russa e per un’Europa più unita contro il nuovo imperialismo che si profila». A Milano ci sono invece le senatrici dem Simona Malpezzi e Cristina Tajani.
CARLO CALENDA MANIFESTAZIONE PER L UCRAINA
Mal di pancia interni ai dem a parte, la vera questione politica resta però l’enorme distanza tra il Partito democratico e i Cinque stelle. La segretaria Schlein continua, come un mantra, a ripetere: «Sono testardamente unitaria». Ma la strada per costruire un’intesa con Conte è ben più accidentata del previsto. Eppure, la manifestazione di piazza indetta dal Movimento per il 5 aprile sembrava promettere bene.
«Contro le bollette e il caro-vita»: un ottimo collante, insomma. Poi si è aggiunto lo «stop alle spese per la guerra» e il tavolo è subito saltato, perché per il Pd il «no» ai finanziamenti militari (almeno ufficialmente) è un tabù. Pd e Cinque stelle ancora una volta come l’olio e l’acqua, insomma.
calenda renzi
carlo calenda matteo salvini bruno vespa agnese pini
carlo calenda (2)
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