alleanza nazionale - la svolta di fiuggi

COME STA LA DESTRA, 30 ANNI DOPO LA “SVOLTA DI FIUGGI”? - FILIPPO CECCARELLI: “GIORGIA MELONI NELLA SUA AUTOBIOGRAFIA NE PARLA LO STRETTISSIMO INDISPENSABILE. FORSE NEMMENO ERA LÌ - LA PLATEA VOTÒ A GRANDE MAGGIORANZA UN EMENDAMENTO CHE FACEVA PROPRI I VALORI DELL’ANTIFASCISMO - RESTA IL DUBBIO CHE A FIUGGI GLI EX MISSINI AVREBBERO APPROVATO QUALSIASI PROPOSTA. PER CUI UN PO’ FECERO FATICA, UN PO’ FECERO FINTA, ALCUNI CAPIRONO, ALTRI CONTINUARONO A COLLEZIONARE BUSTI DEL DUCE, RISENTIMENTO, INVETTIVE DA CURVA SENZA SAPERE CHE SAREBBERO TORNATE UTILI SUI SOCIAL TRENT’ANNI DOPO - QUASI MAI INFATTI LA STORIA SI CANCELLA, NÉ VA SEMPRE D’ACCORDO CON GLI ANNIVERSARI”

FIUGGI, 30 ANNI DOPO QUELLA SVOLTA DI FINI COSA RESTA DEL MIRAGGIO DI UNA DESTRA EUROPEA

Estratto dell’articolo di Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

GIANFRANCO FINI - SVOLTA DI FIUGGI

La storia è fatta di equivoci e di rimbalzi beffardi, con la dovuta quota di delusioni e amarezze. Ma a Fiuggi, almeno nel ricordo, filò tutto così liscio che al dunque accadde ciò che doveva accadere: auto-sradicamento, sdoganamento, “abbandono della casa del padre” e oplà, trasfigurazione del Msi in An più una micro-scissione in nome della nostalgia.

 

[…] si consumò un dramma insieme intimo e corale. «Il fascismo è come Dio, non si può mettere ai voti!» gridò sul palco Pino Rauti, ricurvo su se stesso. Al che Gianfranco Fini, giovane leader dell’abiura salvifica, replicò dandogli dell’amish.

 

ALLEANZA NAZIONALE - LA SVOLTA DI FIUGGI

Vero è che la mestizia urologica del luogo e la velocità del tutto ebbero la meglio sulla retorica, per cui a mente fredda Marcello Veneziani scrisse che il medesimo fascismo era stato «espulso come un calcolo renale», mentre il futuro ministro Giuli preferì «spazzato via in fretta e furia come segatura».

 

[…] il punto è che forse proprio le ideologie, ormai esauste, stavano venendo meno. Nell’autunno del 1989 la Bolognina dei comunisti, nell’inverno del 1995, a cinque anni di distanza compressi e acceleratissimi, la Predappina dei neofascisti, svolta quasi più antropologica e scenografica che ideale, politica e culturale.

ALLEANZA NAZIONALE - LA SVOLTA DI FIUGGI

 

[…] Con disappunto Isabella Rauti notò a Fiuggi «signore impellicciate e fanciulle siliconate», ma se è per questo c’erano anche cardinali opportunisti, nobili impiccioni, avidi palazzinari e una spolverata di generone dei circoli tiberini. Un combinato di proiezioni ottiche e video emozionali culminò nell’immagine di Almirante che salutava.

 

Freddo come sempre, Fini parlò a lungo della crisi di governo da poco conclusasi con l’arrivo di Dini a Palazzo Chigi. È dunque minimo il legame tra Fiuggi e l’imprevedibile presente dei Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni nella sua autobiografia ne parla lo strettissimo indispensabile, del resto era iscritta da appena due anni, forse nemmeno era lì.

 

ALLEANZA NAZIONALE - LA SVOLTA DI FIUGGI

Eppure […] la sensazione è che anche in quel mondo di ex reietti che l’esclusione dai circuiti aveva mantenuto puri, ecco, anche per loro la sostanza politica stava diventando leggera, evanescente, inconsistente, sempre più mediatica e quindi condannata a vivere di apparenze, trasformismi, caratteri, prestazioni, insomma la Seconda Repubblica.

 

Così forse è per questo che restano in mente il saluto romano di Baghino, il sussiego di Fisichella, gli occhietti furbi di Tatarella, i pugni sul banco di Teodoro Buontempo, la smania di La Russa nell’acchiappare il microfono e non mollarlo più, insieme al ricordo di alcune boccaccesche conversazioni telefoniche captate dai primi telefonini al Grand Hotel delle Fonti e finite sulle pagine verdine di Cuore .

ALLEANZA NAZIONALE - LA SVOLTA DI FIUGGI

 

A un certo punto la platea votò a grande maggioranza un emendamento che faceva propri i valori dell’antifascismo. E di nuovo non se ne vorrebbe sminuirne la portata, né addebitare al congresso responsabilità di tutti i partiti, però resta il dubbio che a Fiuggi gli ex missini avrebbero approvato qualsiasi proposta. Per cui un po’ fecero fatica, un po’ fecero finta, alcuni capirono, altri continuarono a collezionare busti del duce, risentimento, invettive da osteria, caserma o curva da stadio senza sapere che sarebbero tornate utili sui social trent’anni dopo. Quasi mai infatti la storia si cancella, né va sempre d’accordo con gli anniversari.

ALLEANZA NAZIONALE - LA SVOLTA DI FIUGGI

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...