
DOPO IL QATAR, LA CINA: IL PARLAMENTO EUROPEO È IL MERCATO DELLE VACCHE PER I REGIMI AUTORITARI – LA POLIZIA GIUDIZIARIA DI BRUXELLES HA MESSO I SIGILLI AGLI UFFICI DEGLI ASSISTENTI DELL’EURODEPUTATO DI FORZA ITALIA, MARCO FALCONE (PPE), E DI ADAM MOUCHTAR, ATTUALE ASSISTENTE DEL NEOELETTO NIKOLA MINCHEV DI DEMOCRATIC BULGARIA (RENEW) - IL PRINCIPALE SOSPETTATO È L’ITALO-BELGA VALERIO OTTATI, 41 ANNI, RESPONSABILE RELAZIONI PUBBLICHE DI HUAWEI A BRUXELLES DAL 2019 (E PRIMA ASSISTENTE PARLAMENTARE PER FI E PD) DOPO ESSERSI SPECIALIZZATO NELLA GESTIONE DELLE RELAZIONI TRA UE E CINA…
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Non c’era nessuno, o quasi, ieri pomeriggio al Parlamento. Solo i tirocinanti delle istituzioni europee riuniti per una conferenza. I deputati e la maggior parte degli assistenti, infatti, erano a Strasburgo per l’ultimo giorno della plenaria.
La presidente Metsola è dovuta rientrare di fretta: nel pomeriggio, dopo ore in cui rimbalzava la notizia di un nuovo scandalo di corruzione legato al colosso cinese Huawei, che ha portato all’arresto di una persona in Francia e ad almeno sette fermati in Belgio, la polizia giudiziaria belga ha messo i sigilli agli uffici di due assistenti parlamentari legati a Forza Italia e ai liberali di Democratic Bulgaria «presumibilmente coinvolti», secondo il giudice istruttore incaricato dell’inchiesta chiamata «Génération».
Si riaccendono i riflettori sul Parlamento europeo, mentre quelli del Qatargate, scoppiato il 9 dicembre 2022, non si sono ancora spenti. […] una quindicina di attuali eurodeputati sarebbe nel mirino degli inquirenti.
La procura federale ha dichiarato che più di cento agenti hanno perquisito all’alba 21 locali e che almeno sette lobbisti sono stati arrestati per essere interrogati «in relazione al loro presunto coinvolgimento in corruzione attiva all’interno del Parlamento europeo».
Le persone fermate sono sospettate di aver corrotto attuali ed ex parlamentari per favorire gli interessi commerciali dell’azienda cinese. Sono stati perquisiti anche gli uffici brussellesi di Huawei. I capi di imputazione sono corruzione, falso, riciclaggio e associazione a delinquere. Il principale sospettato […] è l’italo-belga Valerio Ottati, 41 anni originario di Woluwe-Saint-Pierre, responsabile Relazioni pubbliche di Huawei a Bruxelles dal 2019.
Prima di diventare lobbista, Ottati è stato assistente parlamentare dal 2009 al 2014 di Crescenzio Rivellini, eurodeputato di Forza Italia, e poi nella legislatura successiva terminata nel 2019 di Nicola Caputo del Pd. In quegli anni Ottati si specializzò nella gestione delle relazioni tra Ue e Cina, gestendo la delegazione parlamentare per le relazioni con Pechino.
La procura belga parla di azione corruttiva dal 2021. «La corruzione sarebbe stata praticata regolarmente e in modo molto discreto dal 2021 a oggi — ha spiegato la procura federale — sotto le mentite spoglie di attività di lobbying commerciale e assumendo varie forme, come regali, spese di vitto e di viaggio, o inviti regolari a partite di calcio».
Il quotidiano Le Soir spiega che «la presunta corruzione avrebbe assunto la forma di doni di oggetti di valore (tra cui smartphone Huawei), biglietti per partite di calcio (Huawei ha in particolare una tribuna privata al Lotto Park, la casa dell’Rsc Anderlecht) o trasferimenti di alcune migliaia di euro».
Gli uffici a cui sono stati messi i sigilli corrispondono a quelli degli assistenti dell’eurodeputato di FI Marco Falcone (Ppe), eletto a giugno per la prima volta, e di Adam Mouchtar, funzionario di lunga data e attuale assistente del neoeletto Nikola Minchev di Democratic Bulgaria (Renew).
Falcone ha detto al Corriere di «non avere avuto notizia di nulla così come i miei assistenti» e «di essere estraneo alla vicenda: nessuno dei miei due assistenti è coinvolto né lo stagista che è arrivato 15 giorni fa. Non abbiamo mai avuto contatti con Huawei e la nostra attività parlamentare in questi 9 mesi non ha mai riguardato questo settore».
Mouchtar «ha negato qualsiasi illecito» al sito Politico .
La delegazione di FI al Parlamento Ue ha precisato che «nessun tipo di utilità di qualsiasi genere è mai stata conferita a membri o componenti dello staff. Inoltre, nessun invito è stato mai raccolto, né per visite in Cina né tantomeno per assistere a eventi allo stadio». Huawei ha fatto sapere di avere «appreso con grande serietà le accuse e comunicherà urgentemente con i responsabili delle indagini».