volodymyr zelensky giorgia meloni donald trump

LA DUCETTA CAMALEONTE: DOPO DUE ANNI A PRENDERSI I BACETTI DA BIDEN E INDOSSARE L’ELMETTO A FIANCO DI ZELENSKY, ORA PARLA DI “PRAGMATISMO NECESSARIO” PER COMPIACERE TRUMP – LA PREMIER ITALIANA ALLA CENA DEI LEADER UE A BRUXELLES AMMETTE: “C’È STANCHEZZA DOPO TRE ANNI DI GUERRA, SONO CAMBIATE LE CONDIZIONI, DOBBIAMO ESSERE REALISTI”. CON L’ARRIVO DEL TYCOON ALLA CASA BIANCA, CHIEDE AI COLLEGHI DI “PRENDERE ATTO DELLA SITUAZIONE SUL TERRENO”. INSOMMA, ACCETTARE LO STATUS QUO SUL CAMPO E TRATTARE, ORA CHE ZELENSKY STESSO HA AMMESSO: “NON RIUSCIREMO A RIPRENDERCI CRIMEA E DONBASS”

1. TENSIONI ALLA CENA DEI LEADER MELONI: UN BAGNO DI REALTÀ, SULLA GUERRA C’È STANCHEZZA

Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

volodymyr zelensky giorgia meloni charles michel foto lapresse

[…] Alla fine sarà il cancelliere tedesco, libero ormai di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, a riassumere il disorientamento dei colleghi, privi di una rotta sino al 20 gennaio, giorno di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, apostrofandoli senza giri di parole: «Sull’Ucraina possiamo fare tanti bellissimi discorsi, tante chiacchiere, ma Berlino fino a ora ha speso 30 miliardi di euro, voi che avete fatto?».

 

 […] Alla fine, con un presidente ucraino che assiste mestamente alle incertezze della Ue, sono forse le parole di Giorgia Meloni a riportare il dibattito su un registro meno difficile: «Forse dobbiamo tutti prendere atto delle condizioni, della situazione sul terreno, dei dati di realtà», insomma l’accettazione di uno status quo, nel teatro di guerra, e nelle condizioni di contorno, che lo stesso Zelensky ammette nelle stesse ore al Consiglio europeo.

 

GIORGIA MELONI - DONALD TRUMP

Due sere fa, intorno a mezzanotte. La conversazione fra i leader presenti nella residenza del segretario della Nato è schermata: niente telefoni all’ingresso, niente campo. […] Durante la cena circola la notizia che Keith Kellogh, inviato speciale di Trump per l’Ucraina, sarà nei prossimi giorni nelle principali capitali della Ue. Anche a Palazzo Chigi. Le intenzioni americane diventeranno più chiare.

 

Intanto, sembra di capire, si procede un po’ alla cieca. Si discute di come intensificare la formazione delle truppe ucraine da parte di Londra, di quanto ancora può fare la Ue sulla difesa aerea, se veramente, come teme Zelensky, Putin sferrerà un attacco senza precedenti. Ma la verità che circola intorno al tavolo […] è anche quella di un diffuso senso di stanchezza generale.

 

Meloni era già febbricitante, […] ma non tanto da non ammettere, nel corso della cena, che «bisogna essere onesti, per molti di noi è diventato anche un problema di politica interna e anche se il mio partito non ha mai avuto incertezze sul sostegno a Kiev, è anche vero che gli italiani fanno sempre più fatica a sostenere il nostro sforzo».

giorgia meloni volodymyr zelensky foto lapresse

 

MELONI: C’È STANCHEZZA PER LA GUERRA TAJANI: “NOI E GLI USA SEMPRE CON KIEV”

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2024/12/20/news/consiglio_europeo_meloni_tajani_ucraina-423897549/

 

Resiste all’influenza per metà giornata, poi Giorgia Meloni deve salutare il Consiglio europeo e chiudersi nella stanza dell’hotel Amigo. Dopo pranzo, la febbre segna 38.8. È comparsa anche la tosse. La voce è trasformata, stenta anche a parlare di fronte ai colleghi, che la invitano a riposare. La presidente del Consiglio lascia la delega per l’Italia al premier greco Kyriakos Mitsotakis e va a curarsi in albergo. Tachipirina e un po’ di sonno.

 

incontro tra giorgia meloni e volodymyr zelensky a cernobbio

Oggi ad ora di pranzo […] volerà in Lapponia per un vertice convocato dal governo finlandese sopra il circolo polare artico. Non vorrebbe saltare l’appuntamento «domani devo stare in piedi», dice ai collaboratori - ma tutto dipenderà dal decorso.

 

Attorno al summit continentale, intanto, molto si muove. Al centro c’è soprattutto il dossier ucraino. Se n’è discusso soprattutto durante il vertice di mercoledì sera, convocato dal segretario generale della Nato Mark Rutte con i big Ue. In quella sede Meloni, facendo appello a quello che definisce «pragmatismo necessario », chiarisce la linea italiana: non possiamo divaricare le posizioni di Stati Uniti ed Europa, «c’è stanchezza dopo tre anni di guerra, sono cambiate le condizioni, dobbiamo essere realisti». È il dilemma dell’Unione, in questa fase.

 

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A PARIGI PER L INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME

Lo spiega con chiarezza Antonio Tajani, in una stanza del Sofitel Hotel di Bruxelles. […] Il ministro indica appunto il nodo strategico di questo Consiglio, che sarà quello dei prossimi mesi: quanto l’accelerazione di Trump sarà subita dagli europei, quanto l’alleanza reggerà alla linea di Washington?

 

A Bruxelles Meloni tocca con mano distanze tra i partner continentali, frutto di storia, indole, appartenenza politica. Sono le stesse che indica Tajani: «I baltici e i polacchi sono ovviamente i più duri», il loro timore è che la Russia «non si fermi» nella politica di aggressione. Ma l’Italia, tra gli altri, spiega che non si può prescindere dagli Usa per aiutare Kiev: «Noi - ricorda - cerchiamo di far capire a tutti gli europei che senza americani non possiamo gestire la sfida».

 

Senza un cessate il fuoco, aggiunge, è comunque «prematuro» discutere di una missione di peace-keeping, che in ogni caso andrebbe affidata «all’Onu». Nel frattempo, Roma mostra l’ambizione di avvicinare le due sponde dell’Atlantico: «Meloni ha un buon rapporto con Trump e può fare da pontiere».

 

antonio tajani in versione pizzaiolo immagine creata con l intelligenza artificiale di grok

[…]  Meloni sa che sarà la futura amministrazione a dettare la linea. Sarà illustrata a Palazzo Chigi dall’inviato speciale per l’Ucraina indicato da Trump, Keith Kellogg, durante un viaggio nelle capitali europee. […]

volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse 7volodymyr zelensky giorgia meloni 4incontro tra giorgia meloni e volodymyr zelensky a cernobbio

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...