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ORA È GUERRA TOTALE TRA TOGHE E GOVERNO – L’ANM CONTROBATTE AGLI ATTACCHI DELLA MELONI DOPO LA CONDANNA DEL SOTTOSEGRETARIO DELMASTRO: “SIAMO SCONCERTATI NEL CONSTATARE CHE ANCORA UNA VOLTA IL POTERE ESECUTIVO DELEGITTIMA UNA SENTENZA. PER DIMOSTRARE L’INUTILITÀ DELLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE BASTA OSSERVARE LA VICENDA DELMASTRO (ALLA RICHIESTA DI ASSOLUZIONE DEL PM, UN GIUDICE HA PRONUNCIATO LA CONDANNA)” – CONFERMATO LO SCIOPERO DELLA MAGISTRATURA IL 27 FEBBRAIO
CASO COSPITO: ANM, SCONCERTO PER ATTACCO POTERE ESECUTIVO CHE DELEGITTIMA SENTENZA
ANDREA DELMASTRO A UN GIORNO DA PECORA
(LaPresse) - "Siamo sconcertati nel constatare che ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza". Lo scrive in una nota la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati all'indomani della vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro.
"Siamo disorientati nel constatare che il ministro della Giustizia auspica la riforma di una sentenza di cui non esiste altro che il dispositivo - prosegue l'Anm riferendosi alle parole pronunciate ieri dal guardasigilli Carlo Nordio -. Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche”.
ANARCHICI: ANM, 'PER AVERE UN GIUDICE TERZO NON OCCORRE ANDARE A BERLINO
(Adnkronos) - ''Per dimostrare l'inutilità della separazione delle carriere, basta osservare la vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario Delmastro. Alla richiesta di archiviazione del pm un giudice ha ordinato l'imputazione, ed alla richiesta di assoluzione di un pm il Tribunale ha pronunciato condanna.
Questo dimostra, come l'ANM sostiene da sempre, che il pm può chiedere l'assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm''. Ad affermarlo è la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati (ANM) sottolineando che "per avere un giudice terzo non occorre andare a Berlino".
LA CONDANNA DI DELMASTRO SU RAINEWS E GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
CASO COSPITO: PARODI (ANM), RISCHIO CHE CRITICHE POSSANO CONDIZIONARE GIOVANI MAGISTRATI
(LaPresse) - "Credete che le migliaia giovani magistrati che vedono che un'eventuale sentenza che può essere interpretata in senso politico, non siano condizionati nelle loro scelte?".
Lo ha detto il presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati Cesare Parodi a PiazzaPulita su La7, sulle polemiche per la condanna del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per il caso Cospito.
"Io credo che i giovani magistrati, ma anche molti altri, possono essere condizionati dal timore di essere giudicati per una lettura in qualche modo ideologica dei loro provvedimenti sia un rischio enorme ma non per la magistratura, per la democrazia e i cittadini, per gli stessi politici", ha spiegato.
"La situazione che si è creata oggi è particolare, abbiamo la prova tangibile che i giudici non sono allineati e annichiliti sulla posizione dei pm, C'è un giudice che condanna liberamente anche se il pm, che sarebbe 'il cattivo di turno', ha chiesto l'assoluzione. C'è già un pezzetto di questo meccanismo di critica che viene fatta alla magistratura che tangibilmente viene meno", ha aggiunto.
DELMASTRO. ANM: CONDANNA DIMOSTRA INUTILITÀ SEPARAZIONE CARRIERE (DIRE) - "Per dimostrare l'inutilità della separazione delle carriere, basta osservare la vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario Delmastro. Alla richiesta di archiviazione del pm un giudice ha ordinato l'imputazione, ed alla richiesta di assoluzione di un pm il Tribunale ha pronunciato condanna. Questo dimostra, come l'ANM sostiene da sempre, che il pm può chiedere l'assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm". Ad affermarlo è la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati.
LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Parodi: “Ecco perché il 27 febbraio i magistrati sciopereranno contro le riforme del governo”
Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per www.lastampa.it
«Il nostro movimento di pensiero non è opporsi alla riforma o voler difendere privilegi, ma difendere alcuni principi attuali della nostra costituzione che rappresentano l'essenza del nostro essere magistrati».
Lo ha detto […] il presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm) Cesare Parodi in audizione davanti alla Commissione Affari costituzionali del Senato sulla riforma della separazione delle carriere.
Un intervento che rimette al centro del dibattito i temi che porteranno la magistratura a scioperare il prossimo 27 febbraio contro le riforme messe in cantiere dal governo di centrodestra. Le sottolineature di Parodi arrivano dopo giorni in cui nella base della magistratura alcune frasi pronunciate dal neopresidente non sono piaciute.
[…] Sorteggio del Csm? «Non ci è venuto in mente – ha detto Parodi – un altro momento aggregativo sociale in cui si privano i soggetti interessati di eleggere i propri rappresentanti».
[…] E poi il tema clou: la separazione delle carriere. «Questo – ha spiegato Parodi – è un tema che riguarda l’essenza della nostra funzione. Come cittadino mi sento maggiormente garantito, come potenziale indagato, dal sapere che il pubblico ministero è organismo che si fa carico di indagare a 360 gradi sulle condotte che mi vengono contestate.
Il pm, peraltro, è il primo – seguendo la riforma Cartabia - a valutare se gli elementi a carico di un indagato consentono una ragionevole pronuncia di condanna prima di chiederne il rinvio a giudizio. E proprio in questo momento invece vogliamo chiedergli di assumere un’altra funzione?».- Ha aggiunto: «Nessuna norma è stata modificata per cui quello che oggi fa il pm dovrebbe essere diverso. Ma intanto un pubblico ministero che appartiene a un ordine differente rispetto al giudice ndr) corre certamente il rischio di andare incontro a una traiettoria efficentista».
In definitiva: «Il sistema attuale sicuramente ha presentato criticità e problemi: aiutateci a superare questi problemi all'interno dell'attuale schema. Se io un giorno gioco male a tennis non devo buttare via la racchetta, devo giocare meglio, ma se butto via la racchetta non potrò mai giocare a tennis come spero di fare. Aiutateci a usare la racchetta che abbiamo, scritta tanti anni fa ma straordinaria ancora oggi. Non penso di avervi convinto, ma spero di aprire una rivalutazione su questi temi».
DELMASRI - MEME BY EMILIANO CARLI
giorgia meloni carlo nordio matteo piantedosi
cesare parodi foto lapresse 2
cesare parodi 1
ANDREA DELMASTRO - ILLUSTRAZIONE DI FRANCESCO FRANK FEDERIGHI