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LA DIPLOMAZIA AL TEMPO DI TRUMP: LE POTENZE IMPONGONO LE REGOLE, I DEBOLI S’ATTACCANO – ETTORE SEQUI: “IL MONDO SI RIORGANIZZA SECONDO LOGICHE DI SCAMBIO: CHI HA RISORSE DA NEGOZIARE IMPONE LE REGOLE, CHI NE È PRIVO RESTA AI MARGINI - L’EUROPA È DAVANTI A UN BIVIO. PUÒ RESTARE SPETTATRICE E SUBIRE DECISIONI ALTRUI OPPURE PUÒ TRASFORMARE QUESTA CRISI NELL’OCCASIONE PER RAFFORZARE LA PROPRIA COESIONE POLITICA E STRATEGICA” – L’OBIETTIVO DI TRUMP NEL RIAVVICINAMENTO A PUTIN: “USARE MOSCA COME LEVA PER CONTENERE PECHINO. LA REINTEGRAZIONE DELLA RUSSIA NEI MERCATI GLOBALI RIDURREBBE LA SUA DIPENDENZA ECONOMICA DALLA CINA E NE INDEBOLIREBBE IL RUOLO NELLA SUA SFIDA ALLA SUPREMAZIA DEL DOLLARO…”
Estratto dell’articolo di Ettore Sequi per “La Stampa”
ettore francesco sequi foto di bacco
Il violento attacco di Trump a Zelensky […] non deve sorprendere. […] Trump applica una tattica collaudata: alzare la posta, creare caos, minacciare e costringere gli avversari a piegarsi alle sue condizioni.
[…] Con l’Europa, Trump ha seguito lo stesso metodo. Dopo l’esclusione dai negoziati di Riyad e le critiche di Vance, la reazione europea è stata affannosa: accettazione di un aumento delle spese militari – e perfino del tabù di scorporarle dai vincoli del Patto di Stabilità – mentre la Francia ha organizzato un vertice d’urgenza per discutere di difesa comune e del possibile invio di forze europee in Ucraina.
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
Trump agisce come un broker spregiudicato: non si limita ad affrontare le crisi, le trasforma in asset da gestire. L’Ucraina non è più solo un conflitto da risolvere ma una merce di scambio. Il prezzo è chiaro: accesso alle terre rare ucraine, accordi economici vantaggiosi con Mosca e una rapida chiusura del conflitto per concentrarsi sul vero rivale: la Cina. L’attacco a Zelensky non è dunque un errore, ma una mossa calcolata.
[…] La logica del broker è evidente anche sul fronte asiatico. Trump vuole usare Mosca come leva per contenere Pechino. La reintegrazione della Russia nei mercati globali – da qui l’idea di rianimare il G8 – ridurrebbe la sua dipendenza economica dalla Cina e ne indebolirebbe il ruolo nella sua sfida alla supremazia del dollaro.
MANIFESTAZIONE CONTRO TRUMP, PUTIN E I NAZISTI DI AFD A BERLINO
Le conseguenze sarebbero decisive: indebolire l’asse Mosca-Pechino, limitare il sostegno russo a Iran e Corea del Nord e rafforzare la posizione americana in Asia. La Cina ha tratto grandi vantaggi dall’isolamento russo, trasformando Mosca in un junior partner sempre più dipendente. Se Trump riuscisse a scardinare questa dipendenza, Pechino perderebbe un alleato strategico e si troverebbe indebolita nella sua competizione con Washington.
Non a caso, Xi Jinping osserva con inquietudine ogni segnale di riavvicinamento tra Mosca e gli Stati Uniti. E non a caso, alla Conferenza di Monaco è iniziato un discreto corteggiamento reciproco tra Europa e Cina: il ministro degli Esteri Wang Yi ha sostenuto la partecipazione dell’Europa ai colloqui russo-americani di Riyad, mentre la Commissione Europea ha fatto aperture commerciali verso Pechino, preoccupata dalle possibili ripercussioni di futuri dazi americani sui beni europei.
DONALD TRUMP E VLADIMIR PUTIN - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Questa crisi ha accentuato inoltre la frattura tra la sicurezza americana e quella europea. Mentre Washington guarda sempre più all’Indo-Pacifico, l’Europa resta ancorata a una visione continentale della propria difesa, senza però una reale capacità autonoma di garantirla. Il mondo si riorganizza secondo logiche di scambio: chi ha risorse da negoziare impone le regole, chi ne è privo resta ai margini. L’Europa è davanti a un bivio.
Può restare spettatrice e subire decisioni altrui oppure può trasformare questa crisi nell’occasione per rafforzare la propria coesione politica e strategica. Soprattutto, dovrà ricordarsi di essere un sistema comune di valori in un momento storico in cui sembrano contare solo gli interessi.
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XI JINPING VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP - ILLUSTRAZIONE THE NEW YORK TIMES
VLADIMIR PUTIN, DONALD TRUMP E XI JINPING PATTINANO SUL GHIACCIO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK
ettore sequi 2
VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP XI JINPING - MATRIOSKE
ZELENSKY - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE - 1
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