MEGLIO EVITARE UN NUOVO CASO ARTEM USS – L’UDIENZA SULLA RICHIESTA DEI DOMICILIARI PER MOHAMMAD ABEDINI NAJAFABADI È FISSATA PER IL 15 GENNAIO. A VALUTARE L’ISTANZA SARÀ UN COLLEGIO AD HOC, COMPOSTO DAL PRESIDENTE PIÙ ANZIANO E DA ALTRI DUE GIUDICI, MA NON DA CHI FINORA HA TRATTATO IL CASO, PER DARE UNA ULTERIORE GARANZIA DI IMPARZIALITÀ, E PROSEGUIRÀ ANCHE CON LA PROCEDURA LEGATA ALLA ISTANZA DI ESTRADIZIONE DEGLI STATI UNITI – VELINE DA PALAZZO CHIGI: “IN CORSO UN’INTERLOCUZIONE CON LE AUTORITÀ AMERICANE”
IL 15/1 L'UDIENZA SU RICHIESTA DEI DOMICILIARI PER ABEDINI
(ANSA) - La corte d'appello di Milano ha fissato per il prossimo 15 gennaio l'udienza per discutere la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa di Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano bloccato in Italia il 16 dicembre scorso per una richiesta di estradizione degli Usa. L'istanza ha il parere negativo della Procura generale di Milano.
UN COLLEGIO AD HOC VALUTERÀ LA RICHIESTA DI DOMICILIARI ABEDINI
(ANSA) - Sarà un collegio della Corte d'Appello ad hoc e che non contempla il giudice che ha convalidato l'arresto, a valutare l'istanza dei domiciliari avanzata dalla difesa di Mohammad Abedini Najafabad, l'ingegnere iraniano in carcere dallo scorso 16 dicembre dopo essere stato bloccato a Malpensa per via di una richiesta di estradizione avanzata dagli Usa.
Da quanto si è saputo il collegio della quinta sezione, che si riunirà all'udienza del 15 gennaio, sarà composto di certo dal presidente più anziano e da altri due giudici, ma non da chi finora ha trattato il caso proprio per dare una ulteriore garanzia di imparzialità, e proseguirà anche con la procedura legata alla istanza degli Stati Uniti.
Intanto si è in attesa dell'ordine di arresto del distretto del Massachusetts che, per quel che si sa, è stato deciso da una giuria e non dovrebbe essere motivato, mentre potrebbero essere inviati da oltreoceano altri documenti a sostegno delle accuse che dovranno essere vagliate dalla corte milanese che si pronuncerà anche sulla loro sussistenza.
Nella primavera del 2023, ad esempio, era stata concessa l'estradizione di Artem Uss, il figlio dell'oligarca russo poi evaso, solo per due delle quattro contestazioni mosse dalle autorità americane.
FONTI, SU SALA INTERLOCUZIONI TRA IL GOVERNO E GLI USA
(ANSA) - È in corso un'interlocuzione tra il governo italiano e le autorità statunitensi sulla vicenda di Cecilia Sala, la giornalista detenuta in Iran. Lo si apprende da fonti informate. Confronti e scambi di informazioni, a più livelli, sono avvenuti anche nella giornata di ieri, quando a Palazzo Chigi si è riunito un vertice di governo sul caso della reporter italiana. Nei giorni scorsi Teheran aveva proposto uno scambio di prigionieri con Cecilia Sala, chiedendo il rientro nel proprio Paese di Mohammed Abedini, il 38enne iraniano arrestato a Malpensa, sul quale pendeva un mandato internazionale di cattura diramato dagli Usa.
IL TWEET DELL AMBASCIATA IRANIANA IN ITALIA SU CECILIA SALA E MOHAMMAD ABEDINIla trattativa di khamenei per cecilia sala il giornalone la stampaCECILIA SALA CECILIA SALAcecilia salaCECILIA SALACECILIA SALA MARIO CALABRESI CECILIA SALACECILIA SALAcecilia sala CECILIA SALATWEET DI GUIDO CROSETTO SULL ARRESTO DI CECILIA SALA ELISABETTA VERNONI MADRE DI CECILIA SALA - foto lapresse cecilia sala cecilia sala CECILIA SALA RENATO SALA - PADRE DI CECILIAMohammad Abedini najafabadi