
EVVAI! È IN ARRIVO UN BEL BAVAGLIO PER LE TOGHE: VIETATO CRITICARE IL GOVERNO – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, BALENA L’IPOTESI DI INTRODURRE SANZIONI DISCIPLINARI PER I MAGISTRATI CHE ESPRIMONO LE LORO OPINIONI, IN PARTICOLARE SULLE RIFORME DELL'ESECUTIVO - IL PARERE DEL GUARDASIGILLI, IN UNA RISPOSTA SCRITTA A UN’INTERROGAZIONE DI GASPARRI, FA SALTARE SULLA SEDIA (GIUSTAMENTE) L’ANM: “STUPORE E AMAREZZA. È UNA SCELTA CHE TROVEREBBE CONTRARI TUTTI I GRUPPI DELLA MAGISTRATURA"
1. NORDIO ADESSO VUOLE SANZIONI DISCIPLINARI PER I PM CHE PARLANO
Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, vuole introdurre sanzioni disciplinari per i magistrati e i giudici che esprimono le proprie opinioni, a partire da coloro che criticano le riforme della Giustizia del governo di Giorgia Meloni.
Non si tratta di un’ipotesi o di una semplice idea, ma ad annunciare il progetto dell’esecutivo è lo stesso Guardasigilli rispondendo in forma scritta a un’interrogazione del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
L’interrogazione risale all’11 novembre scorso e la risposta – che non è ancora stata resa pubblica e che Il Fatto ha letto in anteprima – è un nuovo attacco diretto del governo alla magistratura.
incontro tra anm e governo a palazzo chigi - cesare parodi
Nordio, infatti, spiega che l’esecutivo vuole reintrodurre una norma che risale al governo Berlusconi IV (ministro della Giustizia Roberto Castelli) che prevede sanzioni disciplinari per quei giudici che tengono “comportamenti, ancorché legittimi, che compromettano la credibilità personale, il prestigio e il decoro del magistrato o il prestigio dell’istituzione giudiziaria”. Una definizione talmente generica che rischia di essere intimidatoria […].
[…] In primo luogo, Nordio censura quei giudici o magistrati che “ritengono di dover assumere pubblicamente posizioni politiche o di partecipare a iniziative su temi politicamente sensibili con un atteggiamento di forte contrapposizione all’azione di governo”.
GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - ILLUSTRAZIONE - IL FATTO QUOTIDIANO
Poi critica duramente quei giudici che lo scorso 27 febbraio hanno scioperato contro la riforma della separazione delle carriere, ma anche la partecipazione di magistrati a convegni in sedi di partito: questi due comportamenti, per Nordio, “appaiono assai inopportuni”.
A quel punto il Guardasigilli richiama le toghe: l’imparzialità dei magistrati prevede che le esternazioni pubbliche siano caratterizzate da “sobrietà, irreprensibilità e riservatezza dei comportamenti individuali, così da evitare il rischio di apparire condizionabili o di parte”.
Segue altra bordata: “Le legittime opinioni del magistrato, anche su temi politicamente sensibili, non devono essere espresse in modo tale da fare dubitare della sua indipendenza e imparzialità nell’adempimento dei compiti a lui assegnati”.
sciopero dei magistrati - protesta davanti alla cassazione a roma
Quindi a quale conclusione arriva Nordio? La soluzione contro i magistrati che esprimono le proprie posizioni viene indicata nell’ultima pagina della risposta: il ministro della Giustizia spiega che il governo sta valutando di reintrodurre il divieto per le toghe di “tenere comportamenti, ancorché legittimi, che compromettano la credibilità personale, il prestigio e il decoro del magistrato o il prestigio dell’istituzione giudiziaria”. Pena la sanzione disciplinare.
Nordio, insomma, vorrebbe reintrodurre una norma che risale al febbraio 2006: un decreto legislativo approvato dal governo Berlusconi (ministro Castelli) che dava attuazione alla riforma della giustizia.
Una norma che era stata abrogata solo pochi mesi dopo dal governo Prodi […] proprio perché comprimeva troppo la libertà di espressione […] Nordio vuole tornare al passato. Proprio lui che, negli anni in cui faceva il magistrato, aveva ampiamente espresso le proprie opinioni con articoli e libri. A dicembre Nordio aveva già provato a inserire una “astensione” per ragioni di “convenienza” contro i pm, ma era stato stoppato dal sottosegretario Alfredo Mantovano e dal Quirinale.
giorgia meloni e cesare parodi - incontro tra anm e governo a palazzo chigi
2. ANM, 'ILLECITO DISCIPLINARE PER TOGHE? STUPORE E AMAREZZA'
(ANSA) - "Apprendo con stupore e amarezza che il governo avrebbe intenzione di introdurre un illecito disciplinare delineato con una formula estremamente indeterminata: '[…] ogni […] comportamento tale da compromettere l'indipendenza, la terzietà e l'imparzialità del magistrato, anche sotto il profilo dell'apparenza'.
Ciò verrebbe a costituire un inquietante monito rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane e della vita di relazione dei magistrati". Così il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, in merito all'ipotesi contenuta in una risposta del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ad un'interrogazione parlamentare.
CARLO NORDIO STRINGE LA MANO A GIORGIA MELONI DOPO IL GIURAMENTO
"Nell'attesa di una conferma ufficiale di tale notizia e delle valutazioni che gli organi dell'Anm effettueranno - prosegue Parodi - devo esprimere la mia personale preoccupazione per una scelta che - ove confermata - troverebbe certamente contrari, ritengo, tutti i gruppi della magistratura associata.
L'Associazione nazionale magistrati in ogni caso - assicura - saprà farsi interprete delle esigenze e delle sensibilità dei colleghi su questo delicato tema e confido che il Governo vorrà tenere conto delle indicazioni che la stessa Anm potrà esprimere".
giorgia meloni carlo nordio
carlo nordio al quirinale
sciopero dei magistrati - protesta davanti al tribunale di milano
sciopero dei magistrati - protesta davanti al tribunale di milano
nordio meloni