
“UN NUOVO VESPA SI AGGIRA PER LA RAI, È FRANCESCO GIORGINO” – “IL FATTO QUOTIDIANO” CONFEZIONA UN BEL CAPPOTTINO DELL’EX ANCHORMAN DEL TG1, CHE ORMAI CONTENDE A “BRU-NEO” LO SCETTRO DI PIÙ MELONIANO DEL REAME: “XXI SECOLO È UN FESTIVAL FILOGOVERNATIVO, AL CUI CONFRONTO PORTA A PORTA SEMBRA LA CULLA DEL PLURALISMO. GIORGINO NON FA DOMANDE, FA ASSIST. È LA SPALLA IDEALE, È UN FACILITATORE, METTE LA PALLA SUL DISCHETTO AFFINCHÉ IL MINISTRO DI TURNO CALCI IL RIGORE, A PORTA VUOTA. MA È CON MELONI CHE DÀ IL MEGLIO…” – VIDEO
in questo momento delicatissimo la domanda di un ficcante Giorgino alla Meloni su Sanremo "mi è piaciuto quello che ho visto...finalmente un Festival senza questi soloni che te devono fare il monologhi mentre vuoi sentire solo della musica"...#Meloni #XXIsecolo #Rai #Telemeloni pic.twitter.com/QqZwkYDv4g
— Sirio ? (@siriomerenda) March 3, 2025
Estratto dell’articolo di Giandomenico Crapis per “il Fatto quotidiano”
Un nuovo Vespa si aggira per la Rai, il suo nome è Francesco Giorgino. Nel 2023 la destra l’ha nominato direttore (dell’Ufficio Studi), sottraendolo alla qualifica di conduttore che tanto lo infastidiva. Ma anche l’ufficio studi gli sta stretto e così teleMeloni dalla fine del 2023 gli ha affidato un programma tutto suo, lunedì in seconda serata su Rai1.
Un vero house organ dell’esecutivo, tanto che un bollettino dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi non potrebbe fare meglio. Qui l’ex conduttore ospita tra i politici solo ministri del governo. Non esiste spazio per altri, tranne qualche raro esponente della maggioranza e un’ospitata a Giuseppe Conte […].
XXI secolo è un festival filogovernativo, al cui confronto Porta a Porta sembra la culla del pluralismo e dell’obiettività. Quel che suona davvero strano è che finora nessuno abbia protestato per questa indecenza.
Anni fa al senatore Emanuele Fiano che lo accusava di parzialità Giorgino rispose che la politica doveva restare fuori dall’informazione: lui analizzava solo i fatti per “esprimere valutazioni fondate su evidenze empiriche nel rispetto dei valori supremi della libertà di pensiero e del pluralismo”. Nientemeno.
Appena è stato messo alla prova abbiamo capito che invece è l’informazione, la sua, che non lascia in pace la politica, soprattutto quella governativa. Le ‘evidenze empiriche’ dicono che l’ex conduttore ha ospitato oltre alla Meloni, 20 ministri, 2 sottosegretari e 7 esponenti di maggioranza: in tutto sono 30, a fronte di 6 esponenti dell’opposizione di cui nessun leader, tranne Conte.
Giorgino non fa domande, fa assist. Invece di inchiodarlo sull’assenza di qualsiasi progetto esecutivo o della mancanza di parere dell’Istituto Nazionale di geofisica, a Salvini chiede: “Del ponte sullo Stretto si parla da anni, ma questa è la volta buona?”. Al ministro Nordio domanda “perché i suoi ex colleghi sono preoccupati della separazione delle carriere?”; quando invece avrebbe dovuto chiedere: “Ministro, che urgenza c’è, poiché di fatto la separazione delle carriere già esiste, stante la quasi impossibilità di passare con le leggi vigenti da un ruolo a un altro?”. […]
FRANCESCO GIORGINO - BRUNO VESPA AL FUNERALE DI FRANCO DI MARE
Giorgino è la spalla ideale per ministri e sottosegretari, è un facilitatore, mette la palla sul dischetto affinché il ministro di turno calci il rigore, a porta vuota. Ma è con Meloni che dà il meglio: “Lei ci ha dato una piccola lezione di economia”, “grazie per aver scelto XXI secolo in un momento molto importante che richiede chiarezza”.
Quando le ricorda che c’è chi sostiene che il passo successivo alla separazione delle carriere sarà la dipendenza del pm dal governo, accompagna la frase con una smorfia, come a dire della implausibilità della critica.
Poi un “lei che ha girato il mondo e parla inglese fluently, se dovesse scegliere una meta dove andare quale sceglierebbe?” Ma sì, quella di Giorgino è una interlocuzione latte e miele, asseconda, fluidifica, incoraggia, benedice: con i politici di maggioranza mai un’impertinenza. Sempre che si tratti del governo perché se c’è Conte che parla di “politica codarda e irresponsabile”, lui salta sulla sedia: “Non dica così della presidente del Consiglio, però!”. È il giornalismo, bellezza.
FRANCESCO GIORGINO INSEGNA NEWS MAKING ALLA LUISS
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