C'E' TINTINNIO DI MANETTE: LEGA E FORZA ITALIA VOGLIONO RIPRISTINARE L'IMMUNITA' PARLAMENTARE, FRATELLI D'ITALIA NICCHIA – GUIDO CROSETTO SI È DETTO FAVOREVOLE MA VIENE MESSO ALL'ANGOLO DAI CAMERATI: "LA SUA E' UNA POSIZIONE PERSONALE" - DENTRO FDI C'E' UNO ZOCCOLO DURO CHE NON VUOLE ABIURARE LA STORICA TENDENZA MANETTARE - I NOSTALGICI DELL'IMMUNITA' RADUNATI DALLA FONDAZIONE EINAUDI A MONTECITORIO, CON IN PRIMA FILA I LEGHISTI (CHE NEL 1993 SFODERAVANO IL CAPPIO IN AULA...)
DAGO-IERI - L’ULTIMO FRONTE DELLA LOTTA DELLA POLITICA ALLE TOGHE: IL RITORNO DELL’IMMUNITÀ PARLAMENTARE – FORZA ITALIA E LEGA SONO FAVOREVOLI DA SEMPRE, MA NEGLI ULTIMI GIORNI ANCHE LA FRONDA “GIUSTIZIALISTA” DI FRATELLI D’ITALIA SI STA INCRINANDO. OGGI ADDIRITTURA IL MINISTRO GUIDO CROSETTO APRE ALL’IPOTESI: “ERA UNO DEI CAPISALDI DELL'EQUILIBRIO TRA POTERI. IN TUTTE LE NAZIONI CHI ESERCITA FUNZIONI COSÌ DELICATE GODE, FINCHÉ DURA IL MANDATO, DI UNA PROTEZIONE"
“È ORA DI RIPRISTINARE L’IMMUNITÀ” LA DESTRA FA CARTELLO IN PARLAMENTO
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”LORENZO DE CICCO
Immunità, che nostalgia. Un pezzo della destra sogna il ritorno dello scudo per i parlamentari spazzato via da Tangentopoli. Ma c’è un grande ostacolo, che da solo basta a smorzare le aspettative: FdI, Giorgia Meloni in testa, non ha alcuna intenzione di sposare una crociata che rischia di essere così impopolare.
E infatti, dopo l’uscita personale del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che si è detto favorevole al ripristino in un’intervista al Corriere , il collega Luca Ciriani, titolare dei Rapporti col Parlamento e tra i più fedeli interpreti della linea di via della Scrofa, in Transatlantico ieri faceva capire che era già game over : l’immunità parlamentare non è proprio all’ordine del giorno.
FONDAZIONE EINAUDI - IMMUNITA PARLAMENTARE
Doccia fredda per gli affezionati della misura, che si erano radunati poco prima, alle 10, nella saletta delle conferenze stampa di Montecitorio, per applaudire la proposta di legge presentata dalla fondazione Luigi Einaudi. Tanti eletti, soprattutto della Lega: dal capogruppo al Senato, Max Romeo, al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, più i dioscuri dell’economia in salsa salviniana, Claudio Borghi e Alberto Bagnai, parlamentari semplici come Rossano Sasso e Dimitri Coin. In quota azzurri, c’era il capogruppo a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, e il portavoce nazionale, Raffaele Nevi, fedelissimo di Antonio Tajani.
Forfait da FdI (nonostante l’invito) fatta eccezione per Salvatore Caiata, rimasto meno di 10 minuti. «La Lega nel ’93 sfoderava il cappio in aula, ma sono felice che abbiano cambiato idea», gongolava Giuseppe Benedetto, presidente della fondazione Einaudi.
Il suo ddl si può sintetizzare così: ripristinare il vecchio articolo 68 della Costituzione.
MASSIMILIANO ROMEO A UN GIORNO DA PECORA
«Nasce per rispettare la Carta, non per la vicenda Almasri», la tesi di Benedetto. Affiancato da Andrea Cangini, ex senatore forzista e oggi segretario della fondazione, convinto che «da quando è stata abolita l’immunità, gli inquilini del Palazzo hanno perso l’orgoglio».
[…] «Non si tratta di immunità o impunità - spiegava il capogruppo leghista Romeo - Così come c’è l’indipendenza della magistratura, ci deve essere anche l’indipendenza della politica. Si eviterebbero scontri».
FI non si fa grosse illusioni, sulla riuscita dell’operazione: «L’idea dev’essere condivisa», ammette il forzista Tommaso Calderone, autore di una pdl già protocollata alla Camera. […]