
GIORGIA MELONI FORSE NON SI È ACCORTA CON CHI È ALLEATA – AL SENATO, ALZA LA VOCE: “LASCIO AD ALTRI LA GROSSOLANA SEMPLIFICAZIONE PER CUI AUMENTARE LA SPESA DELLA SICUREZZA SIGNIFICA TAGLIARE I SERVIZI O IL WELFARE. CHI LO SOSTIENE È PERFETTAMENTE CONSAPEVOLE CHE STA INGANNANDO I CITTADINI”. TRA GLI “ALTRI” A CUI FA RIFERIMENTO, C’È IL SUO VICEPREMIER, MATTEO SALVINI, CHE L’ALTRO GIORNO HA DETTO NO AL RIARMO DELL’UE: “INVESTIRE SULLA SICUREZZA NAZIONALE È POSITIVO MA NON A DISCAPITO DI SANITÀ E SPESE PER LE FAMIGLIE…”
Meloni, è inganno dire che per la difesa si tagliano i servizi
giancarlo giorgetti giorgia meloni antonio tajani foto lapresse.
(ANSA) - "Lascio ad altri la grossolana semplificazione per cui aumentare la spesa della sicurezza significa tagliare i servizi o il welfare. Non è ovviamente così e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini perché maggiori risorse non ci sono attualmente, non perché investiamo nella difesa, ma perché centinaia di miliardi di euro sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo per creare consenso facile".
Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato, in vista del prossimo Consiglio europeo Parole scandite dal brusio dei parlamentari delle opposizioni e dall'invito all'ordine del presidente La Russa. Quindi Meloni ha aggiunto: "La demagogia non mi interessa, gli italiani giudicheranno e si sono dimostrati molto più intelligenti di quanto certa politica creda".
Salvini: “No al riarmo Ue, serve prudenza prima di indebitarsi per le armi”
Estratto da www.agenzianova.com
Matteo Salvini, spiega a “Quotidiano Nazionale” come si concilia con la sua posizione contraria: “In realtà al governo la pensiamo nella stessa maniera. Come ha detto Giorgetti, prima di giudicare occorre capire qual è la proposta in campo, che ancora non è chiara. Non possiamo essere favorevoli o contrari a qualcosa che ancora non conosciamo. Investire di più sulla sicurezza nazionale per la Lega è positivo – aggiunge Salvini -, ovviamente non a discapito di sanità e spese per le famiglie.
Occorrono prudenza e responsabilità, quando si parla di indebitare i nostri figli e soprattutto quando si tratta di armi e di guerra”. Quanto all’impostazione di quel piano Salvini aggiunge: “Da quanto leggiamo, perché un ‘piano’ concreto ancora non c’è, non comprendiamo perché dovremmo fare debito pubblico per comprare altre armi. Da chi? In quanto tempo? Per fare cosa? Con quali soldi? Fino a un mese fa Bruxelles impediva all’Italia di investire troppi soldi per sistemare ospedali e scuole, per aumentare stipendi e pensioni. Oggi invece i soldi ci sono, addirittura 800 miliardi, ma per comprare armi?”. […]
SALVINI TRUMP
LA PREVALENZA DEL CREMLINO - VIGNETTA DI ELLEKAPPA
GIORGIA MELONI TRA GIANCARLO GIORGETTI E ANTONIO TAJANI
salvini in versione trump
trump salvini