PUTINATE! LA GOVERNATRICE DELLA BANCA DI RUSSIA ELVIRA NABIULLINA, DOPO GLI ATTACCHI DI PUTIN E DEGLI OLIGARCHI DELL’APPARATO MILITARE-INDUSTRIALE, SI RIMANGIA L’AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE – L’INFLAZIONE GALOPPA AL 10,9%, IL COSTO DELLA VITA È SPINTO SEMPRE PIÙ IN AVANTI DALL’ECONOMIA DI GUERRA MENTRE LE SANZIONI OCCIDENTALI PORTANO ALL’AUMENTO DI MOLTI PRODOTTI IMPORTATI. NABIULLINA, CONTRARIA ALLA GUERRA CONTRO L'UCRAINA, È STATA ACCUSATA DI PORTARE LE IMPRESE RUSSE VERSO L’INSOSTENIBILITÀ FINANZIARIA, A CAUSA DELL’ALTO COSTO DEL CREDITO – IERI IL PIZZINO DI PUTIN: “ALCUNI PENSANO CHE…”
Federico Fubini per corriere.it - Estratti
vladimir putin elvira nabiullina
Alla fine Elvira Nabiullina, sotto attacco dagli oligarchi dell’apparato militare-industriale e da ieri anche da Vladimir Putin, si è rimangiata l’aumento dei tassi d’interesse. La Banca di Russia, di cui lei è governatrice, ha annunciato questa mattina che manterrà il costo del denaro al 21%. In apparenza è un livello astronomico, ma meno di quanto sembri in termini reali se confrontato a un’inflazione che in Russia corre a doppia cifra. Soprattutto, Nabiullina e la Banca di Russia avevano di fatto già annunciato un aumento dei tassi per oggi, che non è mai arrivato.
Il costo della vita in Russia
La banchiera centrale perde dunque un round e i suoi nemici nel potere politico e militare di Mosca ne vincono uno. È molto meno chiaro però che vinca la Russia, mentre si profila visibile all’orizzonte la minaccia di un costo della vita spinto sempre più in avanti dall’economia di guerra.
vladimir putin elvira nabiullina
È ormai difficilissimo trovare lavoratori disponibili nell’economia civile, mente le sanzioni occidentali portano all’aumento di molti prodotti importati. Su un alimento di base della dieta russa come le patate, i rincari viaggiano fra il 50% e l’80% su base annua. Il burro è aumentato così tanto che si moltiplicano i casi di furti notturni nelle latterie e negli spacci alimentari. Quanto al tasso reale d’inflazione, quello è un mistero: i dati ufficiali lo danno intorno al 9%, ma proprio tre giorni fa il governo ha proibito la pubblicazione dell’indice privato del centro studi Romir che lo dà almeno al 15%.
È su questo sfondo d’incertezza che oggi Nabiullina, l’enigmatica governatrice, ha mosso il suo mezzo passo indietro di oggi.
Nei verbali della discussione del vertice dell’istituto centrale russo di novembre, si leggeva: «Gran parte dei membri del Consiglio della Banca di Russa concorda sul fatto che un mancato aumento dei tassi in dicembre sarebbe possibile solo se si verifica un significativo rallentamento nell’inflazione sostenibile, ma ci sono pochi prerequisiti in questo senso fino ad ora». In sostanza, la banca centrale sembrava già annunciare una nuova stretta al costo del denaro per la giornata oggi.
vladimir putin elvira nabiullina
Il comunicato pubblicato dalla Banca di Russia questa mattina riconosce che l’inflazione di fondo (depurata dei prezzi più volatili di alimenti e energia) in ottobre-novembre è salita al 10,9% contro il 7,6% del periodo precedente. Ma l’istituto sostiene egualmente che la dinamica dei rincari sta comunque scendendo al 4% nel 2026, per restare a quei livelli in seguito.
Il fattore oligarchi
Possibile? Forse. Ma poco plausibile. Più verosimile invece che le intimidazioni contro la capa della banca centrale stiano iniziando ad avere effetto. Grandi oligarchi come Sergei Chemezov di Rostec, l’azienda che fornisce all’esercito russo l’80% delle armi usate in Ucraina, da tempo attaccano duramente Nabiullina per gli aumenti dei tassi decisi fino ad oggi. Con Chemezon si sono schierati signori delle commesse militari dell’acciaio come Alexei Mordashov e dell’alluminio come Oleg Deripaska. Nabiullina è stata accusata di portare le imprese russe verso l’insostenibilità finanziaria, a causa dell’alto costo del credito.
Anche Vladimir Putin nella sua interminabile «conferenza stampa» di ieri si è mostrato sensibile alle critiche degli oligarchi, dai quali lui stesso dipende per alimentare di mezzi militari la sua aggressione all’Ucraina. «Alcuni pensano che esistano modi diversi di controllare l’inflazione che non implichino un aumento dei tassi d’interesse», ha detto ieri il dittatore.
Nabiullina ha capito che sta rischiando di saltare. E oggi, a 61 anni da poco compiuti, ha fatto il suo passo di lato. Ha rinunciato alla sua pretesa di indipendenza.
Del resto l’equilibrio che la tiene da undici anni al vertice della Banca di Russia è sempre più fragile. Come economista lei si era formata nelle cerchie liberali attorno a Boris Eltsin, prima di lasciarsi affascinare dalle cariche istituzionali e dal potere al tempo di Putin.
Subito dopo l’aggressione totale all’Ucraina, Nabiullina aveva fatto capire con il linguaggio del corpo – abiti a lutto, volto affranto nelle foto ufficiali al Cremlino – di essere contraria alla guerra. Ma non si dimise. Da banchiera centrale passò subito a mettere in atto la stretta ai tassi e i controlli alla circolazione dei capitali che hanno di fatto salvato l’economia russa nel 2022 dal primo impatto delle sanzioni; quelle mosse rapide di Nabiullina consentirono a Putin di proseguire la sua guerra.
Per una tecnocrate competente e neutrale come lei, è sempre più difficile mantenersi al di fuori e al di sopra dello scontro politico e di valori. Ma per l’economia russa – dove le risorse umane e materiali sono sempre più monopolizzate dallo sforzo di guerra – alla lunga sarà sempre più difficile mantenersi al riparo dall’iperinflazione. Soprattutto se anche su Elvira Nabiullina sta calando la museruola del regime.
Elvira Nabiullina 4Elvira Nabiullina 5Vladimir Putin e Elvira Nabiullina