L’ARRIVO DI TRUMP MANDA IN TILT I GIORNALISTI “LIBERAL” – L’EDITORE DEL “LOS ANGELES TIMES”, IL MILIARDARIO PATRICK SOON-SHIONG, CHIEDE AL BOARD EDITORIALE DEL QUOTIDIANO, DI ORIENTAMENTO TRADIZIONALMENTE DEMOCRATICO, DI “PRENDERSI UNA PAUSA” DALLO SCRIVERE DI TRUMP – SOON-SHIONG, COME GIÀ JEFF BEZOS AL “WASHINGTON POST”, AVEVA GIÀ CHIESTO AI GIORNALISTI DI NON APPOGGIARE UFFICIALMENTE KAMALA HARRIS ALLE ELEZIONI. UFFICIALMENTE PER NON ALIMENTARE LE DIVISIONI. MA LA VERITÀ È CHE HA PAURA DELLA VENDETTA DI TRUMP….
(ANSA) - Nuova bufera sul Los Angeles Times, uno dei principali quotidiani americani. L'editore Patrick Soon-Shiong, un miliardario biotech della città degli angeli, avrebbe chiesto al board editoriale del giornale di "prendersi una pausa" dallo scrivere di Donald Trump. Lo riporta il Guardian.
La testata e il suo proprietario sono stati coinvolti in polemiche per settimane questo autunno dopo che Soon-Shiong ha impedito al board di dare il proprio endorsement a Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca, come del resto ha fatto il patron del Washington Post Jeff Bezos. Una decisione che ha portato a un'ondata di dimissioni nel comitato editoriale e alla perdita di migliaia di abbonamenti per il Los Angeles Times (ma anche per il Wp).
Spiegando la sua decisione, Soon-Shiong ha detto di temere che sostenere un candidato avrebbe alimentato le divisioni negli Stati Uniti. In seguito si è lamentato che il giornale è diventato una "camera dell'eco", spostandosi troppo a sinistra, e ha promesso un Los Angeles Times più "equo ed equilibrato". All'inizio di questo mese, l'editore ha annunciato piani per incorporare un "misuratore di parzialità" basato sull'intelligenza artificiale negli articoli di giornale.
Secondo le fonti del Guardian, avrebbe anche impedito al board del giornale di pubblicare un editoriale sulle nomine di Trump per la sua squadra di governo, a meno che non pubblicasse anche un pezzo con un punto di vista opposto. Soon-Shiong ha detto che ha intenzione di essere più coinvolto nelle pagine editoriali e di opinione e che il giornale ha bisogno di espandere il suo pubblico per garantire la sua sopravvivenza. Insomma, lo spettro del 'padrone in redazione'.
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