carlo nordio processo telematico

IL FLOP DELL’APP DI NORDIO SI ALLARGA – SONO BEN 87 I TRIBUNALI CHE HANNO DOVUTO SOSPENDERE IL SISTEMA DEL PROCESSO PENALE TELEMATICO PERCHÉ NON FUNZIONA – GIÀ A DICEMBRE IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA ERA STATO AVVISATO DAL CSM CHE NON C’ERANO LE CONDIZIONI PER PASSARE SUBITO DAL SISTEMA CARTACEO A QUELLO TELEMATICO -  SI RISCHIA UN ALTRO CAOS DAL 1° APRILE PER L’UTILIZZO DELL’APP NEI RITI SPECIALI…

Estratto dell’articolo di Antonella Mascali per “il Fatto Quotidiano”

 

CARLO NORDIO - FOTO LAPRESSE

Sono ben 87 i tribunali di maggiori dimensioni che hanno dovuto sospendere App – il sistema del processo penale telematico – perché, a quanto pare, nulla funziona. È il dato impressionante e per di più parziale che si ricava dalla relazione della Settima commissione del Csm.

 

Già in dicembre il ministero della Giustizia era stato avvisato che non c’erano le condizioni per avviare il processo telematico dal 1º gennaio. Ora, con una seconda relazione, il Csm auspica che il dicastero guidato da Carlo Nordio faccia i conti con la realtà: App non funziona perché nulla è stato fatto prima dell’obbligo del processo telematico, motivo per il quale la stessa commissione chiede al ministero che decreti il doppio binario cartaceo-telematico fino a quando non saranno risolte le problematiche che causano la paralisi delle attività processuali.

 

PROCESSO TELEMATICO

Nel documento, a firma dei consiglieri togati Maria Vittoria Marchianò e Marco Bisogni, che sarà votato mercoledì dal plenum, si legge che il monitoraggio di App “consente di individuare effetti decisamente preoccupanti che erano peraltro stati ampiamente previsti” dal Csm.

 

Viene ricordato che dal 1º gennaio tutte le parti processuali “sono obbligate a utilizzare lo strumento telematico per depositare, anche nelle udienze predibattimentali e dibattimentali, oltre che nell’udienza preliminare, ‘atti documenti, richieste e memorie’”.

Una norma che “presuppone la generalizzata disponibilità, presso tutte le aule giudiziarie, di strumenti telematici a disposizione” delle parti.

 

CARLO NORDIO - FOTOMONTAGGIO DEL FATTO

Ma per ora è fantascienza: “Allo stato attuale – scrivono Bisogni e Marchianò – tale disponibilità non sussiste ed è di fatto impossibile lo svolgimento dei giudizi secondo la modalità telematica in assenza di un’idonea infrastruttura tecnologica”.

 

Persino la Direzione generale sistemi informativi automatizzati (DGSIA) del ministero ha dovuto riconoscere “l’attuale e concreta esistenza di problematiche riguardanti il malfunzionamento” di App e che “bisogna ricorrere al cartaceo” se non si vuole paralizzare l’attività giurisdizionale.

 

[…]

 

SERGIO MATTARELLA E CARLO NORDIO AL CSM

La paralisi non riguarda solo i tribunali, il Csm mette in guardia il ministero anche per altri uffici: “Non meno preoccupanti si profilano fin da ora le prospettive del processo telematico per gli Uffici di Procura e del G.I.P”. Si evidenzia che “per tre riti speciali (applicazione della pena su richiesta delle parti, procedimento per decreto penale, sospensione del procedimento con messa alla prova), oltre che per l’udienza preliminare” tutte le parti processuali dal 1º gennaio sono obbligate al deposito telematico di atti “in un fascicolo processuale che non è composto da documenti telematici interamente gestibili in App”.

 

CSM

E i guai non sono finiti: “Analoghe criticità riguardano i riti speciali rispetto ai quali il deposito telematico diverrà obbligatorio dal 1º aprile prossimo (giudizio abbreviato, direttissimo e immediato). Vista la gravità delle carenze dell’applicativo, appare peraltro improbabile che queste possano venire risolte nel breve spazio di meno di tre mesi, pur augurandoci il contrario”.

 

[…] Chissà se Nordio, di fronte a questa débâcle, si porrà delle domande sulle priorità per far funzionare la Giustizia.

carlo nordio matteo salvini

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