
L’ITALIA È IL PAESE-VASSALLO DI TRUMP IN EUROPA – GIORGIA MELONI HA INSISTITO PER INSERIRE NELLE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO UN PASSAGGIO PER RICONOSCERE “GLI SFORZI DI TRUMP PER RAGGIUNGERE LA PACE”. MA LA RICHIESTA È STATA RISPEDITA AL MITTENTE – LA DUCETTA FA BUON VISO A CATTIVO GIOCO: DICE SÌ AL PIANO DI RIARMO, MA DICE NO ALL’USO DEI FONDI DI COESIONE PER FINANZIARLO. RIVENDICA LO SCOMPUTO DAL PATTO DI STABILITÀ MA ESPRIME TIMORI SULL’APPESANTIMENTO DEL DEBITO…
1. DIFESA UE, MELONI APPROVA IL PIANO VON DER LEYEN E VA OLTRE: ORA RIVEDIAMO IL PATTO DI STABILITÀ
Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per www.lastampa.it
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO
[…] Quando Volodymyr Zelensky è già seduto come ospite d’onore del vertice, attorno all’immenso tavolo ovale di Justus Lipsius mancano solo due persone: Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron. Qualcuno si chiede se i due […] si stiano parlando in una stanza del palazzo. Nessuno è però in grado di verificarlo.
Sia come sia, a metà pomeriggio la posizione italiana al tavolo è chiara. L’Italia è favorevole al piano von der Leyen, salvo non amare il concetto di riarmo. Per garantire la sicurezza dell’Europa occorre molto di più: cybersicurezza, infrastrutture, ricerca.
Secondo: l’Italia è contraria all’uso dei fondi per la coesione per finanziare il piano. O meglio, è un bene li possano spendere i Paesi che lo vogliono fare se la considerano una priorità. Una linea che serve anche a rintuzzare gli argomenti dell’opposizione. “No ai fondi degli asili per le armi”, la sintesi di Giuseppe Conte. E poco importa se l’Italia non riesce mai a spendere più di un terzo di quei fondi.
CONSIGLIO EUROPEO - GIORGIA MELONI GUARDA VOLODYMYR ZELENSKY - FOTO LAPRESSE
Terzo: Meloni è più che favorevole all’esclusione delle spese per la Difesa dal calcolo del rapporto deficit-Pil, ma a questo punto ben venga una revisione complessiva del patto di Stabilità, la riforma che appena un anno fa il governo firmò senza entusiasmo perché considerata troppo austera.
E quarto: ben venga lo scorporo, purché vengano riconosciute per intero come risorse destinate ai programmi Nato. […]
Al netto dei distinguo, l’impressione confermata dalla linea italiana è che il piano della presidente della Commissione sarà approvato. La tedesca […] ha messo insieme una sapiente somma di minimi comuni denominatori.
GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN
Non sarà necessario il voto all’unanimità per evitare il veto di […] Viktor Orban […], né passerà dal voto del Parlamento di Strasburgo per evitare problemi con l’universo sovranista. Ciascun partner potrà aumentare la spesa per la Difesa fino a un massimo dell’1,5 per cento, e forse persino di più, grazie alla svolta storica dei tedeschi, decisi a superare la regola del tetto al debito. […]
2. ARMI, SÌ DI MELONI AL PIANO URSULA: “MA NON USEREMO I FONDI DI COESIONE”
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
[…] Il vertice brussellese, straordinario e dunque informale, per la premier si chiude con luci e ombre.
donald trump elogia giorgia meloni 1
Secondo fonti diplomatiche europee, al tavolo dei 27 Meloni insiste per inserire nelle conclusioni del consiglio un passaggio che riconosca «gli sforzi di Trump per raggiungere la pace».
Ma la richiesta non passa. La premier prova pure a rilanciare la sua idea di un vertice Usa-Ue sull’Ucraina, perché «sarebbe un errore» non riavvicinare le due sponde dell’Atlantico.
Ma questo formato non piace nemmeno a The Donald. E la presidente del Consiglio, davanti ai taccuini, ammette: «Ci stiamo lavorando, ma non c’è nulla di concreto».
La premier rivendica comunque lo scomputo dal patto di stabilità come vittoria italiana. Al contempo, esprime forti timori che il nostro debito si appesantisca di un’ulteriore zavorra. La premier ne parla a porte chiuse, durante il summit. «Si crea un problema di sostenibilità».
Perché il piano di “VdL” finora prevede eurobond, dunque prestiti da rimborsare, prima o poi. Ecco perché Meloni suggerisce un’altra via: «Garanzie europee», che tutelino possibili investimenti anche dei privati. Il modello sarebbe il piano InvestEu, che non impatta sul debito. «Il ministro Giorgetti lo proporrà al prossimo Ecofin». Ma l’opzione resta complicata.
Sull’ombrello nucleare offerto da Macron, Meloni sembra in linea col tedesco Olaf Scholz nell’esprimere riserve. Sempre con Berlino gioca di sponda su una partita cruciale per il futuro dell’Europa: una revisione complessiva del patto di stabilità, che preveda lo scomputo non solo degli investimenti in difesa, ma sulla competitività in generale.
viktor orban giorgia meloni - foto lapresse
«Moltissime materie. L’Italia lo aveva detto, se ci avessero ascoltato al tempo...». Dentro e fuori il summit, la premier contesta poi il nome scelto da von der Leyen per il piano di riarmo. Ma ne fa una questione prettamente semantica, comunicativa: «Riarmo non è la parola adatta, parliamo di difesa e sicurezza, si danno messaggi che ai cittadini non sono chiarissimi». Concetto che pare rivolto anche al suo vice Matteo Salvini, che da giorni piccona l’«Ue bellicista».
DONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO
Non è l’unico passaggio in cui Meloni sembra guardare più al dibattito italiano, che alle dinamiche di Bruxelles. L’occhio pare rivolto a Roma anche quando interviene sul dirottamento dei fondi di coesione verso le spese militari. L’Italia ha chiesto che l’opzione fosse volontaria. E Meloni: «Noi non li useremo per acquistare armi». Senza biasimare altri paesi, «quelli più esposti», che si muoveranno all’opposto.
Dal palazzo Justus Lipsius, la premier commenta pure gli attacchi di Putin a Macron e soprattutto l’ultima sortita dell’autocrate di Mosca, secondo il quale «la Russia non rinuncerà mai a ciò che è suo». Meloni evoca Gomorra: «Mi ricorda una serie tv, ma Putin parla al suo pubblico». È l’ultima annotazione prima della cena dei leader e del ritorno a Roma. L’attendono le bizze del centrodestra. La Lega ora sventola i sondaggi secondo cui il 74% degli italiani è contro gli investimenti in armi. Mentre Tajani, difende il piano Ue: «Le critiche di Giorgetti? Opinione sua».
GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN ELLY SCHLEIN - VIGNETTA DEL FATTO QUOTIDIANO
VOLODYMYR ZELENSKY - GIORGIA MELONI - CONSIGLIO EUROPEO - FOTO LAPRESSE
VERTICE A PARIGI - ELISEO
giorgia meloni emmanuele macron - eliseo - foto lapresse
ursula von der leyen giorgia meloni romano prodi meme by edoardo baraldi
VOLODYMYR ZELENSKY E GIORGIA MELONI - BILATERALE A LONDRA
VOLODYMYR ZELENSKY E GIORGIA MELONI - BILATERALE A LONDRA
VERTICE EUROPEO PER L UCRAINA A PARIGI