
“GLI EVASORI? FACCIAMO COME IN AMERICA. LÌ PER QUESTE COSE TI METTONO IN CARCERE E BUTTANO LA CHIAVE” - LE RICETTE DEL SENATORE FORZISTA CLAUDIO LOTITO SULL’EVASIONE FANNO RIVOLTARE NELLA TOMBA SILVIO BERLUSCONI (CONDANNATO PER FRODE FISCALE) CHE HA SEMPRE STRIZZATO L’OCCHIO AI FURBETTI DELLE CARTELLE: ''SE SI CHIEDE UNA PRESSIONE DEL 50% OGNUNO SI SENTIRÀ MORALMENTE AUTORIZZATO A EVADERE'' - SENZA CONTARE CHE LA LAZIO OGNI ANNO, DAL 2005 QUANDO LOTITO HA PRELEVATO IL CLUB, VERSA AL FISCO 5,65 MILIONI CHE VANNO A COMPENSARE I 140 DI BUCO LASCIATI IN PASSATO PER IL MANCATO PAGAMENTO DI IRPEF E IVA…
Mario Sensini per il "Corriere della Sera" - Estratti
claudio lotito silvio berlusconi
«Hai avuto problemi con le tasse? Benissimo. Io Stato ti do dieci anni per pagare, ma poi stop. A quel punto, se non lo fai, vuol dire che o sei morto o che non vuoi pagare. E io ti denuncio per frode». La ricetta di Claudio Lotito per affrontare l’evasione fiscale è molto semplice: «Sconti a chi è fedele e ha sempre pagato tutto e carcere per gli evasori.
Come in America. Lì per queste cose ti mettono dentro e buttano la chiave».
«Dobbiamo fare delle scelte. Qui abbiamo tremila miliardi di debito pubblico, e dobbiamo ripagare il Pnrr, e 1.200 miliardi di tasse non riscosse, ma è possibile?» ripete il senatore di Forza Italia impegnato in questi giorni in commissione Finanze nelle audizioni sulla proposta della Lega di una nuova rottamazione delle cartelle.
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claudio lotito silvio berlusconi
«La nuova rottamazione ok, ma poi le cose devono cambiare. Io sono un cittadino modello, pago tutto, e allora fammi uno sconto: dieci, venti per cento» dice Lotito. Per gli evasori nessuna pietà. «E bisogna cercare i veri proprietari delle società, che usano teste di legno come amministratori. La Lazio, per esempio: è la mia, ma tra i soci non mi vedi. Solo alla fine della settima catena di controllo risulto proprietario effettivo».
"MORALMENTE GIUSTIFICATO EVADERE"
Da repubblica.it – 2 giugno 2010
"Non c'è mai stato da parte mia il sostegno all'evasione fiscale", afferma Silvio Berlusconi nel monologo telefonico a Ballarò, accusando il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini di "mentire spudoratamente" quando ricorda che in passato il premier ha giustificato gli evasori. Ma i resoconti parlamentari e i lanci di agenzia raccontano una realtà diversa da quella ricostruita dal presidente del Consiglio.
claudio lotito silvio berlusconi
La moralità degli evasori. Nel 2004 Berlusconi è alla guida del suo secondo governo quando per la prima volta si arrischia a parlare di "moralità dell'evasione". Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il 17 febbraio di quell'anno, il presidente del Consiglio afferma testualmente:
''Se si chiede una pressione del 50% ognuno si sentirà moralmente autorizzato ad evadere''. Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, Berlusconi annuncia l'intenzione del suo esecutivo, peraltro mai tradotta in atto, di introdurre due sole aliquote fiscali, al 22 e al 33%. ''Se chiediamo ai cittadini di pagare il 33% di tasse", argomenta il premier, "tutti si convinceranno che è giusto e doveroso, che è corretto pagare per i servizi che ottiene''. Le parole di Berlusconi scatenano subito reazioni e polemiche, ma il Cavaliere non torna sui suoi passi, anzi il giorno seguente, ai microfoni di Radio Anch'io, su Rai Radio1, rincara la dose: la "giustificazione morale" dell'evasione, afferma, è una verità insita nel "diritto naturale".
claudio lotito silvio berlusconi
Gli attacchi a Visco "l'inquisitore". Passano due anni e il 2 agosto 2006 Berlusconi, stavolta in qualità di capo dell'opposizione, prende la parola a Montecitorio dove si vota la fiducia al governo Prodi su fisco e liberalizzazioni. Il leader di Forza Italia tuona contro le misure ideate dall'allora ministro delle Finanze per la lotta all'evasione: ''Visco vuole il controllo totale dei contribuenti" attacca. "Il suo motto, per citare il filosofo Michel Foucault, è sorvegliare e punire. Lo Stato diventa un grande inquisitore" continua Berlusconi. "Si arriverà a una schedatura invasiva e totale, come mai si è visto finora in una democrazia liberale''.
Siamo infine al 2 aprile 2008. Alla vigilia delle elezioni che lo riporteranno a Palazzo Chigi, Berlusconi parla al convegno dei costruttori dell'Ance. Il concetto è sempre lo stesso: il prelievo fiscale corretto si aggira intorno a un terzo del reddito. Se invece le ''tasse sono tra il 50 e il 60% è troppo, e così è giustificato mettere in atto l'elusione o l'evasione''. "Berlusconi giustifica gli evasori", titolano siti internet e tg, e allora il Cavaliere se la prende con "le agenzie di sinistra" che avrebbero male interpretato le sue parole. La smentita, però, non c'è, anzi: secondo Berlusconi è lo Stato ad essere "criminogeno": "In tutti noi", argomenta, "c'è una norma del diritto naturale per la quale, se ci si chiede di pagare il doppio delle imposte, questo è qualcosa che può essere ritenuto ingiusto e che può indurre qualcuno a sentirsi autorizzato a non pagare le tasse".
BERLUSCONI
Estratti da wired.it
silvio berlusconi giulio tremonti1
La crescita delle performance nel recupero dell’evasione è cominciata durante il quarto governo Berlusconi, con Giulio Tremonti ministro dell’Economia: dal maggio 2008 al novembre 2011 lo Stato ha incassato 15,3 milioni di euro da attività di controllo e accertamento. Dei quattro governi del leader di Forza Italia è stato il più efficace, visto che nel corso del Berlusconi II (2001-aprile 2005) lo Stato aveva recuperato 3,3 milioni di euro al giorno, e durante il Berlusconi III (aprile 2005-maggio 2006) 5 milioni e mezzo.
claudio lotito foto mezzelani gmt038
claudio lotito mangia delle ostriche in senato