keir starmer emmanuel macron donald trump xi jinping vladimir putin

MAKE EUROPE GREAT AGAIN (IN CULO A TRUMP) – DI FRONTE AL NUOVO ORDINE MONDIALE, L’UNICA SOLUZIONE PER L’UE È EMANCIPARSI DAGLI USA E INVESTIRE SU DIFESA E COESIONE INTERNA: LO DICE IL RAPPORTO DRAGHI E LO CONFERMA ALEX YOUNGER, EX CAPO DELL’INTELLIGENCE BRITANNICA (MI6) DAL 2004 AL 2020 – “GLI STATI UNITI RIMANGONO UNA POTENZA SIGNIFICATIVA, MA LA LORO CAPACITÀ DI DETTARE LEGGE A LIVELLO GLOBALE È DIMINUITA” – “L’EUROPA DEVE SVILUPPARE UNA PROPRIA CAPACITÀ DI ‘HARD POWER’” - “TRUMP SACRIFICHERÀ LA SOVRANITÀ UCRAINA, INCORAGGIANDO ALTRI LEADER AUTORITARI COME XI JINPING…”

 

 

Da https://www.agenziacomunica.net/

 

ALEX YOUNGER

Alex Younger, capo dell’intelligence del Regno Unito (MI6) dal 2004 al 2020, analizza in un dibattito con l’ex corrispondente a Mosca del Financial Times Catherine Belton trasmesso dalla Bbc, le dinamiche delle relazioni internazionali in una nuova era caratterizzata da un ordine mondiale in cui figure di spicco e accordi bilaterali prevalgono sulle regole e le istituzioni multilaterali.

 

Questa transizione è attribuita a un declino dell’egemonia americana, che in precedenza esercitava un ruolo dominante nella globalizzazione e nella sicurezza internazionale.

 

VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN

Questi i punti chiave elencati da Younger:

 

Il nuovo ordine mondiale: si prevede che le relazioni internazionali saranno sempre più influenzate da leader autoritari e accordi diretti, simili al Trattato di Yalta del 1945. Questo cambiamento è attribuito all’ascesa di potenze come Russia e Cina e alla diminuzione della volontà degli Stati Uniti di imporre il proprio potere a livello globale.

 

Il declino dell’influenza americana: gli Stati Uniti rimangono una potenza significativa, ma la loro capacità di dettare legge a livello globale è diminuita. Si assiste a un ritorno a sfere di influenza e a una competizione tra potenze, in cui la forza militare (“hard power”) è un fattore determinante.

 

DONALD TRUMP FANTOCCIO DI PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

La posizione dell’Europa: l’Europa sembra essere in ritardo nel riconoscere questa nuova realtà e deve sviluppare una propria capacità di “hard power” per partecipare attivamente alle dinamiche internazionali. Viene sottolineata la necessità per l’Europa di assumere un ruolo più assertivo e di investire nella propria difesa.

 

La guerra in Ucraina: il conflitto in Ucraina è visto come un punto di svolta che evidenzia la fragilità dell’ordine internazionale e la determinazione della Russia a minare la sovranità ucraina. Si teme che un accordo negoziato da Donald Trump possa portare a una “abietta umiliazione” per l’Ucraina, cedendo territorio alla Russia in cambio della pace.

macron starmer

 

Gli obiettivi di Putin: si afferma che l’obiettivo di Putin non sia solo la conquista di territori, ma la negazione dell’esistenza di un’Ucraina sovrana e indipendente, considerata una minaccia alla sicurezza russa. Si discute anche delle richieste russe di limitare la presenza della NATO in Europa orientale e di tornare alle frontiere del 1997, considerate irrealistiche.

 

Le implicazioni per l’Europa: la guerra in Ucraina rappresenta un “campanello d’allarme” per l’Europa, che dovrà assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza. Pur non essendoci un rischio immediato di invasione russa, è fondamentale che l’Europa rafforzi le proprie capacità militari per contrastare l’aggressività russa. Si sottolinea che l’Europa ha le risorse economiche per farlo, essendo dieci volte più ricca della Russia.

 

xi jinping vladimir putin - vertice brics a Kazan

Il ruolo di Donald Trump: si esprime preoccupazione per la possibilità che Donald Trump adotti un approccio negoziale che sacrifichi la sovranità ucraina, incoraggiando altri leader autoritari come Xi Jinping. Si suggerisce che il Primo Ministro britannico dovrebbe spiegare a Trump le conseguenze negative di un simile accordo, sottolineando l’importanza di preservare un’Ucraina libera come “merce di scambio” per ottenere concessioni dalla Russia.

 

La fragilità della Russia: nonostante l’apparente forza, si sottolinea che l’economia russa è in difficoltà e che le perdite umane subite in Ucraina stanno avendo un impatto significativo. Si ritiene che Putin abbia riposto grandi aspettative nell’elezione di Trump e che un fallimento nel raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina rappresenterebbe un duro colpo psicologico.

 

LA FACCIA DI GIORGIA MELONI AL TAVOLO DEL VERTICE EUROPEO PER L UCRAINA

La possibilità di una soluzione: si intravede la possibilità di una soluzione negoziata, ma si sottolinea l’importanza di non cedere a un accordo a qualsiasi costo che sacrifichi gli interessi dell’Ucraina e dell’Europa. Si ribadisce la necessità di un “campanello d’allarme” e di una risposta europea coordinata per fronteggiare la sfida russa.

 

Younger dipinge in sintesi un quadro complesso e preoccupante delle relazioni internazionali, caratterizzato da un declino dell’ordine liberale e da un aumento della competizione tra potenze. Si teme che un accordo negoziato da Donald Trump possa peggiorare la situazione, incoraggiando l’aggressività russa e minando la sovranità ucraina.

 

XI JINPING ABBRACCIA VLADIMIR PUTIN

Tuttavia, si intravede anche la possibilità di una soluzione negoziata, a condizione che l’Europa agisca con determinazione e che gli interessi dell’Ucraina siano salvaguardati. L’analista inglese mette in guardia contro il compiacimento e invita a un risveglio europeo, sottolineando la necessità di investire nella difesa, di rafforzare la coesione interna e di elaborare una strategia efficace per affrontare le sfide del nuovo ordine mondiale. In gioco c’è il futuro dell’Europa e la stabilità del sistema internazionale.

ALEX YOUNGERTRATTATIVE TRA DONALD TRUMP E VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO BANCARIO? NEL SUO SOGNO DI CONQUISTARE IL LEONE DI TRIESTE, EVITANDO PERO' IL LANCIO DI UNA COSTOSISSIMA OPA, PARE CHE NELLA TESTA DI CALTA FRULLI UN PIANO IN DUE TEMPI: INTANTO CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEL CDA DELLA COMPAGNIA, DOPODICHÉ PAPPARSI MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI (SEMPRE CHE NON ARRIVI A PIAZZETTA CUCCIA UN CAVALIERE BIANCO) – ALL’OFFENSIVA DI CALTA, L’ASSO NELLA MANICA DI DONNET SI CHIAMA UNICREDIT. ORCEL AVREBBE PERSO L’ENTUSIASMO PER BPM E SAREBBE BEN FELICE DI PORTARSI A CASA BANCA GENERALI - TANTO PER SURRISCALDARE IL CLIMA GIÀ TOSSICO È ARRIVATA IERI “LA STAMPA” CHE LANCIAVA ‘’L’IPOTESI DEL CONCERTO CALTAGIRONE-MILLERI” (SMENTITA)…

luca richeldi papa francesco bergoglio sergio alfieri

DAGOREPORT - I MEDICI DEL GEMELLI CHE CURANO IL PAPA (SERGIO ALFIERI E LUCA RICHELDI) SONO STATI CHIARI CON FRANCESCO: SE E QUANDO VERRÀ DIMESSO, BERGOGLIO DOVRÀ DIMENTICARE LA VITA MOVIMENTATA CHE HA CONDOTTO FINORA, E DARSI UNA REGOLATA. IL FISICO DEL PONTEFICE 88ENNE È MOLTO PROVATO E NON POTRÀ REGGERE AD ALTRI VIAGGI, OMELIE AL GELO E MARATONE DI INCONTRI CON I FEDELI – IL FUMANTINO CAPO DELLA CHIESA CATTOLICA ACCETTERÀ LA “CAMICIA DI FORZA” DI UNA CONVALESCENZA "PROTETTA" A SANTA MARTA?

angela merkel friedrich merz

DAGOREPORT – IL MURO DI BERLINO NON E' MAI CADUTO: MERZ E MERKEL SONO LE DUE FACCE DI UN PAESE CHE NON HA SANATO LE STORICHE DISEGUAGLIANZA TRA IL RICCO OVEST E IL POVERO EST – FIGLIOCCIO DI SCHAUBLE LUI, COCCA DI KOHL LEI, MERZ E MERKEL SI SFIDARONO NEL 2000 PER LA LEADERSHIP DELLA CDU. MA LA DEFLAGRAZIONE DEI LORO RAPPORTI SI È AVUTA CON LA POLITICA MIGRATORIA DI ANGELONA, FALLIMENTARE AGLI OCCHI DI MERZ (CHE RITENEVA NECESSARIO INTEGRARE I TEDESCHI DELL’EST, PRIMA DI ACCOGLIERE SIRIANI E TURCHI) - SE LA MERKEL L’AVESSE ASCOLTATO, OGGI L’AFD NON SAREBBE AL 20%...

beppe sala elly schlein

DAGOREPORT - TE LO DO IO IL CENTROTAVOLA! - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN PARTITO CENTRISTA ALLEATO DEL PD: CREARE LISTE CIVICHE PER LE REGIONALI E, SE FUNZIONANO, RIPROPORLE IN CHIAVE NAZIONALE ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 COL NOME DI "ALLEANZA PER L'ITALIA" - LEADER DEL PROGETTO DOVREBBE ESSERE BEPPE SALA, CHE PERÒ HA PERSO SMALTO (LE INCHIESTE SULL’URBANISTICA MILANESE) - L'ISOLAMENTO DI SCHLEIN NEL PD SUL PIANO DI RIARMO DI URSULA E LA SUA MANCANZA SI CARISMA: I SUOI GIORNI AL NAZARENO SONO CONTATI...

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER