MATTARELLA, L’UNICA CERTEZZA DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE – NEL DISCORSO DI FINE ANNO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RANDELLA I MALDESTRI MELONI-SALVINI PARLANDO DEI “PATRIOTI VERI”: I MEDICI DEI PRONTO SOCCORSO, GLI INSEGNANTI E “CHI È NATO ALTROVE MA AMA L'ITALIA” – IL PASSAGGIO SULLA “DISUGUALE DISPONIBILITÀ DI SERVIZI TRA NORD E SUD” È UN SILURO CONTRO LA LEGGE SULL’AUTONOMIA – POI PARLA DELLA SITUAZIONE CARCERARIA: "I DETENUTI DEVONO RESPIRARE UN'ARIA DIVERSA DA QUELLA CHE LI HA CONDOTTI AL CRIMINE" (AVVISATE IL SOTTOSEGRETARIO MELONIANO DELMASTRO CHE AVEVA DETTO: "È UN'INTIMA GIOIA NON LASCIARE RESPIRARE CHI STA DIETRO QUEL VETRO OSCURATO") - L’AFFONDO SULLA SANITA’ E IL CASO DELLE LUNGHE LISTE D’ATTESA PER GLI ESAMI - VIDEO
Marzio Breda per corriere.it
SERGIO MATTARELLA DISCORSO FINE ANNO
Tra le immagini alle quali la gente associa la figura del capo dello Stato, ogni tanto ricorre quella del «difensore civico», cui ci si affida nei momenti difficili. Un destino che riguardò Sandro Pertini, quasi mezzo secolo fa, e che oggi tocca a Sergio Mattarella. Lo si è percepito, quel sentimento diffuso fra gli italiani, dal modo nel quale è stato accolto il suo messaggio di fine anno, alla vigilia dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Un testo che il presidente voleva fosse, ed è stato, una raffigurazione veridica e non compiacente dei problemi del Paese. Un bilancio asciutto e molto esplicito, tagliato su un doppio registro.
SERGIO MATTARELLA DISCORSO FINE ANNO
Da un lato Mattarella cita i motivi di fiducia, che definisce «incoraggianti» quando accenna ai dati sull’occupazione e «positivi» quando allude a export e turismo. E, per non fermarsi ai pur importanti ma aridi dati dell’economia, ci aggiunge i numerosi esempi di «valori e comportamenti coraggiosi» che racconta di aver colto «nei volti, nei gesti e nelle testimonianze» di tante persone impegnate per il bene comune. Una su tutte, Sammy Basso, che nomina perché ci ha «insegnato a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà».
SERGIO MATTARELLA DISCORSO FINE ANNO
Queste alcune luci che Mattarella descrive con sollievo. Dall’altro lato, però, usa accenti di crudo realismo quando affronta altre questioni aperte, che i cittadini soffrono sulla propria pelle. E’ il caso della sanità, penalizzata da «lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita»: una denuncia che diventa aspra nel ricordo di chi «rinuncia a cure e medicine perché prive dei mezzi necessari».
Altro nodo: la sicurezza nel lavoro. E qui ribadisce che «non possono più bastare parole di sdegno...», perché se ne sono pronunciate troppe. «Occorre agire con responsabilità e severità», sillaba. Analoga durezza senza sconti fa emergere sui problemi delle carceri, dove il numero dei suicidi è «indice di condizioni inammissibili», sui femminicidi, sulla «disuguale disponibilità di servizi tra Nord e Sud», sul fenomeno della violenza giovanile che si esprime anche attraverso «comportamenti alimentati dal web», sul ciclico ripetersi delle alluvioni che «non possono più esser considerate fenomeni straordinari e vanno pertanto prevenute».
SERGIO MATTARELLA DISCORSO FINE ANNO
Sono, questi, alcuni capitoli dell’infinito «cahier de doleance» che spinge la gente comune a considerare appunto l’inquilino del Quirinale una sorta di «difensore civico», al quale appellarsi per sterilizzare ansie e paure. Come i timori provocati dalle guerre in Ucraina e Medio Oriente, sulle quali Mattarella non ha mai risparmiato gli interventi, a partire dalla censura per «la spirale record di crescita degli armamenti». O come altri motivi d’allarme che «lacerano le pubbliche opinioni» e che lo inducono a sollecitare il bisogno di «riorientare la convivenza» e il nostro stesso «modo di stare insieme».
SERGIO MATTARELLA DISCORSO FINE ANNO
Da ultimo, va segnalato un insistito cambio di declinazione del concetto di patriottismo. Per il presidente, il patriottismo ha infinite facce, non necessariamente legate all’eroismo di maniera evocato a sproposito e men che meno a un certo modo d’intendere il sovranismo. I patrioti, secondo lui, sono cittadini normali, che fanno cose che dovrebbero essere appunto normali, quando le si svolgono bene e con senso di responsabilità. Sono, per esempio, i medici del pronto soccorso, gli insegnanti, gli imprenditori responsabili, i volontari che vediamo spesso all’opera e anche chi è nato altrove ma ama l'Italia.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI COME ALICE E IL CAPPELLAIO MATTO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE SERGIO MATTARELLA DISCORSO FINE ANNO