
GIORGIA MELONI HA TROVATO IL MODO PER SGONFIARE I REFERENDUM – IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA DECISO DI ACCORPARE I CINQUE QUESITI REFERENDARI AL SECONDO TURNO DELLE AMMINISTRATIVE, L’8-9 GIUGNO – INSORGONO OPPOSIZIONI E COMITATI PROPONENTI DELLE CONSULTAZIONI POPOLARI (QUATTRO SUL JOBS ACT E UNO SULLA NUOVA CITTADINANZA), CHE AVEVANO CHIESTO UN ELECTION DAY CON IL PRIMO TURNO DELLE AMMINISTRATIVE: “QUESTA È LA DATA PEGGIORE, CON IL BALLOTTAGGIO L’AFFLUENZA È SFAVORITA...”
1 - REFERENDUM, SI VOTA L’8-9 GIUGNO I PROMOTORI: AFFLUENZA SFAVORITA
Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
Giorgia Meloni - foto lapresse
Election day ma nel giorno dei ballottaggi, cioè a giugno. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri che, con decreto, ha fissato il primo turno delle prossime elezioni amministrative al 25-26 maggio e proposto l’accorpamento del referendum — cinque i quesiti, che intervengono sul jobs act e sui tempi di residenza in Italia per chiedere la cittadinanza, dimezzandoli — al secondo, l’8-9 giugno.
Insorgono opposizioni e comitati proponenti della consultazione popolare: «È la data peggiore». Maurizio Landini e Riccardo Magi, durante un incontro con il sottosegretario Alfredo Mantovano due giorni fa, avevano infatti chiesto esattamente il contrario: un election day sul primo turno, per «favorire la partecipazione», spiegava il segretario della Cgil.
referendum su jobs act e cittadinanza
[…] Accolta, invece, la richiesta di far votare per il referendum i fuorisede senza spostarsi da dove vivono: è nella bozza del decreto. L’accorpamento sulla data del secondo turno, invece che del primo, non è usuale. Peraltro la prossima tornata di elezioni amministrative riguarda pochi Comuni – 124 – per la maggior parte di medie e piccole dimensioni: i capoluoghi più popolosi al voto sono Genova e Taranto.
[…] Il ministro Tommaso Foti difende la posizione: «L’affluenza dipende dai quesiti e non dal giorno in cui si convocano le consultazioni». Non ci sta Magi: «Non so dove il ministro sia vissuto finora — replica a Foti —. I referendum sono sempre stati fregati dalla scelta di celebrarli nelle date estive al termine dell’anno scolastico». […]
2 - REFERENDUM E BALLOTTAGGI INSIEME IRA DEI COMITATI: “UNA FREGATURA”
Estratto dell’articolo di Giovanna Casadio per “la Repubblica”
La speranza era che si votasse a maggio in coppia con il primo turno delle amministrative. Non è andata così. Per i referendari, che mettono sul tavolo 5 quesiti di grande importanza – 4 sul Jobs Act e uno sulla nuova cittadinanza – è stata una doccia fredda: il referendum si terrà l’8 e il 9 giugno, insieme con il ballottaggio delle amministrative.
«Il governo ha avuto paura», denuncia Riccardo Magi leader di +Europa che con Maurizio Landini, segretario della Cgil, sta conducendo la battaglia per i referendum. Ma il ministro per i rapporti con il Parlamento, il meloniano Tommaso Foti replica: «I referendum si vincono con gli argomenti non con le date».
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RICCARDO MAGI - REFERENDUM CITTADINANZA
C’è però una buona notizia a indorare la pillola del referendum a giugno: è previsto il voto per i fuorisede lavoratori, studenti, ammalati. Nel pomeriggio di ieri, muniti di matite gonfiabili di plastica, i referendari si sono avviati per un flash mob davanti a Palazzo Chigi. È toccato a Magi annunciare: «I referendum si terranno l’8 e il 9 giugno e la scelta di questa data da parte del governo dimostra tutta la paura che l’esecutivo ha per il voto, perché tra le due possibilità è stata scelta quella più sfavorevole alla partecipazione popolare. Noi avevamo richiesto che l’abbinamento fosse con il primo turno delle elezioni amministrative, quindi un referendum day il 25 e 26 maggio».
Sono referendum su questioni che inciderebbero profondamente nella società italiana. Quello sulla cittadinanza porta al dimezzamento degli anni — da 10 a 5 — che occorrono per diventare cittadino italiano. Il nostro è un Paese in cui vige ancora lo ius sanguinis , e nessuna riforma organica che allarghi le maglie della cittadinanza è mai stata approvata. I quesiti sul Jobs act ripristinano una normativa che il governo Renzi cambiò e stanno a cuore alla Cgil e a gran parte dei lavoratori.
giorgia meloni al voto referendum sulla giustizia
Osserva Magi: «Una notizia positiva c’è: il voto fuori sede sarà garantito anche per i lavoratori e non solo per gli studenti». Il decreto approvato ieri dal Cdm prevede «la possibilità di votare per tutti coloro che, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, sono temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa da quella di residenza». […]
maurizio landini
conte firma il referendum contro il jobs act
REFERENDUM CITTADINANZA