PSICODRAMMA TRA I MELONIANI SULLA MANOVRA – PER CHIUDERE LA PARTITA AL SENATO IN FRETTA, IL GOVERNO RIDUCE L’ESAME DELLA FINANZIARIA A UNA FORMALITÀ E GETTA NEL CESTINO GLI 814 EMENDAMENTI DELLE OPPOSIZIONI – IL SENATORE DI FDI, GUIDO LIRIS, SI DIMETTE DA RELATORE DELLA LEGGE DI BILANCIO IN POLEMICA PER LA DECISIONE E DENUNCIA IL “MONOCAMERALISMO”: “CHIEDO CHE NON CI SIA PIÙ LA SINGOLA LETTURA E SI TORNI ALLA DOPPIA LETTURA CHE MANCA DAL 2018” – A GIORGIA E ARIANNA MELONI SALTANO GLI OTOLITI E IMPONGONO A LIRIS IL DIETROFRONT…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
Il governo sbatte contro il “monocameralismo” della manovra. Il cortocircuito va in scena al mattino, quando la commissione Bilancio del Senato riduce l’esame della Finanziaria a una formalità. Appena mezz’ora di discussione, poi i lavori si fermano. L’esecutivo ha fretta di chiudere la partita per evitare l’esercizio provvisorio. Per questo gli 814 emendamenti delle opposizioni finiscono nel cestino.
E per la stessa ragione la legge di bilancio viene spedita in aula senza il mandato al relatore. Ma è proprio quest’ultimo a scoperchiare il vaso della manovra blindata da Palazzo Chigi. «Mi sono dimesso da relatore», annuncia il senatore Guido Liris (FdI) tra i corridoi di Palazzo Madama.
GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA E PATRIZIA SCURTI
Poi aggiunge: «Chiedo al presidente (della commissione, ndr) di farsi mediatore perché non ci sia più la singola lettura e si torni alla doppia lettura che manca dal 2018». I senatori delle opposizioni sono increduli. «Liris si dimette contro il governo Meloni o si dimette in polemica con il suo partito che ha sottomesso i gruppi di maggioranza alla volontà ottusa del governo?», incalza il capogruppo del Pd, Francesco Boccia. Ma l’esponente di Fratelli d’Italia insiste: «È una volontà della maggioranza dire questa cosa qui». […]
Il tempo di rimbalzare sulle agenzie di stampa e la dichiarazione del relatore finisce sotto esame a Palazzo Chigi. Giorgia Meloni è furibonda. Uno scivolone senza senso, è la reazione a caldo secondo quanto riferiscono fonti di FdI. Anche a via della Scrofa, l’uscita di Liris viene bollata come avventata: si racconta che anche Arianna Meloni non abbia affatto gradito le parole del relatore di FdI.
giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse
La traccia - è il ragionamento - doveva essere decisamente diversa: le opposizioni che bloccano la commissione con centinaia di emendamenti e il governo che invece pensa al bene degli italiani approvando la manovra nei tempi previsti. È questo lo spin che parte dal partito poche ore dopo le dichiarazioni di Liris. «Quest’anno - è il messaggio - andranno in esercizio provvisorio Francia, Spagna e Germania, mentre noi saremo attenti alla crescita economica nonostante la crisi internazionale».
[…] La presidente del Consiglio affida a Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione del suo partito, il compito di bacchettare Liris. Non solo. Dopo un confronto acceso con il capogruppo al Senato, Lucio Malan, Liris prova a fare retromarcia. «Non era una questione di dimissioni, si è preso atto dell’impossibilità di esaminare il provvedimento di fronte agli oltre 800 emendamenti presentati dalle opposizioni».
Ma intanto montano i malumori dei senatori della Lega e anche da Forza Italia trapela fastidio per l’uscita del collega di FdI. Tocca al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, caldeggiare una revisione delle procedure parlamentari anche se, sottolinea, «l’iniziativa non spetta al governo».
[…] Giorgetti rivendica l’impostazione prudente della manovra: «Non ci possiamo permettere di essere né temerari, né avventati e né sconsiderati». Poi il rammarico: «Avrei voluto fare di più per la famiglia e per i figli». Oggi il voto finale con il lucchetto della fiducia, ultimo atto della manovra che si è schiantata contro la forzatura del “monocameralismo”.
GIORGIA E ARIANNA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - FOTOMONTAGGIO DEL FATTO QUOTIDIANOguido liris