
PUTIN HA CAPITO CHE OTTERRÀ TUTTO QUELLO CHE VUOLE. E SE LO PRENDE – “MAD VLAD” CONTINUA A BOMBARDARE GLI IMPIANTI ENERGETICI UCRAINI, NONOSTANTE IL PRESUNTO ACCORDO CON TRUMP PER FERMARE LE BOMBE SULLE CENTRALI. E NEI TERRITORI OCCUPATI OBBLIGA I CITTADINI A PRENDERE LA CITTADINANZA RUSSA, O AD ANDARSENE – I RAID DI “MAD VLAD” SU ODESSA E LA RISPOSTA DI KIEV CON I NUOVI DRONI A LUNGO RAGGIO, CAPACI DI ARRIVARE A OLTRE 1000KM DI DISTANZA…
UCRAINA: DECRETO PUTIN, OBBLIGO PASSAPORTO RUSSO PER RESIDENTI TERRITORI OCCUPATI DA MOSCA
(Adnkronos/Dpa) - Vladimir Putin fa pressioni sugli ucraini in Russia e nei territori occupati nel loro paese d'origine perché prendano - entro il 10 settembre - la cittadinanza russa o scelgano in alternativa di vivere altrove.
Questo quanto si legge nell'ultimo rapporto dell'intelligence britannica sulla situazione in Ucraina divulgato dal ministero della Difesa di Londra.
Putin ha firmato un decreto che obbliga i cittadini ucraini residenti nei territori occupati a "regolare il loro status giuridico" entro il 10 settembre, oppure a lasciare l'area. "Il decreto di Putin ha quasi certamente lo scopo di costringere i cittadini ucraini che si rifiutano di accettare passaporti e cittadinanza russi a lasciare il territorio ucraino occupato dalla Russia", si legge nel rapporto condiviso su X, che sottolinea che il Cremlino continua a perseguire una politica di "russificazione" nei territori ucraini occupati illegalmente come parte degli "sforzi di lunga data per estirpare la cultura, l'identità e la statualità ucraina", ha aggiunto.
DONALD TRUMP E VLADIMIR PUTIN - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
UCRAINA: MOSCA, KIEV HA PERSO OLTRE 200 SOLDATI IN DIREZIONE KURSK ROMA, (LAPRESSE) - Il ministero della Difesa russo ha affermato che nelle ultime 24 ore le forze armate ucraine hanno perso più di 200 militari in direzione del Kursk.
"Nel corso della giornata, le perdite dell'esercito ucraino sono state di oltre 200 militari, sono stati distrutti un veicolo da combattimento di fanteria, tre veicoli corazzati da combattimento, sette veicoli, sette pezzi di artiglieria, tre mortai e un veicolo Atv", si legge nel rapporto del ministero citato dalla Tass.
DOPO LA TREGUA «ENERGETICA» AUMENTANO I RAID SULLE CENTRALI
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Bombardamenti contro bombardamenti, droni ucraini contro missili e droni russi.
Attacchi ovviamente ai militari, ma anche alle rispettive strutture civili, senza differenze tra centrali energetiche, depositi di carburante o abitazioni private.
Gravi nella città di Kherson da parte dei russi, che negli ultimi mesi hanno intensificato la «caccia agli ucraini» rimasti nelle loro case per incrementare l’esodo da una regione che vorrebbero occupare totalmente. Colpisce soprattutto il fatto che, mentre si parla di cessare la distruzione dei poli di produzione e distribuzione dell’energia su specifica richiesta di Vladimir Putin, proprio quelli siano presi di mira con maggior violenza.
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
Non si può proprio dire che russi e ucraini si preparino per facilitare i dialoghi di pace. Tutt’altro. Ancora non hanno sortito alcun beneficio sul campo, ma già butta male per il tentativo di mediazione di Donald Trump, che ieri ha comunque annunciato: «Abbiamo i contorni di un accordo».
Dopo i colloqui delle ultime settimane e in vista degli incontri a partire da lunedì prossimo in Arabia Saudita volti a organizzare il cessate il fuoco parziale, che per 30 giorni dovrebbe risparmiare le infrastrutture energetiche dei due Paesi, Kiev e Mosca si accusano adesso a vicenda di avere concentrato i droni proprio contro le centrali.
vladimir putin con la mimetica a kursk
Ieri i russi hanno lanciato uno dei più folti sciami di droni contro la città portuale di Odessa dall’inizio della guerra. Le vittime civili sono relativamente limitate, sembra tre giovani feriti. Ma sono registrati vasti danni a edifici residenziali e commerciali, oltre a diversi incendi nella zona urbana anche di auto e camion.
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Gli ucraini non stanno comunque a guardare. I loro nuovi droni a lungo raggio, alcuni capaci di arrivare a oltre 1.000 chilometri di distanza, mercoledì hanno colpito alcuni grandi serbatoi di petrolio nella regione russa di Krasnodar; il gigantesco incendio ha anche danneggiato un oleodotto. Sembra che nell’impianto si trovassero oltre 100.000 tonnellate di greggio completamente andate in fumo.
GUERRA IN UCRAINA - COM E CAMBIATA LA SITUAZIONE SUL CAMPO DAL 2014
Iniziati in sordina oltre un anno fa, gli attacchi contro il sistema energetico russo sono diventati via via sempre più efficaci. La scorsa primavera gli osservatori economici internazionali avevano notato una notevole flessione nell’export energetico russo, secondo alcuni anche vicina al 20 per cento, tanto che Mosca dall’estate scorsa blocca le informazioni. «Putin chiede il cessate il fuoco per salvare la sua energia», nota il Kyiv Post , citando gli analisti del governo. La Reuters stima che nei primi tre mesi dell’anno i russi abbiano perso il 4 per cento della loro capacità di raffinazione del greggio. I droni ucraini avrebbero colpito almeno nove grandi raffinerie da gennaio.