LA PACE A MISURA DI PUTIN – “MAD VLAD” SI DICE PRONTO A UN COLLOQUIO CON TRUMP PER DISCUTERE DELLA FINE DELLA GUERRA IN UCRAINA. MA PONE CONDIZIONI IRRICEVIBILI: L’ANNESSIONE DELLE REGIONI OCCUPATE DEL DONBASS, NUOVE ELEZIONI A KIEV PER FAR SMAMMARE ZELENSKY E IMPORRE UN “GOVERNO AMICO”, LA SMILITARIZZAZIONE DELL’UCRAINA E LO STOP AL SUO INGRESSO NELLA NATO (VUOLE PURE UNA FETTINA DI CULO PANATO?) – IL CREMLINO: “DISPONIBILI A DISCUTERE CON GLI USA ANCHE DI DISARMO NUCLEARE...”
UCRAINA: CREMLINO, PUTIN E' PRONTO A PARLARE CON TRUMP
telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho
(AGI/INTERFAX) - Il presidente russo, Vladimir Putin, e' pronto a un colloquio con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che lo ha esortato a sedersi presto al tavolo per trovare un accordo che ponga fine alle ostilita' in Ucraina. Lo ha dichiarato ai cronisti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
"Putin e' pronto, siamo in attesa di segnali, tutti sono pronti", ha spiegato Peskov che, interpellato su una possibile telefonata gia' nel fine settimana, ha risposto che "è difficile da prevedere, vi terremo aggiornati non appena accadra' qualcosa, se accadra' qualcosa".
MOSCA, 'PRONTI A DISCUTERE CON GLI USA DI DISARMO NUCLEARE'
volodymyr zelensky donald trump
(ANSA) - La Russia si dice pronta a discutere con gli Usa di disarmo nucleare "il prima possibile". "Nell'interesse del mondo intero, nell'interesse dei popoli dei nostri paesi, ovviamente, siamo interessati ad avviare questo processo di negoziazione il prima possibile", ha affermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo la Tass.
"La palla è nel campo degli americani, che hanno bloccato tutti i contratti. tutti i contatti sostanziali con il nostro Paese", ha detto ancora Peskov secondo l'agenzia Interfax. Il portavoce del Cremlino ha però aggiunto che "nelle condizioni attuali (...) è necessario tenere conto di tutti i potenziali nucleari. Ed è impossibile, ad esempio, svolgere una conversazione senza tenere conto dei potenziali nucleari di Francia e Gran Bretagna".
VIA ZELENSKY E L’UCRAINA MAI NELLA NATO: ECCO LE CONDIZIONI DI PUTIN PER LA PACE
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per www.repubblica.it
Non saranno di certo gli ultimatum a convincere Vladimir Putin a siglare la pace in Ucraina. Davanti alla minaccia di «tasse, dazi e sanzioni se non verrà raggiunto un accordo» agitata da Donald Trump, il Cremlino non si scompone. «Nulla di nuovo», commenta il portavoce Dmitrij Peskov. «Restiamo pronti al dialogo», assicura però, purché sia «un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco». Il nodo è tutto qui: “la parità”.
Finora Putin ha scelto la strada delle lusinghe per titillare l’ego di Trump, anche se in una mossa mirata il primo colloquio post-insediamento lo ha avuto non con lui, ma col cinese Xi Jinping. […]
XI JINPING VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP - ILLUSTRAZIONE THE NEW YORK TIMES
La strada per l’accordo è, invece, stretta e piena di insidie. Anche perché Putin è fiducioso in una vittoria finale in Ucraina, dove il suo esercito avanza, e non è disposto a fare concessioni. Stando a fonti di Repubblica, parte dalle seguenti richieste irricevibili. Innanzitutto vuole nuove presidenziali in Ucraina. Ufficialmente per poter negoziare con un presidente legittimo e Volodymyr Zelensky ai suoi occhi non lo è perché il suo mandato è scaduto il 21 maggio e, in virtù della legge marziale, non ha indetto nuove elezioni. In realtà per instaurare un governo ucraino “amico”. Secondo, no all’ingresso di Kiev nella Nato. Rinviarne l’adesione non gli basta.
Vuole raggiungere un’intesa su una nuova architettura della sicurezza «indivisibile ed eguale» in Europa o — come insiste — in Eurasia eliminando le «cause profonde del conflitto», il che passa anche dallo smantellamento delle forze ucraine e dall’assenza di truppe straniere sul suo territorio.
donald trump emmanuel macron volodymyr zelensky
Infine, il riconoscimento di quelle che chiama «nuove realtà territoriali»: oltre alla penisola di Crimea, le quattro regioni annesse nel 2022, Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, compresa la parte che non controlla oltre l’attuale linea di contatto, la riva del Dnipro.
L’unico margine di trattativa è uno scambio tra il territorio che occupa a Kharkiv con la parte di Kursk sotto controllo ucraino, benché conti di riconquistarla prima di eventuali trattative.
L’obiettivo finale è un’Ucraina amica, neutrale, smilitarizzata e persino smembrata. Il leader del Cremlino vuole, di fatto, ridisegnare una «nuova Jalta» in una trattativa alla pari con Trump […]
Putin per primo dubita che il dialogo con Trump porterà a una svolta significativa. «L’unico momento facile in questo dialogo sarà il suo inizio», ha detto il consigliere Dmitrij Suslov al media online Vzgljad. I falchi invitano, anzi, a non essere impazienti. «Qualsiasi opzione di pace in cui un’Ucraina filo-occidentale sopravvivesse deve essere impedita a tutti i costi. Per Mosca qualsiasi cosa che non sia una vittoria completa equivale a una sconfitta», ha scritto l’analista Dmitrij Trenin su Profil. […]