
“FARE DEBITO PER ACQUISTARE ARMI È LA SCELTA GIUSTA PER LASCIARE LA PACE AI NOSTRI FIGLI?” – SALVINI, ORMAI SU POSIZIONI PUTINIAN-TRUMPIANE, BOCCIA IL “RIARMO EUROPEO” PROPOSTO DA VON DER LEYEN. IL LEADER LEGHISTA PARLA A TITOLO PERSONALE VISTO CHE TAJANI PLAUDE AL PIANO DI URSULA: "BENE, MA ORA VA REALIZZATO" (QUAL E' LA POSIZIONE DELLA MELONI?) – LA NOTA DELLA LEGA CONTRO LA “DERIVA BELLICISTA” DELL’EUROPA (TOH, USA LO STESSO LINGUAGGIO DI GIUSEPPE CONTE...)
SALVINI
Francesca Del Vecchio per lastampa.it - Estratti
MATTEO SALVINI ALLA STAMPA ESTERA
«Per me l'interesse nazionale prevale su quello europeo, premesso che dovrebbero coincidere. Il problema non sono i dazi di Trump ma quelli europei che ci auto-infliggiamo». Matteo Salvini torna a parlare a Milano dopo alcune settimane di assenza dalla sua città e mentre nel governo la sua linea in politica estera è messa sotto la lente.
Parla dell'Auditorium di Assolombarda in occasione della nona edizione del convegno “Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry”. «È un momento in cui occorre calma, occorre ragionare, non servono le tifoserie a prescindere - tu stai con tizio o con caio?, ha ragione Trump o Zelensky?». Frasi che, in qualche modo, ricalcano l'invito della premier Meloni a «evitare le tifoserie» ma che sul ruolo europeo dell’Italia divergono significativamente.
matteo salvini come donald trump 1
«Partiamo dai numeri, dalla prospettiva di ciò che probabilmente può accadere», spiega il ministro dei Trasporti -. «Certezze non ne abbiamo, e lo dimostrano le visioni di 2 anni fa su come la guerra sarebbe andata a finire e su come le sanzioni avrebbero pesato sulla Russia». Poi aggiunge: «Se mi chiedono se per me prevale l'interesse europeo o quello nazionale, fatto salvo che in un mondo ideale dovrebbero coincidere, rispondo che per me prevale quello italiano».
Ancora la critica a Bruxelles: «Oggi pomeriggio vado nel mio ufficio e sto trattando con la Commissione europea sui balneari e sulle spiagge: ditemi voi se in un momento come questo, l'urgenza di un ministro debbano essere le spiagge». E aggiunge: «A Bruxelles probabilmente qualcuno non ha capito il cambio di paradigma in corso nel mondo». Quello dell’Europa è «un ragionamento sovietico, - tu devi comprare l’auto elettrica o ti multo - quindi “il problema non è Trump o la Cina” perché “i dazi ce li stiamo auto-imponendo da anni con regolamenti e vincoli che arrivano da Bruxelles».
matteo salvini raduno patrioti a madrid
Cosa fare con Trump?, si chiede il vicepremier leghista: «L'Italia può dialogare con la prima potenza al mondo. L'Italia non è l'obiettivo di Trump in fatto di dazi. Noi esportiamo prodotti di fascia molto alta: Ferrari e Parmigiano. Non penso che se Trump vuole ridurre il disavanzo commerciale sia questa la strategia. Trump usa i dazi come strumento commerciale, per chiedere lo schieramento di militari per bloccare traffico di droga e immigrazione».
Poi sulla guerra in Ucraina: «Fatto salvo che so bene chi è l'aggredito e chi l'aggressore, al momento non ci sono vincitori sul campo. Trump vuole chiudere i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente per motivi anche commerciali. Non penso che l'invio di truppe italiane sia all'ordine del giorno, come ha detto la premier. Il governo, nonostante quello che si scrive, è assolutamente compatto su questo». Quanto al “riarmo europeo” proposto da Ursula von der Leyen, si chiede «fare debito per acquistare armi è la scelta giusta per lasciare la pace ai nostri figli? Continuo a sostenere che serva cautela e mi chiedo, se al posto di Roma, che ha una sintonia con Washington, ci fosse Parigi o Berlino, Macron o Scholz curerebbe gli interessi europei o quelli nazionali?».
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Intanto, in una nota la delegazione della Lega al Parlamento europeo, dichiara che «È preoccupante la deriva bellicista intrapresa dall'Unione Europea, che mentre l'America di Donald Trump lavora per la pace e parla di fine del conflitto in Ucraina, corre al riarmo e parla di soldati al fronte. Investire nella difesa è importante, ma è prerogativa dei singoli Paesi, non della Commissione Europea» afferma in una nota. Per gli eurodeputati leghisti, è «allarmante anche che Ursula Von der Leyen propone di investire in armamenti sottraendo risorse ai fondi di coesione, che sarebbero in realtà destinati a promuovere lo sviluppo economico e sociale degli Stati membri». «L'Ue non riesce a reperire fondi per le altre priorità, ma trova 800 miliardi per il riarmo? Una escalation militare inquietante, che non è per nulla proporzionale agli sforzi effettuati da Bruxelles, negli ultimi tre anni, per fare sì che la diplomazia si sostituisca ai fucili e alle bombe: se qualcuno in Europa vuole la terza guerra mondiale, non lo fa a nostro nome», concludono.
donald trump matteo salvini
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