alberto trentini antonio tajani

TAJANI, UN MINISTRO SENZA QUID - SUL CASO DEL COOPERANTE ITALIANO ALBERTO TRENTINI, IN CARCERE IN VENEZUELA DA DUE MESI, SENTENZIA: “NON È UNA RAPPRESAGLIA DI NICOLAS MADURO”. MA VIENE SMENTITO DALLE RICOSTRUZIONI DELL’INTELLIGENCE: IL 45ENNE È STATO SEGUITO PER GIORNI DAGLI SGHERRI DEL REGIME, FERMATO A UN POSTO DI BLOCCO E ARRESTATO PERCHÉ SUL TELEFONO C'ERANO ALCUNI POST CONTRO IL GOVERNO DI CARACAS – PERCHÉ IL GOVERNO, CHE SUL CASO CECILIA SALA SI È MOSSO SUBITO, NON HA MOSSO UN DITO PER DUE MESI? FORSE PERCHÉ TRENTINI NON HA MEZZO MILIONE DI FOLLOWER E NON È FIGLIO DI DUE RICCHI MANAGER CON IMPORTANTI ENTRATURE?

Alberto Trentini

1. TRENTINI SEGUITO PER GIORNI PRIMA DI ESSERE FERMATO “AVEVA POST ANTI MADURO”

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/cronaca/2025/01/16/news/alberto_trentini_venezuela_pedinato_per_giorni-423941710/

 

Alberto Trentini è stato seguito probabilmente per giorni. Fermato a un posto di blocco, mentre era in auto con l’autista dell’Ong per la quale lavorava. E arrestato per alcuni messaggi che conservava nel telefono: erano innocue condivisioni di post critici sul governo di Maduro. E invece sono stati raccontati dalla polizia venezuelana come contatti con opposizioni e rivoltosi.

 

Trentini starebbe bene, detenuto in un carcere “politico” nella zona di Caracas, hanno assicurato fonti informali alla nostra intelligence e diplomazia. Che sperano già nelle prossime ore di poter ottenere un incontro tra Alberto e il nostro ambasciatore per verificare le condizioni di salute, di detenzione. E conoscere ufficialmente le accuse che gli vengono mosse.

 

nicolas maduro 1

«Strumentali» spiega una fonte italiana vicina al dossier. «Perché non c’era niente di anomalo nel lavoro che il nostro connazionale svolgeva con la sua Ong. Né risulta che il nostro connazionale avesse contatti particolari in Venezuela, paese che tra l’altro visitava per la prima volta nella sua vita».

 

[…] l’affaire Trentini è da due mesi oggetto di discussioni e lavoro della diplomazia e l’intelligence. L’arresto del cooperante è arrivato infatti improvviso ma in qualche modo non inaspettato. Nel senso che da mesi il governo di Maduro stava fermando cittadini stranieri, per lo più con il doppio passaporto però, accusandoli di fare parte delle opposizioni che lavoravano per fare cadere il governo.

 

antonio tajani in versione pizzaiolo immagine creata con l intelligenza artificiale di grok

Governo che l’Italia non ha mai riconosciuto e che è stato oggetto anche nei giorni scorsi, con Trentini detenuto, di dichiarazioni durissime della premier Giorgia Meloni e dello stesso Tajani.

 

[…] Per questo, in questi due mesi, nonostante le richieste informali arrivate dal Sud America, non c’è stata mai un’interlocuzione a livello politico tra i due paesi: anche soltanto una telefonata tra i due governi significherebbe offrire un riconoscimento che il governo Meloni non vuole concedere.

 

Da qui il messaggio ieri dei genitori di Alberto, insieme con la loro avvocata Alessandra Ballerini, in cui chiedono la liberazione di Alberto «nel pieno rispetto della sovranità territoriale del governo bolivariano e senza voler interferire nella diplomazia delle relazioni tra Italia e Venezuela».Come a dire: avrete tempo per discutere, ora per favore liberate nostro figlio.

ALBERTO TRENTINI

ALBERTO TRENTINI

 

COOPERANTE IN CELLA, TAJANI: «NON È LA RAPPRESAGLIA DI MADURO»

Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

[…] «Stiamo lavorando e non è il momento delle polemiche», raccomanda il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. E chiarisce: «La sua detenzione non è una rappresaglia di Nicolas Maduro», parole mirate per svelenire il più possibile le tensioni con il regime di Caracas, che due giorni fa ha annunciato di voler ridurre a tre il numero dei diplomatici di Italia, Francia e Olanda come «risposta alla condotta ostile dei loro governi».

 

La famiglia di Alberto Trentini, però, è sempre più preoccupata: «Siamo molto provati — dice Armanda, sua madre —. Non sento mio figlio da due mesi. Lui ora è ostaggio di quel Paese, ma è solo una pedina». E chiede al nostro governo di «forzare il silenzio».

 

Trentini era arrivato in Venezuela il 17 ottobre scorso per una missione con l’ong «Humanity & Inclusion ». Un mese dopo, il 15 novembre, l’arresto. Oggi si troverebbe in un carcere militare senza che gli sia mai stata ancora contestata formalmente alcuna imputazione.

 

NICOLAS MADURO SUPERBAFFO

Un’interrogazione urgente è stata già presentata alla Camera dal Pd e ieri il ministro Tajani ha fatto convocare alla Farnesina l’incaricato d’affari del Venezuela «per protestare con forza per la mancanza di informazioni sulla detenzione» di Alberto e «per contestare l’espulsione» dei tre nostri diplomatici da Caracas.

 

«L’Italia — assicura Tajani — continuerà a chiedere al Venezuela di rispettare le leggi internazionali e la volontà democratica del suo popolo», visto che dopo le elezioni contestatissime di luglio il presidente rieletto Maduro è stato accusato di aver vinto solo grazie ai brogli e di aver soffocato le proteste con la violenza.  […]

alberto trentini

xi jinping nicolas maduro 6ANTONIO TAJANI - Mohammed al Jolaniantonio tajani atreju foto lapressenicolas maduroantonio tajani giorgia meloni foto lapressenicolas maduro prima e dopo

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)